giovedì 8 giugno 2023

Crampi mestruali: a volte basta una bustina di un microelemento per risolverli


La riprova che il nostro organismo funziona per la combinazione di tanti microelementi che devono stare in equilibrio l’uno con l’altro, per partecipare alle continue reazioni biochimiche che si svolgono all’interno del nostro corpo ce la da il fatto di sapere che, di fronte a cambiamenti delle abitudini, ad eventuali situazioni patologiche insorte o al cambiamento dell'omeostasi, sfociamo nella malattia o in stati patologici dove, basta ripristinare quel componente deficitario per tornare allo stato di benessere. Un esempio? I crampi, le contrazioni muscolari, gli intorpidimenti, in alcuni casi più rari, persino le convulsioni, le aritmie, fin’anche sporadici cambiamenti dell’umore e persino della personalità, non devono sempre essere associati ad una patologia specifica, bensi ad una minore concentrazione di un micronutriente piuttosto che di un altro minerale disciolto nell'organismo.

Di fronte a certe situazioni, si è portati a ritenere che una patologia più o meno importante si sia fatta strada in noi ed invece? Invece basta che un minerale presente nel nostro organismo diminuisca sensibilmente la sua concentrazione ed ecco lo stato patologico, comclamato da alcuni dei sintomi di cui sopra. Questa volta ci riferiamo ad una diminuzione di magnesio che a volte, a causa di diete scriteriate, oppure di malattie di cui soffriamo o ancora a seguito di certe terapie croniche che stiamo seguendo, lo ritroviamo in scarsa quantità.

Cosa è mai il magnesio e perché è così importante?

Cominciamo col dire che la massima concentrazione di questo microelemento l’abbiamo nelle ossa e per mantenere in equilibrio la sua concentrazione la quantità ottimale da assumere è intorno ai 300 mg al giorno. Poichè tale microelemento partecipa a diverse reazioni chimiche, tralasciando tutto il resto, ricordiamo soltanto che entra a far parte del delicato meccanismo della trasmissione dell’impulso nervoso, nella contrazione muscolare e nel battito cardiaco. Anche solo considerando quest’ultimo aspetto il magnesio è quanto mai importante, poiché partecipa al trasporto sia del calcio che del potassio all’interno della membrana cellulare.

Dove repertiamo il magnesio con la dieta?

Quasi ovunque, in particolare negli ortaggi sopratutto a foglia verde, nei cereali, nei legumi e nella frutta, sopratutto nelle banane.

Eppure, nonostante ci si alimenti tutti i giorni, i casi di ipomagnesemia (poco magnesio) non sono del tutto un’evenienza rarissima, se riusciamo ad avere una popolazione generale che risente di questa situazione patologica in una misura che supera anche il 10% della popolazione sana. Se poi si va a guardare ai pazienti ospedalizzati si può giungere anche al 20% e nei pazienti critici, affetti da comorbilità e pluriterapie assunte, la percentuale può raggiungere anche il 65%. Per non contare il fatto che ci sono malattie che aprono la strada ad una diminuzione del magnesio, ad esempio, il diabete, il Morbo di Parkinson, il Morbo di Crohn. Si tratta di comprendere se l’organismo perda quote di magnesio a causa di danni renali o gastrointestinali o se tali perdite siano ascrivibili ad eventuali malattie associate o ai farmaci che si assumono per curarle.

I farmaci che ci fanno perdere il magnesio e i sintomi da deficit da magnesio

Chi ha livelli di magnesio sotto la norma,  va incontro a tremori, tetania, spasmi, crampi muscolari, convulsioni, nistagmo, ovvero,  movimenti involontari, rapidi e ripetitivi degli occhi. Altri sintomi sono a carico dell'apparato cardiovascolare, ad esempio, fibrillazione atriale, aritmie ventricolari. Così come la scarsa concentrazione di questo minerale si associa anche ad un abbassamento della concentrazione di calcio e potassio. 

Quali sono i farmaci che conducono alla ipomagniesemia?

Inibitori di pompa protonica, i diuretici, i lassativi e preparazioni per la colonscopia: i lassativi contenenti magnesio causano ipomagnesemia quando si verificano grandi perdite fecali di magnesio.

  • Antibiotici: nel caso causino anche una diarrea correlata ad alterazione della flora batterica normale.

  • Agenti chemioterapici per la cura del cancro.

  • Alcuni farmaci biologici

  • Diuretici: a eccezione dei diuretici risparmiatori di potassio
  • Aminoglicosidi

  • Amfotericina B:

A volte, possiamo ipotizzare che un paziente soffra di ipomagnesemia se presenta questi sintomi: aritmie, disturbi neuromuscolari, disturbi del malassorbimento, carenza nutrizionale, o se fa uso cronico di alcool. La tossicità da magnesio va sospettata quando viene somministrato magnesio esogeno in un contesto di ridotta funzionalità renale.

Solitamente se la diminuzione del magnesio è correlato ai farmaci assunti, per quelli più in uso, basta correggere la dose e quindi la quantità di farmaco assunta o sostituirli. D’estate con il sudore si tende a perdere sia magnesio che potassio che è possibile reintegrare con appositi integratori alimentari o più semplicemente con la dieta.

Quanto mai interessante osservare come l’utilizzo del magnesio una settimana prima del ciclo mestruale, sotto forma di integratori aiuta a tenere a bada i crampi mestruali da ciclo.

Infine, la possibilità opposta di un eccesso di magnesio a causa di una dieta eccessivamente ricca di questo micronutriente è rara, in quanto compensata dall’espulsione del magnesio in eccesso attraverso la funzionalità renale. Cosa diversa in soggetti in cui tale funzionalità renale sia compromessa, in questi casi, l’eccesso, sia che provenga dalla dieta o dall’assunzione di integratori è molto difficile da correggere, anzi, il pericolo di andare incontro a diarrea, associata o meno a nausea e crampi addominali, così come con dosi superiori a 5 grammi al giorno la possibilità di una tossicità che può portare ad abbassamenti pressori, è abbastanza verosimile, così come, l'eventualità di andare incontro a seri disturbi digestivi a causa del rallentamento fino all’ arresto della peristalsi intestinale, a depressione, a letargia, alla debolezza muscolare, alla difficoltà respiratorie e, nei casi più gravi, fin'anche arresto cardiaco.

Fonte: Ayuk J, Gittoes NJ. How should hypomagnesaemia be investigated and treated?. Clin Endocrinol (Oxf). 2011;75(6):743-746. doi:10.1111/j.1365-2265.2011.04092.x - Rosner MH, Ha N, Palmer BF, Perazella MA. Acquired Disorders of Hypomagnesemia. Mayo Clin Proc. 2023;98(4):581-596. doi:10.1016/j.mayocp.2022.12.002

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