Morbo di Alzheimer: attenzione a questo farmaco

AGGIORNAMENTO DEL 10 AGOSTO 2025
Attenzione ad un farmaco utilizzato dai malati di Alzheimer che, a giudizio della Pubblic Citizen, una importante Associazione di difesa dei Consumatori, dovrebbe essere ritirato dal commercio a causa dei gravi effetti collaterali che la molecola farmacologia potrebbe essere in grado di determinare.
Parliamo del Donepezil, il cui nome commerciale è Aricept, somministrabile al dosaggio di 5/10 mg. da quei pazienti affetti dal Morbo di Alzheimer in forma lieve moderata, fino a 10-23 mg. da quei pazienti affetti dalle forme moderata-grave della malattia.

Sarebbe proprio quest’ultimo dosaggio il più pericoloso, ovvero, la dose da 23 mg di Aricept. Secondo Sidney Wolfe, direttore di Health Group di Public Citizen, i dati hanno mostrato che Donepezil al dosaggio di 23-mg è più tossico rispetto alla dose di 10-mg; inoltre, il dosaggio di 23 mg non appare produrre benefici clinici maggiori.

Public Citizen ha anche chiesto all’FDA di avvertire i medici e i pazienti di non assumere 20 mg di Donepezil ( due pillole di 10 mg ) al giorno.

Secondo Thomas Finucane della Johns Hopkins University School of Medicine, il rischio di danno associato ad Aricept 23 mg, in assenza di benefici, rispetto al dosaggio di 10 mg, è elevato.
Oltretutto non si sarebbe in grado nemmeno di dimostrare che assumere una quantità maggiore del  farmaco faccia più bene al paziente rispetto al fatto di assumerne 10 mg., ovvero, la dose minima,  con la differenza, oltretutto, che l’assunzione del farmaco ad alte dosi determina gravi effetti avversi. Segnalati sono infatti, battito cardiaco rallentato, nausea, vomito, diarrea, incontinenza urinaria, stanchezza, vertigini, agitazione, confusione e anoressia. Proprio il vomito pare associato maggiormente al rischio di gravi conseguenze per la salute del malato, visto che può essere causa di polmonite,quasi sempre ab ingestis, sanguinamento gastrointestinale, compresa la possibilità della rottura dell’esofago con conseguente morte del paziente.
Complessivamente, i pazienti, trattati con il dosaggio di 23-mg, hanno interrotto l’assunzione del farmaco a causa di effetti avversi in misura maggiore rispetto a quelli che avevano ricevuto il dosaggio di 10 mg.Inoltre, il farmaco possiede un’emivita molto lunga; questo si traduce in un mancato immediato sollievo dopo interruzione del trattamento. 
COSA E' SUCCESSO NEGLI ANNI?
A distanza di circa 13 anni, Donepezil (nome commerciale Aricept) è ancora un farmaco di riferimento, ma il suo status e il suo utilizzo sono cambiati in modo importante. Ecco i principali sviluppi:

1. La scadenza del brevetto e l'arrivo dei generici

Questo è stato il cambiamento più grande. Il brevetto di Aricept è scaduto in gran parte del mondo (negli Stati Uniti, ad esempio, è successo nel 2010). La conseguenza è stata l'ingresso sul mercato di Donepezil generico. Questo ha reso il farmaco molto più accessibile ed economico, ampliando notevolmente il numero di pazienti che potevano permetterselo.

2. Il suo ruolo nella terapia dell'Alzheimer

Il Donepezil è rimasto una delle terapie di prima linea per la malattia di Alzheimer da lieve a moderata. La comunità scientifica ha confermato nel tempo la sua efficacia nel migliorare temporaneamente i sintomi cognitivi e comportamentali in molti pazienti, agendo sull'acetilcolina, un neurotrasmettitore. Non è una cura, ma una terapia sintomatica.

3. Studi a lungo termine e consapevolezza degli effetti collaterali

Nel corso degli anni, numerosi studi a lungo termine hanno approfondito l'efficacia e la tollerabilità del farmaco. È emersa una maggiore consapevolezza che, sebbene sia generalmente ben tollerato, può causare effetti collaterali, come abbiamo visto sopra, come:

  • Nausea, diarrea e vomito (soprattutto all'inizio)

  • Sonnolenza o, al contrario, insonnia

  • Vertigini e crampi muscolari

La gestione di questi effetti è diventata parte integrante del monitoraggio del paziente.

4. La combinazione con altre terapie

Negli ultimi anni, l'approccio terapeutico si è evoluto, e spesso il Donepezil viene utilizzato in combinazione con altri farmaci (come la Memantina, un altro farmaco per l'Alzheimer) per trattare stadi più avanzati della malattia.

In sintesi, il Donepezil è passato dall'essere un farmaco brevettato e costoso a una terapia generica ampiamente disponibile. La sua funzione nel gestire i sintomi dell'Alzheimer è stata confermata, ma ora viene visto come uno strumento all'interno di un approccio terapeutico più complesso e personalizzato, che include anche altre strategie farmacologiche e non farmacologiche, come abbiamo accennato nel nostro ultimo scambio.

Invece di scoraggiarne l'utilizzo, la FDA ha agito in modo opposto:

  1. Approvazione iniziale: La FDA ha approvato Donepezil (Aricept) per la prima volta nel 1996 per il trattamento della malattia di Alzheimer da lieve a moderata. Questo è stato un passo fondamentale che ha permesso al farmaco di diventare disponibile per i pazienti.

  2. Estensione dell'approvazione: Successivamente, la FDA ha esteso l'approvazione del farmaco anche per il trattamento della malattia di Alzheimer in fase avanzata, riconoscendone l'utilità anche negli stadi più severi.

Quindi, la FDA ha non solo permesso l'utilizzo di Donepezil, ma ha anche espanso le sue indicazioni, confermandone il ruolo come farmaco essenziale nella gestione dell'Alzheimer.


( Xagena2011 )

Fonte: Public Citizen, 2011


Neuro2011 Farma2011

Commenti