L’inverno da poco trascorso è stato caratterizzato da un clima piuttosto mite ed anche la temperatura ambientale, se si escludono periodi circoscritti a qualche settimana, è rimasta quasi sempre sopra la norma stagionale. Eppure anche quest’anno, per non parlare di quegli anni in cui il freddo invernale s’è fatto pungente e sopratutto senza fine, ben sappiamo di come le basse temperature, percepite o reali, creino sofferenza a persone che col freddo, anche quando non è particolarmente intenso, non riescono a trovare pace e, l'unica stagione per loro vivibile è l'estate. Strano, eppure è così, ciò in quanto, che piaccia o meno, anche di fronte alle basse temperature, non siamo tutti uguali!
Cominciamo dai due sessi. La donna rispetto all’uomo è molto più freddolosa, la ragione? Da ricondursi alla maggiore massa corporea dell’uomo rispetto alla donna. Notoriamente, a parità di stazza, la massa muscolare e grassa dell’uomo è superiore a quella della donna e basta anche solo questo per spiegare perché l’uomo avverta meno il freddo rispetto alla donna. Poi c’è anche una motivazione ormonale. Mentre il testosterone nell’uomo non ha effetti sulla temperatura corporea, non è così per la donna la cui vita è influenzata dal ciclo mestruale e l’azione degli estrogeni e del progesterone che regolano il ciclo mestruale agendo sulla dilatazione dei vasi nei diversi periodi che precedono le mestruazioni, prima, durante e immediatamente dopo, determinano un approccio diverso della donna verso le basse temperature rispetto agli uomini.
Ma c’è una condizione in cui entrambi i sessi hanno un rapporto con le basse temperature del tutto analogo e sono le condizioni patologiche di tipo endocrine come l’ipotiroidismo, ovvero una scarsa funzionalità della tiroide la cui ridotta produzione di ormoni deputati alla formazione di energia ed alla regolazione della temperatura, determina, per chi ne soffre, un rapporto diverso con la temperatura esterna che se bassa, si risolve con una sgradevole sensazione di freddo anche quando gli altri non avvertono tale condizione.
Un’altra patologia che può creare vero e proprio disagio in chi ne soffre è la Malattia di Raynaud, una patologia che crea zone del nostro corpo più fredde di altre, di solito mani, piedi, dita, orecchie, a volte pure naso e capezzoli, al punto che di riflesso tutto il corpo sembra più freddo, a causa di un restringimento dei piccoli vasi sanguigni che irrorano i distretti di quelle parti anatomiche. Quando la patologia si fa più impegnativa, oltre al freddo, si finisce per avvertire dolore alle estremità superiori e inferiori o addirittura alle orecchie e al naso. E’ una patologia che colpisce più le donne degli uomini ed ecco un’altra spiegazione sul motivo per cui la donna sente più freddo dell’uomo, proprio per la maggiore incidenza di questa patologia nel sesso femminile rispetto a quello maschile.
Stress, ansia, freddo assicurato!
Anche lo stress e l’ansia potrebbero determinare una sintomatologia molto simile alla malattia di Raynaud perché di fatto agiscono creando un restringimento dei vasi periferici, con la differenza che rispetto alla patologia di Raynaud, la sensazione sgradevole potrebbe essere circoscritta ad un periodo di tempo più breve dipendente dalla durata dei fattori che hanno determinato sia l'ansia che persino lo stress emotivo ma che trova l'acme dei sintomi nelle fasi acute di questi stati, a volte patologici, emotivi.
Arteriopatia periferica e tutte quelle patologie, comprese quelle derivanti dal diabete che abbiano come conseguenza una cattiva circolazione sanguigna nei distretti periferici dell’organismo, potrebbero determinare nel soggetto che ne soffra, una sgradevole sensazione di freddo. Ecco perché il diabetico, indipendentemente dal sesso, è portato a soffrire più freddo, sopratutto in presenza di un diabete di tipo scompensato.
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