Quando
fu presentata sul mercato, la Nimesulide, che tutti conosciamo meglio col nome
commerciale di Aulin, parliamo di qualcosa come venticinque e più anni fa, si
ebbe l’impressione di trovarsi di fronte ad una sorta di panacea contro tutti i
dolori osteoarticolari, comprese quelle manifestazioni dolorose croniche o
transitorie dove il farmaco svolgeva e svolge ancora, valida azione come
analgesico. In effetti la Nimesulide non ha mai tradito l’antico compito di
fans avanzato, solo il tempo però è riuscito a dimostrare che la molecola non
era per nulla scevra da effetti collaterali anche di un certo impegno.
Ne deriva che dopo i divieti ad utilizzare la Nimesulide in certi Stati del Nord Europa, laddove il farmaco è liberamente venduto, sia pure dietro presentazione di ricetta medica, è stata prevista da recente una nuova limitazione d’uso, ovvero, la Nimesulide non potrà più essere prescritta per l’osteoartrite e ciò dovrà essere chiaramente indicato anche nel nuovo foglietto illustrativo interno che accompagna il farmaco.
Ne
deriva che la Nimesulide, non importa sotto quale nome commerciale verrà
venduta, si potrà utilizzarla solo contro il dolore acuto ma che si presume di
breve durata, ad esempio, il mal di denti, l’occasionale mal di testa, la
dismenorrea primaria, tanto per citare qualche caso. Ma c’è di più, secondo l’Agenzia
europea del Farmaco, la sostanza non dovrà essere prescritta dal medico come
primo farmaco di scelta, ma solo dopo aver constatato come l’utilizzo di altri
fans, ritenuti più leggeri, non abbiano sortito l’effetto auspicato. Ma perché tante limitazioni nei confronti di una
molecola che resta pur sempre molto efficace nel combattere i disturbi per la
quale è nata?
Secondo
gli studi che sono stati eseguiti negli anni, la Nimesulide a lungo andare,
creerebbe potenziali danni epatici, lo dimostra la presa di posizione che l’Agenzia
Europea del Farmaco aveva assunto nel 2007, sottolineando la necessità di non
utilizzare mai il farmaco per più di 15 giorni consecutivi, tant’è che le
confezioni di vendita non potevano superare le 15 dosi. Poi è seguita la seconda
indicazione quella stabilita da una apposita circolare del 2010, che prevedeva
che la Nimesulide potesse essere prescritta come farmaco di seconda scelta e
non di prima.
L’esclusione
dell’indicazione per l’osteoartrite pone, secondo Altroconsumo, di nuovo il problema
delle confezioni: “Con questa nuova restrizione all’uso prolungato, ci
chiediamo cosa ne sarà degli attuali formati da 30 dosi, non giustificati
da un uso conforme alle raccomandazioni, cioè molto limitato nel tempo e per
condizioni acute, non croniche, come nel caso dell’osteoartrite”, spiega
l’associazione.
Alcune
raccomandazioni possono essere ricordate: è possibile acquistare nimesulide
solo con ricetta medica non ripetibile: il farmaco va assunto subito dopo i
pasti; bisogna avvisare il medico in caso di sintomi di sofferenza epatica
quali spossatezza, nausea, anoressia, vomito, dolori addominali; è sconsigliato
ai bambini, alle donne in gravidanza e allattamento, alle persone con problemi
di fegato o con precedenti di emorragia gastrointestinale e ulcera peptica.
Fonte: Altroconsumo
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