Un argomento che si affronta sottovoce, coperto da mille tabù e possibilmente in un ambiente ventilato. Proprio perché il paziente è molto poco incline a parlarne, spesso anche col proprio medico, si finisce per cronicizzare un problema che rasenta una patologia. Quindi, coraggio, parliamone, sia pure a distanza.
Intanto, rilassiamoci, visto che anche ansia e stress potrebbero prendere il sopravvento ed essere i primi indiziati. Se esistesse un siero della verità, in quel banco degli imputati potrebbero salirci milioni di persone, solo che preferiscono restare reticenti. Quindi, quell’aria che prima o poi deciderà di uscire, e il guaio è che potrebbe farlo senza neanche chiederti il permesso... a volte, si tratta semplicemente di una normale reazione del nostro corpo, altre volte potrebbe essere un segnale che qualcosa non va come dovrebbe. La verità è molto più complessa. L'aria nel nostro intestino non arriva solo da ciò che ingurgitiamo, ma viene prodotta attivamente dal nostro stesso corpo. Capire da dove arriva e perché si accumula è il primo passo per non sentirsi più un aerostato.
Da dove arriva tutto questo gas?
Il gas intestinale si forma in due modi principali. Il primo è l'aria ingerita (o aerofagia). Mentre mangiamo, beviamo o parliamo, ingoiamo piccole quantità d'aria che si accumulano nello stomaco. Una parte viene espulsa con il rutto, ma il resto viaggia lungo il nostro sistema digerente. Il soggetto ansioso, spesso, è inconsapevolmente coinvolto in questo problema perché ha la reazione di ingurgitare aria. La seconda fonte, ben più significativa, è la fermentazione batterica. Il nostro intestino è una vera e propria fabbrica, abitata da miliardi di batteri (il nostro microbiota intestinale) che scompongono gli alimenti che noi non riusciamo a digerire completamente, come certe fibre o zuccheri complessi. Il risultato è la produzione di gas come idrogeno, anidride carbonica e metano. È un processo fisiologico e naturale, ma la quantità e il tipo di gas prodotto possono variare enormemente da persona a persona.
Quando il problema non è solo quello che mangi
Non tutti gli alimenti causano la stessa reazione. Cibi ricchi di fibre solubili come legumi, cavoli, broccoli, fagioli e cipolle sono noti per aumentare la produzione di gas. Ma spesso il problema non è il cibo in sé, bensì il modo in cui il nostro corpo lo gestisce. Una disbiosi (uno squilibrio della flora batterica intestinale) o un transito intestinale rallentato possono far sì che il cibo ristagni più a lungo, dando ai batteri più tempo per fermentare e produrre gas in eccesso. In questi casi, anche alimenti apparentemente innocui possono causare fastidi.
Inoltre, il gas può accumularsi per ragioni che non hanno nulla a che fare con la dieta, come la cattiva gestione dello stress, che può alterare il corretto funzionamento del nostro sistema digestivo, o l'utilizzo di alcuni farmaci che impattano sull'intestino. Ecco perché spesso la soluzione non si trova semplicemente eliminando un alimento dalla propria dieta.
Per non parlare poi di alcune intolleranze alimentari che possono essere tra le principali responsabili. Quando il corpo non riesce a digerire uno specifico zucchero (come il lattosio nel caso dell'intolleranza), questo arriva nell'intestino e viene fermentato dai batteri, producendo gas in eccesso.
I segnali d'allarme da non sottovalutare
Per la maggior parte delle persone, il gonfiore è un fastidio passeggero. Tuttavia, ci sono dei segnali che non dovrebbero essere ignorati, perché potrebbero indicare una condizione sottostante che richiede un consulto medico. Un gonfiore persistente e cronico, dolore addominale che non passa, alterazioni significative dell'alvo (come stipsi o diarrea ricorrenti), perdita di peso ingiustificata o, ancora più importante, la presenza di sangue nelle feci, sono tutti sintomi che necessitano l'attenzione di un professionista della salute.
Ignorare questi segnali e pensare che sia "solo gas" è un errore che non dovremmo mai commettere. Il nostro corpo è una macchina complessa e i segnali che ci invia non vanno mai sottovalutati. Quindi, un ottimo consiglio è quello di confessare, senza troppi giri di parole, il proprio disagio. Il vostro medico è la persona giusta a cui confidare il vostro disagio, anche perché esistono farmaci che agiscono nella soluzione del problema e sostanze naturali che potremmo affrontare in una prossima trattazione.
In conclusione
Il gas intestinale è una parte normale della vita. Ma se la pancia gonfia e l'imbarazzo sono diventati una costante, non limitarti a cercare rimedi online o a fare auto-diagnosi. Comprendi che il problema potrebbe non essere banale come pensi e che non è solo una questione di "bon ton". E… " nel frattempo e prima di parlare col medico, arieggiare e ventilare gli ambienti prima di soggiornarvi, potrebbe essere un "ottimo" consiglio!"

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