Immaginare
di poter sconfiggere le demenze ma in particolare il Morbo di
Alzheimer, la demenza per eccellenza, con un semplice farmaco
antinfiammatorio, un fans insomma, solitamente utilizzato contro il
mal di testa o le affezioni dolorose a carico delle articolazioni
sembrerebbe follia allo stato puro, ma se si va a guardare il
meccanismo d’azione di un fans quale l’acido mefenamico, nome
commerciale Lysalgo, forse lo studio che ne è conseguito potrebbe
sembrare meno folle di quanto è stato osservato, sia pure
sperimentalmente da ricercatori inglesi. Lo
studio cui ci si riferisce è stato pubblicato sulla rivista scientifica
Nature Communic ations ed è stato capinato da David Brough
dell’Università di Manchester il quale avrebbe concluso che almeno
sui ratti di laboratorio, l’utilizzo di questo fans avrebbe sortito
come effetto la cura dell’infiammazione a livello del cervello dei
ratti e la conseguenza inversione della perdita di memoria che si
sarebbe di fatto ripristinata.
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martedì 23 agosto 2016
giovedì 18 agosto 2016
Facebook: crea dipendenza al pari delle sigarette o quasi!
Che
Facebook sia entrato prepotentemente nella nostra vita non è un
mistero per nessuno, ma che addirittura questo social network potesse
trasformarsi in breve tempo un elemento di disturbo del nostro vivere
quotidiano al punto da creare la stessa dipendenza che può creare il
fumo di sigaretta, o
quasi, forse
sono in pochi ad immaginarlo eppure pare essere proprio così, come
ha
dimostrato
uno studio che denuncia
come la stragrande maggioranza di persone che usa Facebook lo fa più
per assecondare una dipendenza che
è in molte persone che
per l'utilità del servizio stesso.
mercoledì 17 agosto 2016
TIA o ictus minore: attenzione, con cure sbagliate alta possibilità di ictus entro 24 ore o entro un anno
Gli
studi riferiti al periodo 1997/2003 descrivevano la possibilità
molto alta per un paziente andato incontro a TIA, ovvero l'attacco
ischemico transitorio o ad ictus minore di andare incontro ad un
ictus vero e proprio o ad una sindrome coronarica acuta entro un anno
dal primo evento considerato
minore. Tale possibilità è
di circa il 20% nei primi tre mesi dal primo evento. Adesso, mentre
resta confermato tutto quanto appena detto, resta da capire i fattori
che determinano tutto ciò.
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domenica 7 agosto 2016
Ruolo dell'alcol nell'ictus sistemico
Si
dibatte non poco sul ruolo dell'alcol sulla nostra salute. Più volte
gli scienziati si sono cimentati nello studio delle bevande alcoliche
e sul ruolo benefico o no che esse hanno sul nostro corpo.
Ultimamente è stato condotto uno studio molto complesso e completo
per stabilire che ruolo possa avere l'alcol nei confronti degli ictus
ischemici. Lo studio è stato condotto in Corea su un gruppo di
volontari più dediti all'alcol di quanto lo fossero le popolazioni
occidentali che più erano vicine per abitudini al gruppo di asiatici
presi in esame.
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giovedì 4 agosto 2016
Meningite: che fare contro questa gravissima malattia? E' fondato l'allarme diffuso su scala nazionale? Occhio a questi sintomi
Sta
destando molta preoccupazione l'allarme meningite scoppiato in questi
giorni di estate. Che la meningite sia una malattia pericolosa anche
per il solo fatto che l'esito infausto sovente arriva in poco tempo
lasciando impotenti i medici di fronte all'avanzare della malattia è
un fatto noto. Che la grave patologia ci sia sempre stata è pure
risaputo, ma quest'anno, complice il clima di incertezza che stiamo
vivendo in generale, dove la nostra incolumità è messa
continuamente in serio forse anche per fattori esterni alle malattie,
vuoi per l'evidenza che molti casi di meningite si sarebbero potuti
evitare se non fosse iniziata nell'ultimo periodo un fragore
assordante contro i vaccini da parte di associazioni di obiettori,
vuoi che non controlliamo più il traffico di migranti che vengono da
zone dove la profilassi non esiste col rischio di portarci a casa
colonie di patogeni spesso persino resistenti ai comuni antibiotici,
fatto sta che l'allert che ci viene da una parte della Comunità
scientifica è veramente inquietante. Ma è così grave la
situazione? E come avviene il contagio in caso di meningite, quali
precauzioni adottare, possiamo proteggerci?
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mercoledì 3 agosto 2016
Depressione post partum mai più! Scoperto il farmaco che la debella per sempre
Per
molto tempo non si annetteva alcuna importanza alla depressione post
partum, al punto da considerare la mamma che si chiudeva a riccio nel
suo malessere dopo aver partorito un bambino una sorta di donna
viziata incapace di affrontare la sua nuova vita col piccolo e poco
incline a non essere più al centro dell'attenzione dopo la
gravidanza come invece era un tempo. Poi si cominciò a capire che la
depressione post partum è una malattia a tutti gli effetti e come
tale va trattata, ma continuando a sorvolare sul vero problema della
malattia e sui rischi che essa comportava, fino a quando non è
scattata l'allerta per gli esiti di quella che si definisce anche
baby blues, appunto depressione post partum, tanto tragici da mettere
in serio rischio la vita del piccolo neonato che spesso paga con la
vita la scarsa attenzione nei confronti della grave malattia mentale cui soffre la
madre.
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