mercoledì 3 agosto 2016

Depressione post partum mai più! Scoperto il farmaco che la debella per sempre

Per molto tempo non si annetteva alcuna importanza alla depressione post partum, al punto da considerare la mamma che si chiudeva a riccio nel suo malessere dopo aver partorito un bambino una sorta di donna viziata incapace di affrontare la sua nuova vita col piccolo e poco incline a non essere più al centro dell'attenzione dopo la gravidanza come invece era un tempo. Poi si cominciò a capire che la depressione post partum è una malattia a tutti gli effetti e come tale va trattata, ma continuando a sorvolare sul vero problema della malattia e sui rischi che essa comportava, fino a quando non è scattata l'allerta per gli esiti di quella che si definisce anche baby blues, appunto depressione post partum, tanto tragici da mettere in serio rischio la vita del piccolo neonato che spesso paga con la vita la scarsa attenzione nei confronti della grave malattia mentale cui soffre la madre.


Quando finalmente si è capito che la
depressione post partum, nell'interesse di madre e bambino andava curata, si sono aperte le problematiche annesse alla cura, visto che  
 
alcuni farmaci interferiscono con la lattazione potendo creare inconvenienti al neonato. Ma la buona notizia è arrivata, l'azienda statunitense Sage Therapeutics ha infatti divulgato gli esiti di uno studio effettuato su un numero importanti di donne che soffrivano di questa patologia. Ricordiamo che lo studio cui ci si riferisce è in Fase 2, il che significa, come ci spiega bene l'Agenzia del Farmaco uno studio terapeutico-esplorativo dove comincia ad essere indagata l’attività terapeutica del potenziale farmaco, cioè la sua capacità di produrre sull’organismo umano gli effetti curativi desiderati. Questa fase serve inoltre a comprendere quale sarà la dose migliore da sperimentare nelle fasi successive, e determinare l’effetto del farmaco in relazione ad alcuni parametri (come, ad esempio, la pressione sanguigna) considerati indicatori della salute del paziente. Negli studi di fase 2 la sostanza è somministrata a soggetti volontari affetti dalla patologia per cui il farmaco è stato pensato. I soggetti “arruolati” per lo studio vengono generalmente divisi in più gruppi, a ciascuno dei quali è somministrata una dose differente del farmaco e, quando è eticamente possibile, un placebo  (vale a dire una sostanza priva di efficacia terapeutica). Per evitare che la somministrazione del placebo influenzi le aspettative dei partecipanti, le valutazioni dei parametri di attività e sicurezza sono condotte senza che paziente (si parla così di studio in cieco singolo), o medico e paziente (studio in doppio cieco), conoscano il tipo di trattamento ricevuto o somministrato. 

Questa fase dura circa un paio d'anni. Il farmaco che è stato scoperto dai ricercatori americani ha ancora un nome provvisorio, si chiama infatti Sage-547 ma ha già dimostrato eccellenti effetti terapeutici nel ridurre i sintomi peggiori della depressione rispetto ai placebo, misurata sulla base della Hamilton Rating Scale for Depression. Il vantaggio sta anche nei tempi di azione del farmaco che sarebbero molto rapidi, visto che gli effetti terapeutici si manifestano entro le prime 24 ore dalla somministrazione della sostanza farmaceutica e si è visto che già dopo questo lasso di tempo si assiste ad una riduzione del 70% dei sintomi per le pazienti, in una percentuale meno significativa di donne che si sono sottoposte alla cura, gli effetti si sono invece manifestati dopo 60 ore dall'assunzione del farmaco. Mentre tutte le donne affette da depressione post partum hanno goduto degli effetti benefici della sostanza farmacologica per almeno un mese dalla prima somministrazione. Oltretutto è da tenere presente che la depressione post partum non perdura normalmente per periodi lunghi se non associata ad altre forme più gravi di depressione. Interessante anche osservare la quasi assenza di effetti collaterali degni di nota al punto che...


"Siamo di fronte a uno dei più importanti risultati clinici mai ottenuti nel trattamento farmacologico della depressione postpartum - ha detto Samantha Meltzer-Brody, direttore del Unc Center for Women's Mood Disorders - la rapidità di azione di questo farmaco osservata nel trial è diversa da qualsiasi altro prodotto disponibile fino ad oggi. I dati mostrano che possiede il potenziale di poter fornire sollievo dai sintomi debilitanti della depressione post partum, diminuendo notevolmente la sofferenza nelle donne che ne sono gravemente colpite". Il Ceo di Sage Therapeutics, Jeff Jonas, ha commentato: "Questi dati parlano da soli. Dato l'impatto sociale di questa malattia siamo fiduciosi del fatto che questi dati possano portare allo sviluppo di una terapia efficace".
Giuliano
Fonte: Xagena


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