domenica 18 giugno 2023

Integratori: utili, a volte indispensabili, a volte persino mortali!

 



All'inizio, sembrava un mercato di nicchia, inimmaginabile il fatto che potesse competere con quello dei farmaci di sintesi ed invece, vuoi per la consapevolezza dovuta al fatto di comprendere che la natura può offrirci soluzioni per il nostro benessere e la nostra salute, senza per questo sostituirsi in toto ai farmaci tradizionali, fatto sta che il mercato degli integratori in Italia ha raggiunto vette inaspettate ed è destinato a crescere ancora a dismisura.

Lo dimostra il dato che vede il settore degli integratori , preferito da ben 30 milioni di persone nella sola Italia, in larga parte prescelto da donne di età compresa fra i 35 e i 54 anni e c’è di più, la stragrande maggioranza di coloro che si accostano a questo florido mercato lo fa con consapevolezza, ciò significa che non si avventura così per sperare che il prodotto possa servire, ma lo fa conoscendo i benefici che si aspetta di ottenere. A questo risultato è giunta l’Associazione Integratori e Salute Future Concept Lab che di fatto rappresenta le maggiori aziende del settore e che cubano, nel solo 2022, qualcosa come 4 miliardi di fatturato.

Tale realtà ci mostra un dato, forse il più importante e che è rappresentato dal fatto che gli italiani, sopratutto negli ultimi anni sono attenti alla propria salute in maniera differente rispetto a quanto si faceva un tempo e per farlo si informano, dibattono, coinvolgono i propri medici nelle loro convinzioni e a farlo sarebbero quasi 7 italiani su 10.

Ma in cosa gli italiani sarebbero più attenti? 

Per prima cosa i nostri connazionali hanno capito come importante sia la giusta alimentazione, ne sarebbero convinti circa 3 italiani su 10, gli stessi riterrebbero, sia pure in minor misura, poco più di due italiani su dieci, che ritagliarsi un po’ di relax e quindi impegnarsi in hobby e in tutto ciò che ristora la mente è quanto mai utile ed essenziale. Quindi, il benessere, per sempre più italiani, deve includere l’adozione di modelli alimentari corretti e sani: ovvero attenzione su ciò che si mangia, l’attenzione a delle regole alimentari più precise e viene quanto mai abbandonata la prassi di mangiare ciò che ci si trova davanti, senza alcun discernimento.

Proprio da questa maggiore consapevolezza si fanno strada gli integratori. Perchè si è ben visto ormai che la sola dieta, per quanto equilibrata si presenti, dovendo far riferimento ad una sorta di alimenti che vengono in parte privati delle loro proprietà intrinseche, vuoi per la cottura, vuoi per la raffinazione degli alimenti stessi, a volte non è del tutto sufficiente ad assicurare il nostro fabbisogno energetico e di sostanze nutritive per il nostro organismo. Così, sempre dall’analisi effettuata sugli intervistati al sondaggio, si è sempre più convinti del ruolo degli integratori per aumentare e sostenere le difese immunitarie, per sopperire alle sostanze perse con l’esercizio fisico o col caldo nella stagione estiva, vedi gli integratori a base di potassio e magnesio. Come importanti sono gli stessi preparati nella cura delle venopatie, emorroidi, varici, vene varicose, oppure per migliorare la digestione, ma anche l’insonnia, oppure laddove si preveda un riequilibrio delle sostanze perse a seguito di diete più o meno estreme, vegane o vegetariane.

Concludendo possiamo quindi affermare che gli integratori piacciono a qualcosa come la metà della popolazione italiana, il mercato che ad essi si riferisce vale qualcosa come 4 miliardi di euro. Resta da fare un’utile considerazione. 

L’integratore non è un farmaco, ma al contempo non è neanche una inezia da sciogliere in bocca per passatempo.  Il  senso è dato dalla consapevolezza di sapere che le sostanze in esso disciolte anche se di origine naturale, svolgono funzioni attive, in certi casi, alla stregua dei farmaci. Il pericolo che si annida dietro alla leggerezza nell'uso, annette agli effetti avversi anche degli integratori e questo è sopratutto spiegato dal fatto che l’integratore viene preso spesso senza controllo medico, l’unico che potrebbe dosarcelo a seconda della funzione che deve svolgere e dell’utilizzo di altri eventuali farmaci, oppure di altri integratori.

L'attività del medico consiste innanzitutto nel ritenere il caso o meno di ricorrere ad un preparato sia pure non di sintesi, ravvedendo eventualmente tale necessità. Quindi, solo il medico dovrebbe eventualmente  calibrarlo secondo il nostro stato di benessere o tenendo conto della nostra salute in quel momento e della nostra età. Ciò per dire, che rivolgersi alle mode, alla colorazione piacevole della confezione della specialità parafarmaceutica, non sempre è una scelta giusta. Anche di integratori si puo’ morire, basta sbagliarne le dosi o sovrapporli alle dosi di un farmaco o di altri integratori. Quanto mai oggi la raccomandazione risulta utile almeno per due ragioni. L’integratore si puo’ acquistarlo con estrema facilità, in farmacia e persino al supermercato. Abbiamo visto l'enorme successo che questo prodotto ha assunto negli ultimi anni e, proprio questo traguardo delle vendite dovrebbe farci riflettere sul fatto di pensare: ma è sempre necessario ricorrere ad un integratore, è del tutto corretto che sia io paziente a disporne l'uso? Semplici riflessioni che ci fanno capire che servirebbe qualcosa che regolasse la vendita anche di questi prodotti, al fine di evitare di farci molto, ma molto male!



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