Ben sappiamo come il problema dei popoli evoluti è rappresentato dalla super
alimentazione, una condizione questa tutt’altro che irrilevante, se si
pensa che proprio a causa dell’eccesso di cibo ingerito, si va incontro al
sovrappeso e all’obesità che sono già di per sé motivo di
preoccupazione stante il fatto che entrambe le condizioni cliniche aprono la
via a tante malattie metaboliche e cardiovascolari.
Oltretutto, ad andare incontro all’eccesso ponderale sono negli ultimi decenni
sempre più bambini esposti a loro volta da adulti alla stessa malattia. Ma oggi
per spiegare l’obesità infantile c’è dell’altro ancora da apprendere.
Parrebbe infatti che a complicare il sovrappeso e l’eccesso di grasso nel
girovita nei bambini ci si metta anche la mancanza di esercizio fisico
è, fatto inedito, una probabile ipovitaminosi D, intendendo
una condizione clinica rappresentata da un deficit marcato di vitamina
D.
A questo risultato sarebbero giunti ricercatori dell’Osservatorio
FedereSalus che fanno riferimento ad uno studio dell’Università del Michigan
successivamente pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition.
Cos’è e dove si trova la vitamina D
La Vitamina D
racchiude in sé cinque vitamine, la D1,
la
D2, la D3,
la D4 e la D5, di queste le più
importanti sono la D2,
anche nota come ergo calciferolo che deriva dal colesterolo e
si recupera con alimenti di origine animale e la D3, nota anche come colecalciferolo di origine
vegetale.Ma esiste anche una forma di vitamina D che deriva dall’esposizione ai
raggi solari e come quella ottenuta con la dieta, prima di essere utilizzabile
dall’organismo deve essere trasformata il calcitriolo. Nei
mesi estivi la sovrapproduzione di vitamina D ne consente l’accumulo, così che
la si possa avere a disposizione anche durante il periodo invernale.
Per quanto concerne le fonti di approvvigionamento di vitamina D, ricordiamo, in primis, l’olio di fegato di merluzzo, così come sono buoni fonti anche, i pesci grassi (come i salmoni e le aringhe), il latte ed i suoi derivati, le uova, il fegato e le verdure verdi. Laddove la dieta non lo permettesse, è possibile reperire la stessa vitamina anche mediante l’utlizzo di integratori alimentari.
Per quanto concerne le fonti di approvvigionamento di vitamina D, ricordiamo, in primis, l’olio di fegato di merluzzo, così come sono buoni fonti anche, i pesci grassi (come i salmoni e le aringhe), il latte ed i suoi derivati, le uova, il fegato e le verdure verdi. Laddove la dieta non lo permettesse, è possibile reperire la stessa vitamina anche mediante l’utlizzo di integratori alimentari.
Nessun commento:
Posta un commento
Ti preghiamo di inserire sempre almeno il tuo nome di battesimo in ogni commento