Public Citizen ha anche chiesto all’FDA di avvertire i medici e i pazienti di non assumere 20 mg di Donepezil ( due pillole di 10 mg ) al giorno.
Secondo Thomas Finucane della Johns Hopkins University School of Medicine, il rischio di danno associato ad Aricept 23 mg, in assenza di benefici, rispetto al dosaggio di 10 mg, è elevato.
1. La scadenza del brevetto e l'arrivo dei generici
Questo è stato il cambiamento più grande. Il brevetto di Aricept è scaduto in gran parte del mondo (negli Stati Uniti, ad esempio, è successo nel 2010). La conseguenza è stata l'ingresso sul mercato di Donepezil generico. Questo ha reso il farmaco molto più accessibile ed economico, ampliando notevolmente il numero di pazienti che potevano permetterselo.
2. Il suo ruolo nella terapia dell'Alzheimer
Il Donepezil è rimasto una delle terapie di prima linea per la malattia di Alzheimer da lieve a moderata. La comunità scientifica ha confermato nel tempo la sua efficacia nel migliorare temporaneamente i sintomi cognitivi e comportamentali in molti pazienti, agendo sull'acetilcolina, un neurotrasmettitore. Non è una cura, ma una terapia sintomatica.
3. Studi a lungo termine e consapevolezza degli effetti collaterali
Nel corso degli anni, numerosi studi a lungo termine hanno approfondito l'efficacia e la tollerabilità del farmaco. È emersa una maggiore consapevolezza che, sebbene sia generalmente ben tollerato, può causare effetti collaterali, come abbiamo visto sopra, come:
Nausea, diarrea e vomito (soprattutto all'inizio)
Sonnolenza o, al contrario, insonnia
Vertigini e crampi muscolari
La gestione di questi effetti è diventata parte integrante del monitoraggio del paziente.
4. La combinazione con altre terapie
Negli ultimi anni, l'approccio terapeutico si è evoluto, e spesso il Donepezil viene utilizzato in combinazione con altri farmaci (come la Memantina, un altro farmaco per l'Alzheimer) per trattare stadi più avanzati della malattia.
In sintesi, il Donepezil è passato dall'essere un farmaco brevettato e costoso a una terapia generica ampiamente disponibile. La sua funzione nel gestire i sintomi dell'Alzheimer è stata confermata, ma ora viene visto come uno strumento all'interno di un approccio terapeutico più complesso e personalizzato, che include anche altre strategie farmacologiche e non farmacologiche, come abbiamo accennato nel nostro ultimo scambio.
Invece di scoraggiarne l'utilizzo, la FDA ha agito in modo opposto:
Approvazione iniziale: La FDA ha approvato Donepezil (Aricept) per la prima volta nel 1996 per il trattamento della malattia di Alzheimer da lieve a moderata. Questo è stato un passo fondamentale che ha permesso al farmaco di diventare disponibile per i pazienti.
Estensione dell'approvazione: Successivamente, la FDA ha esteso l'approvazione del farmaco anche per il trattamento della malattia di Alzheimer in fase avanzata, riconoscendone l'utilità anche negli stadi più severi.
Quindi, la FDA ha non solo permesso l'utilizzo di Donepezil, ma ha anche espanso le sue indicazioni, confermandone il ruolo come farmaco essenziale nella gestione dell'Alzheimer.
Fonte: Public Citizen, 2011
Neuro2011 Farma2011

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