In un periodo come l'attuale, quando la tecnologia sempre più esasperata ha preso il sopravvento su tutte le nostre attività, non possiamo non considerare l’impatto che questa sta avendo sui giovani ma sopratutto sui giovanissimi, persino sui bambini. In questo caso parliamo di dispositivi multimediali e guardando il rapporto Censis 2021 ci accorgiamo di una situazione inquietante, per gli effetti nefasti che sta riverberando sulle persone e sui giovani in particolar modo.
Seguendo
tale rapporto si constata come l’utilizzo degli smartphone nella
fascia costituita dagli adolescenti sia schizzato a vertici cui mai si era assistito fin'adesso, si pensi
soltanto che su 100 adolescenti almeno 95 usano lo smartphone e non
solo, dopo la pandemia di Covid 19 oltre ad una impennata
nell’utilizzo dei dispositivi si è assistito anche ad una maggiore
permanenza di collegamento che supera di parecchio le tre ore al
giorno per intervistato.
Lo Studio che chiama in causa i Social
Interessante è notare che gli adolescenti e fin'anche i bambini sono soliti navigare da soli, senza la presenza di un adulto che possa controllarli e canali preferiti dai ragazzi sono i Social quali Instagram, TikTok, Youtube con tutte le conseguenze determinate dalla mancanza di controllo da parte degli adulti a causa della vulnerabilità cui sono soggetti i ragazzi a quell’età. Non è un caso che di pari passo con l’uso incontrollato degli smartphone in aumento si assiste anche ad una progressione dell’utilizzo di alcol, e droga, oltre a fenomeni di cyberbullismo, con conseguenziale aumento dell’aggressività e della violenza. Interessante risulta una recente analisi della letteratura scientifica pubblicata sulla rivista “International Journal of Environmental Research and Public Health” che esamina uno ad uno i rischi per gli adolescenti e l’elenco è lungo, anzi lunghissimo:
depressione, disturbi alimentari, cefalea, disturbi visivi, disturbi
posturali, cyberbullismo, problemi psicologici, disturbi del sonno,
dipendenza, ansia, problemi legati alla sfera sessuale, problemi
comportamentali, distorsione della percezione del proprio corpo,
ridotta attività fisica, carie dentali e grooming online. La review
ha analizzato 68 lavori scientifici condotti dal 2004 al 2022 con
l’obiettivo di indagare i rischi correlati all’uso dei social
media negli under 18, in particolare nel pre e post Covid-19.
Un
altro aspetto clinico che si è palesato con quest’uso incongruo
degli smartphone è l’avere assistito a manifestazioni cliniche che
un tempo non erano per nulla di pertinenza in questa fascia di età. In un'età dove a prevalere dovrebbe essere la salute ed il benessere, ci si riferisce a pazienti pediatrici che devono misurarsi con patologie che non dovrebbero di certo essere di loro interesse. Parliamo della cefalea che parrebbe persino collegata ai tempi di
permanenza davanti al video dello smartphone, tant’è che si palesa
un maggiore esordio del sintomo nelle fasce di adolescenti che
trascorrono più di tre ore davanti lo smartphone a smanettare
rispetto a quelli che lo usano per non più di due ore, al giorno, stessa cosa
per i disturbi visivi che si correlano all’uso intensivo dei
dispositivi associati ed a vizi posturali che poi sfociano nei disturbi
di cui sopra. A questo si sommano tendiniti, Pollice da sms e
sopratutto e questo è il fenomeno che preoccupa di più, s’è
fatta strada la depressione associata all’uso eccessivo dei Social
media. A questo punto si tratta di capire se sono i Social a indurre
depressione o se ci troviamo di fronte ad una generazione di depressi
che cerca di mitigare le forme depressive con l’utilizzo massivo
dei Social media.
Aumento degli accessi al Pronto Soccorso
La cosa che preoccupa molto e che dovrebbe preoccupare moltissimo le famiglie che tuttavia sembrano restare sordi al problema è un dato molto allarmante. In periodi di pandemia si registravano minori accessi in pediatria a causa di infortuni, causati da cadute accidentali o incidenti vari, ma si è assistito ad un aumento dell’84% di accessi al Pronto Soccorso per emergenze neuropsichiatriche e cosa gravissima, il dato relativo a richieste di aiuto da parte di famiglie preoccupate del fatto che i loro figli avevano ideato o provato a suicidarsi. Un indice che è balzato del 147% e in questa situazione le diagnosi di depressione in età adolescenziale è schizzata a 115%, anche per forme di ansia. Segno evidente che è solo un’illusione immaginare che il ragazzino o la ragazzina solo perché dispone di centinaia di contatti nei Social, solo perchè ha fatto della sua vita online l'unico interesse personale,si possa definire inserito in una comunità che resta pur sempre virtuale, quel che aumenta invece è l’isolamento sociale con le conseguenze che abbiamo visto e vediamo.
Alcol, droga e violenza
Questa escalation che ha investito tutti ma che presenta il conto sopratutto ai giovanissimi che non hanno ancora sviluppato un loro pensiero e sono in fase di crescita con il bagaglio di esperienze individuali ancora da completare, risente proprio di questo uso massivo della tecnologia che riguarda ormai tutte le nazioni. Ansia, depressione, ideazione suicidaria valgono per il nostro Paese e anche per gli altri, tant’è che in Svezia si sta montando una vera e propria crociata nel controllo delle ore da dedicare allo smartphone da quando si è visto che trascorrere più di 2 ore al giorno sui Social accende una spia inquietante di allarme a causa dell' aumento del rischio di depressione. In Egitto si è coniato un nuovo termine per indicare fenomeni allarmanti depressivi da uso smodato di Social, si parla infatti di “depressione da Facebook “ e si è visto che nei soggetti che ne sono affetti si registra un aumento di utilizzo di sostanze stupefacenti e di cyberbullismo sia come vittime che come autori. Anche l’alimentazione, che dovrebbe essere il cardine per una vita sana di questi giovani a quest’età ne risente moltissimo. Non si fanno più pasti completi, si abbandona la tavola e si preferiscono snack veloci e bevande gassate e zuccherate da consumarsi in fretta per non farsi distogliere dal collegamento allo smartphone. Insomma, ci si nutre distrattamente e per il minor tempo possibile pur di non staccarsi dai Social.
L'effetto "gregge"
Giandomenico: concordo è un quadro sicuramente spaventolso quello che sta accadendo ai giovani
RispondiElimina