Le donne che durante il ciclo
mestruale soffrono di violenti attacchi di emicrania, sanno che parliamo di una condizione clinica che rende penosa la loro vita al punto da fare attendere quasi con angoscia l’arrivo delle mestruazioni al solo pensiero di
poter soffrire di una condizione patologica che finisce col rendere la vita
quasi impossibile in quei giorni.
Ma la scienza di fronte a tali
eventi non resta inerte, lo dimostra un recente studio scientifico effettuato
da ricercatori italiani guidati da Gianni Allais, del Centro
delle cefalee femminili dell'università di Torino, e Gennaro Bussone,
dell'Istituto Neurologico Besta di Milano, e ha messo a confronto due
triptani - frovatriptan e zolmitriptan - per valutarne efficacia e
tollerabilità.
I triptani sono sostanze chimiche
derivate dalla triptamina capaci di ridurre l’intensità dolorosa dell’emicrania
senza però partecipare alla cura della condizione patologica. Nello studio
effettuato si sono presi in esame 76 donne le cui mestruazioni erano regolari nonostante
le stesse pazienti fossero affette da emicrania correlate al ciclo stesso.
Ognuna di queste donne aveva assunto 2,5 mg di un primo triptamno, nello
specifico il frovatriptan, mentre l’altro gruppo aveva assunto lo stesso
dosaggio di zolmitriptan.
Il risultato è stato che il tasso
di attenuazione del dolore dopo 2 ore è stato del 52% con frovatriptan e del
53% con zolmitriptan, mentre la risoluzione completa del dolore dopo 2 ore è
stata ottenuta rispettivamente nel 22% e nel 26% dei casi. Dopo 24 ore, il 74%
delle pazienti trattate con frovatriptan non avvertiva più alcun dolore
(nell'83% si è invece riscontrato un attenuamento del dolore); nel gruppo
zolmitriptan le percentuali sono state, rispettivamente, del 69% e 82%. Infine,
le recidive dopo 24 ore sono risultate significativamente inferiori con
frovatriptan rispetto a zolmitriptan.
Dunque, a quale risultati si sarebbe giunti?
Secondo la
recente ricerca scientifica nel merito, l’emicrania associata alle mestruazioni anche
di grado severo risponde bene all’utilizzo dei triptani, anche se occorre dire
che, a seguito dello studio, il frovatriptan presenta la particolarità di
esporre meno il paziente a recidive, ragion per cui, l’effetto nel tempo
parrebbe migliore rispetto agli altri farmaci utilizzati, pur se della stessa
famiglia.
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