Non parliamo certo di una patologia di difficile approccio, ma non si può neanche dire che soffrire di una semplice forfora non crei disagio a chi ne è affetto. Intanto la forfora non può essere considerata una malattia, ma potrebbe essere espressione di altra eventuale patologia sia a livello dermatologico, oppure come conseguenza di eventuali patologie anche a sfondo autoimmunitario, pensiamo alla psoriasi. Ciò significa che se il disturbo, con i normali classici trattamenti per uso topico, non passa o si ripresenta, è indispensabile rivolgersi ad uno specialista.
Oltretutto, a esacerbare il problema,c’è il bisogno di grattarsi, atteso che il prurito è una costante della forfora che, si badi bene, non è contagiosa, né nella sua manifestazione più visibile, né nel caso fosse espressione di una dermatite seborroica che l’ha potrebbe generare.
Chi soffre di forfora
Difficile trovarla nei bambini, più rara nelle donne, più frequente negli uomini adulti. Che dietro tutto ciò possa esserci una causa ormonale non è escluso, ma neanche del tutto provato.
L’elenco delle cause è davvero lungo e questo giustifica spesso le cure per tentativi che generalmente il paziente attua, senza riuscire a risalire alla causa che l’ha generata che potrebbe essere anche banale, oppure più impegnativa, tant'è che il ricorso al medico specialista sarebbe sempre una strada da seguire.
L' alimentazione poco curata potrebbe essere una delle cause che porta alla forfora. Ad esempio è provato che orientare l’alimentazione tutta verso i grassi potrebbe aprirne la strada, stessa cosa se si è soliti “alzare il gomito” con l’alcol troppo spesso. Di contro, se la forfora è espressione di una cattiva alimentazione, a determinarla, potrebbe anche essere una dieta povera di vitamine del complesso B e di zinco, ne deriva che nell’anamnesi del paziente occorrerebbe capire come si alimenta e che attenzione riserva alle sue abitudini alimentari e, quindi, anche al suo stile di vita. Ma, purtroppo, la forfora potrebbe essere anche una spia, che spesso cerchiamo di spegnere, di qualche altra patologia più impegnativa che va trattata quanto prima.
Ad esempio, stress e psoriasi. Lo stress non è una malattia ma spesso anch’esso espressione di un malessere o un veicolo che apre la strada a patologie, ad esempio la psoriasi. Vero è che la psoriasi ha di norma sintomi più inequivocabili che non si limitano alla sola forfora, ma vero è anche che il prurito che accompagna sia la forfora che la psoriasi stessa, potrebbe complicare la diagnosi al punto da non essere in grado di riconoscere forme psoriasiche magari negli stadi iniziali. Per quanto attiene inveceallo stress può risultare utile comprendere se le manifestazioni ascrivibili alla forfora sono periodiche, stagionali o associate a periodi in cui il paziente riferisce un’esacerbazione dello stress e magari dell’ansia che vi si accompagna.
Un fungo
Ma vi è un patogeno che potrebbe innescare la forfora a cui spesso non si fa caso, limitandosi a trattare la forfora alla stregua di un inestetismo da curare solo come sintomo. Parliamo del Pityrosporum un fungo appunto che si nutre di sebo e nel farlo crea irritazione anche a causa dei secreti di cui è capace questo patogeno innescando il disturbo che in assenza di cure aumenta fino a cronicizzarsi.
Anche la pelle grassa crea il terreno fertile affinché la forfora si faccia strada, ma occhio alla dermatite seborroica, questa si che è una patologia a tutti gli effetti che va curata nel minor tempo possibile perché la forfora in caso di insorgenza di tale malattia è solo uno dei tanti inconvenienti della malattia dermatologica in specie. Diciamo che in caso di dermatite seborroica la comparsa di altri sintomi localizzati oltre che al cuoio capelluto ed a tutte le zone del corpo in cui sono presenti ghiandole sebacee, come sopracciglia, gli angoli intorno al naso, inguine e ascelle, inducono il paziente a ricorrere al dermatologo quanto prima.
Diagnosi e cura
La prima diagnosi di norma la fa il paziente che si accorge immediatamente del problema che sta vivendo, riconoscendolo, sopratutto nei casi più impegnativi. Poi tocca allo specialista assodare la presenza della eventuale malattia che sta alla base della forfora, fra quelle che abbiamo citate e per farlo non è escluso che utilizzi i cosiddetti Test allergologici come il Patch Test, attraverso il quale si possono identificare le sostanze che hanno provocato la reazione.
Ed infine vediamo l’approccio terapeutico da adottare. Poichè chi soffre di forfora non è detto che la risolva con un singolo trattamento, sopratutto quando non sia nelle condizioni di conoscere l’esatta eziologia del sintomo finale, solitamente si tende a trattare il sintomo soltanto con shampoo o trattamenti più o meno improvvisati atti a alleviare il prurito e meno il disturbo nel suo complesso. Come ribadito è buona norma affidarsi alle cure di un dermatologo che laddove individui la causa agirà su quella, associando farmaci sotto forma di shampoo, unguenti o lozioni, sovente a base di Zolfo o Acido Salicilico, o addirittura qualche antibiotico ad uso topico e/o sistemico che funga da antibatterico o antimicotico nel caso si presuma che alla base della forfora vi sia il fungo di cui si è parlato. Poi esiste anche qualche trattamento preventivo anche laddove il sintomo e il disturbo si sia risolto, l’IttioloSolfonato è uno di questi. Il consiglio resta sempre quello di non affidare il trattamento della forfora ai parruchieri o agli estetisti, oppure all'amico che ci soffre e che ha la cura magica pure per noi, ma considerare il disturbo il segnale di un equilibrio che sia venuto meno e quindi di una malattia che si è fatta strada dietro gli inestetismi causati dalla banale forfora.
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