Le malattie cardiache sono la prima causa di morte nel mondo. Anche se la cifra riferita alle oltre 230 mila morti sono acrivibili a morte per cause cerebrovascolari fra le quali inseriamo anche le ischemie e nel novero di queste morti è preponderante l’infarto del miocardio, ovvero, l’infarto cardiaco. Ma c’è un fattore che solo da poco balza all’attenzione degli scienziati e che potrebbe contribuire ad esporre il paziente ad infarto e parliamo del gruppo sanguigno.
Da segnalare anche il fatto, sempre seguendo la ricerca effettuata dal gruppo di studio statunitense, che gli appartenenti ai Gruppi A e B avrebbero ben il 51% di possibilità in più di incorrere in stenosi dei vasi venosi rispetto ai donatori universali. I motivi che riconducono a questi effetti sono ancora non del tutto chiari e richiedono studi più approfonditi sicuramente, anche se, secondo Hilde Groot, a capo della ricerca e docente all’univesità di Groningen in Olanda:
“I medici di base potrebbero utilizzare queste informazioni sul gruppo sanguigno per la prevenzione e la cura di malattie cardiovascolari, e i professionisti medici potrebbe considerare di includere le informazioni sul gruppo sanguigno nei test clinici sui rischi e gli approcci di cura, evitando tuttavia, sempre secondo la scienziata, di non di allarmarsi eccessivamente per questi nuovi dati, ma consiglia alle persone con gruppo sanguigno di tipo A e B di fare semplicemente più attenzione al proprio stile di vita e cercare di mantenerne uno sano ed equilibrato. Nello specifico, tenendo sott’occhio la pressione alta e il colesterolo potrete ridurre significativamente i rischi di soffrire di infarto.
Anzi, proprio coloro che appartengono ai Gruppi sanguigni A e B, in virtù di tale scoperta, qualora venisse confermata, possono preparare per tempo delle strategie, a cominciare dagli stili di vita più attenti, proprio per evitare patologie cardiovascolari.
Fonte: Greenme
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