Se possiedi un cane ben sai come il tuo amico a quattro zampe sia avvezzo ad utilizzare il naso, il tartufo, per usare un termine più appropriato, per avvertire odori che noi umani neanche ci sogniamo. Del resto, i cani da tartufo, i cani antidroga, i cani utilizzati dopo le calamità naturali in grado di ritrovare superstiti sotto la neve o le macerie dopo un terremoto ce lo insegnano. Dove non arriviamo noi arriva il cane al punto che... Con la stessa prodigiosa capacità di annusare droga, umani sepolti vivi e frutti sottoterra, i cani sono diventati dei veri e propri rilevatori di malattie cui noi umani siamo soggetti.
Ma adesso siamo ben oltre, visto che, razze come il dalmata, il labrador, il San Bernardo, fanno un portentoso passo avanti nella diagnosi di malattie. Superata la paura del Covid, resta quella dei tumori e quale migliore occasione se non farsi diagnosticare, gratis ed in men che non si dica, un "bel" tumore al polmone, alla prostata, alle mammelle, se donna, dal nostro fedele amico? E non solo, secondo i ricercatori, il cane ci diagnostica il bubbone, ma addirittura la sua diagnosi sarà così precisa e preventiva da darci il tempo di intervenire prima che il tumore ci devasti!
Insomma, pensavamo che il cane fosse solo l’amico fedelissimo dell’uomo, pensavamo che il cane fosse un animale intelligentissimo e versatile e ottimo compagno della nostra vita e non sapevamo che allevarlo era un po’ come disporre dei maggiori ritrovati diagnostici di ultima generazione cui la scienza dispone, insomma, un passo avanti rispetto ad un modernissimo ecografo o ad una sofisticata Tac di ultimissima generazione e non è certo finita qui! Fino adesso conoscevamo la versatilità del nostro amico a quattro zampe di formulare diagnosi tanto sofisticate, ma non sapevamo come ciò potesse avverarsi, almeno fino a quando è caduto l’ultimo enigma che ancora avvolgeva nel buio tale capacità!
Infatti, ad illuminarci, anzi ad abbagliarci, ci pensano niente meno che ricercatori del Karolinska Institute in Svezia con a capo Sinisa Bratulic che si son presi la briga di studiare 1.260 pazienti che dopo aver raccolto un po’ di pipì all’interno di contenitori ben sterili, hanno "chiesto" ai loro cani se potessero eccezionalmente annusare la propria urina sapientemente conservata, sperando che il cane perdonasse tale gesto poco elegante e così screanzato. Cosa sia successo dopo, i ricercatori han dimenticato di dircelo, ma immaginiamo che il povero Fido si sia dato un bel da fare per spolverare tutte le proprie cognizioni mediche di cui dispone al punto che, in base all’atteggiamento tenuto dal cane, i ricercatori saranno riusciti a diagnosticare niente meno che il diabete, l’eventuale esordio di crisi epilettiche, le emicranie, il solito bel tumore che non manca mai in casi come questi e pensiamo che, se avessero lasciato lavorare il cane un po' di più nella catalogazione delle disgrazie umane, non solo la lista di diagnosi non sarebbe finita più, ma vuoi vedere che avremmo potuto contare su una diagnosi fatta da cane?
Eureka. Vi pare poco? Un povero Cristo crede che il cane lo annusi per gioire della sua presenza e per capire dove abbia trascorso la giornata il proprietario, magari dopo un turno di lavoro massacrante ed invece, eccolo lì, il suo naso alla ricerca di un accidente cui non pensavamo mai di soffrire. E tutto ciò, sol perché, il cane, sopratutto se appartenente alle razze di cui sopra, coglie i glicosamminoglicani,pure noti come Gag, che se vengono alterati da alcune neoplasie o da altre patologie finiscono come scarti nelle urine e nel sangue e quindi vengono colti dal fiuto del cane anche col sudore che emaniamo. Un privilegio di non poco conto riservato ai proprietari di cani di razza! Ultimamente inoltre gli scienziati si sono spinti ancora oltre e hanno visto che con lo stesso meccanismo è possibile cogliere sul nascere pure il Morbo di Parkinson, un bel vantaggio rispetto all’attuale diagnostica clinica ancora arretrata in questo campo!
Che senso di colpa per il nostro Fido
A questo punto una serie di domande nascerebbero spontanee. Ma il cane diagnosta, dopo aver annusato tutte le nostre parti anatomiche alla ricerca di un malanno di cui siamo portatori inconsapevoli, come si comporta? Redige un taccuino col tipo di malattia che ci avrebbe diagnosticato? Ci prepara un'accurata anamnesi ? Ci esclude eventuali abitudini di vita insidiose per la nostra salute? E cosa ci richiede in cambio, un porzione più abbondante di croccantini come ricompensa per il lavoro svolto? Oppure non finisce più di agitarsi, snervandoci all'inverosimile, almeno fino a quando non abbiamo raggiunto il primo presidio medico per avallare la sua diagnosi?
La stupidità umana
Sicuri che noi umani siamo così tanto sapiens? Ma lasciateci godere i nostri cani in santa pace!
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