martedì 13 marzo 2012

Morte improvvisa: scoperta la vera causa negli anziani non cardiopatici


Quante volte abbiamo appreso della morte improvvisa di una persona anziana che non aveva nessuna particolare patologia cardiovascolare e che viveva in apparente buono stato di salute, eppure ciò non è bastato per evitargli il decesso. Sicuramente le congetture sulle motivazione di questa morte improvvisa non sono mancate, ma oggi gli studiosi riescono a spiegarsi le motivazioni che potrebbero star dietro ad una morte inaspettata di una persona sana ma un po’ avanti negli anni.
Secondo recenti studi infatti, parrebbe che a determinare il decesso improvviso di molti anziani che non siano sofferenti di qualche patologia in particolare, potrebbero essere i bassi livelli di vitamina D, una vitamina che regola il bilancio del calcio nell'organismo aumentando il livello ematico attraverso un aumento dell'assorbimento intestinale. L’organismo sfrutta tale vitamina sintetizzandola grazie alla luce solare, ciò non toglie tuttavia che la stessa vitamina si reperti anche nei cibi, ad esempio, la contengono alimenti quali il latte, le uova, il formaggio, il burro.

Dunque, tornando agli studi su questo tipo di  morti
improvvise, si sarebbe visto che negli anziani, bassi livelli di vitamina D ed elevate concentrazioni di paratormone Pth, un ormone prodotto dalle ghiandole paratiroidi e deputato al metabolismo del calcio, potrebbe determinare morte improvvisa cardiaca in anziani non sofferenti di cuore. A dircelo uno
studio svolto da Rajat Deo, dell'Università di Philadelphia (Usa), e collaboratori, su 2.312 soggetti privi di malattie cardiovascolari alla prima visita. Durante lo studio durato 14 anni, si è assistito a 73 decessi improvvisi verificatisi in persone i cui livelli di vitamina D erano bassi, mentre quelli riferiti al paratormone Pth risultavano elevati, così come sarebbe emerso dallo studio che la combinazione vitamina D e paratormone Pth risulta maggiormente pericolosa, quando i livelli della prima diminuiscono e si elevano i livelli del secondo componente, rispetto alle variazioni patologiche di un singolo valore alterato indipendentemente dall’altro.


Fonte: Hypertension, 2011 Nov 7. [Epub ahead of print]

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