Sta
destando molta preoccupazione l'allarme meningite scoppiato in questi
giorni di estate. Che la meningite sia una malattia pericolosa anche
per il solo fatto che l'esito infausto sovente arriva in poco tempo
lasciando impotenti i medici di fronte all'avanzare della malattia è
un fatto noto. Che la grave patologia ci sia sempre stata è pure
risaputo, ma quest'anno, complice il clima di incertezza che stiamo
vivendo in generale, dove la nostra incolumità è messa
continuamente in serio forse anche per fattori esterni alle malattie,
vuoi per l'evidenza che molti casi di meningite si sarebbero potuti
evitare se non fosse iniziata nell'ultimo periodo un fragore
assordante contro i vaccini da parte di associazioni di obiettori,
vuoi che non controlliamo più il traffico di migranti che vengono da
zone dove la profilassi non esiste col rischio di portarci a casa
colonie di patogeni spesso persino resistenti ai comuni antibiotici,
fatto sta che l'allert che ci viene da una parte della Comunità
scientifica è veramente inquietante. Ma è così grave la
situazione? E come avviene il contagio in caso di meningite, quali
precauzioni adottare, possiamo proteggerci?
Tutte
domande che stanno facendo impazzire la gente, sopratutto i genitori
di quei ragazzi che aspettano con ansia l'estate per raggiungere
località di vacanza e lì, aprirsi ad una nuova vita, fatta di
incontri, di baci, di flirt con tutto quel che ne consegue, di uso
comune delle stoviglie e quant'altro. D'altro canto, i recentissimi
casi avvenuti in Toscana, nel Lazio e di ritorno dal viaggio a
Cracovia che hanno sacrificato le vite di giovanissimi proprio quando si
godevano le vacanze, non fa altro che amplificare il terrore per
questa malattia, tanto subdola quanto molto, troppo spesso micidiale.
A rendere più problematica la faccenda è il fatto che in estate
sovente, pur di ricercare un certo refrigerio siamo soliti esporci
alle correnti d'aria e non sono rari i casi di raffreddamento con
rialzi termici. Questo complica le cose, perché la meningite è
caratterizzata dalla febbre alta che nei primi stadi si scambia per
una patologia da raffreddamento sia pure fuori stagione e la si
tratta come tale, salvo poi scoprire troppo tardi che la malattia che
ha preso il sopravvento è ben altra cosa di una comune sindrome
parainfluenzale. E se l'estate si caratterizza proprio per la ricerca
sopratutto dei giovani di locali dove socializzare, immaginiamo le
discoteche, i pub e quant'altro, ciò non fa altro che concepire
difficilmente che ci si possa ammalare di meningite in un
periodo della vita in cui tutto si potrebbe pensare, vista la giovane
età, meno che morire in questo modo.
Come
interpretare i sintomi
Inizialmente
la persona che si è ammalata non si rende conto della gravità della
situazione perché, come detto, i sintomi avvertiti sono troppo
generici perché possa scattare l'allarme, febbre, mal di testa e
senso di spossatezza in generale. Ma poi aumenta il mal di testa
oltre la soglia di tollerabilità e, sopratutto, i comuni farmaci
utilizzati per contrastare questo sintomo non bastano a lenire le
sofferenze, immaginiamo i fans, dall'Aspirina in poi e in breve
tempo, la febbre raggiunge picchi insoliti per una banale
raffreddatura o una normale sindrome influenzale. La febbre infatti
comincia a salire in poco tempo e resiste ai comuni antipiretici,
aspirina, ketoprofene, paracetamolo, la testa sembra dover scoppiare
da un momento all'altro e questo è più che sufficiente per ritenere
utile la corsa al Pronto Soccorso, senza perdere tempo e senza
indugio perché la situazione è già di per se grave e resta
soltanto da sperare di essere ancora in tempo per intervenire.
Esiste
il vaccino? Che cure si possono fare?
Sul
vaccino si è fatta come al solito confusione. Il vaccino esiste, ma
contro la forma più grave, la meningite di tipo C. Se è vero che la
copertura a livello nazionale è dell'80% significa che il 20% della
popolazione è rimasta scoperta, immaginiamo dopo le campagne
criminali contro il vaccino qual è la situazione in questo momento.
Eppure questo vaccino funziona benissimo ed è scevro da effetti
collaterali. Ma poiché tale presidio sanitario agisce in circa tre settimane a
volte entro un mese dall'inoculazione, sperare di essere protetti
dalla forma più grave con questo farmaco in prossimità di
un viaggio è solo una flebile speranza. L'ideale sarebbe prevedere
una campagna vaccinale con una maggiore estensione e conseguentemente
una copertura quasi totale della popolazione ma ciò come abbiamo
visto non è stato possibile farlo per via di tutti quelli che si
oppongono o si sono opposti al vaccino. Esiste anche un'altra forma
di meningite, un po' meno grave della forma C ma altrettanto
pericolosa, anche perché colpisce i bambini molto piccoli che spesso
hanno un sistema immunitario non ancora pronto a fronteggiare la
malattia. E' la forma B, il vaccino esiste già da qualche anno, ma
anche contro questo si sono scatenate le polemiche di coloro che
ritengono a torto che il vaccino faccia male ai bambini in tenera
età. Si spera solo che la vaccinazione contro questa forma sia
estesa e resa obbligatoria su scala nazionale. Chi ha bambini piccoli
e li vuole vaccinare deve spendere oggi qualcosa come 150 euro a
figlio, visto che il farmaco è a totale carico dell'assistito. Poi
esistono le forme minori, quelli contrassegnati dalle lettere W e Y,
che classificano i ceppi virali poco in auge in Italia e diffusi in
America e Africa. Ma con la facilità degli spostamenti della gente
da un Continente ad un altro è così raro per un bambino imbattersi
in queste forme? Esiste una copertura vaccinale anche per queste
forme ed una forma di vaccino quadrivalente per le forme A-C-W-Y.
Quest'ultimo vaccino copre per dieci anni, il vaccino invece che si
somministra ai bambini piccoli ha una risposta immunitaria più lunga
e più completa.
E
se il vaccino non può proteggerti?
Esiste
solo la prevenzione in tutti gli altri casi e l'accortezza che in
periodi come questi dovrebbe essere sempre alta. L'agente patogeno
infatti non sopravvive all'aria aperta, ma sopravvive benissimo nella
saliva, anche sotto forma di goccioline ed in altri liquidi organici.
Che dire ai nostri giovani, attenzione ai baci? E chi ci
ascolterebbe, giustamente! Ma almeno evitare di scambiarsi gli stessi
bicchieri e le stesse posate utilizzate prima, cosa che per quanto
concerne i bicchieri avviene spesso proprio nei pub e nelle
discoteche… Me lo fai assaggiare? Vuoi provarlo prima di
ordinarlo, bevi un po' dal mio bicchiere! E nei casi in cui sia
stata fatta la diagnosi per le forme minori attenersi scrupolosamente
alla profilassi del medico che prescrive degli antibiotici ad hoc da
prendersi fino a completamento della terapia.
Attenti
a questo sintomo
In
atto le zone d'Italia più colpite sono la Toscana sopratutto nelle
zone della provincia di Pisa e di Empoli, con un aumento di casi
rispetto agli anni scorsi del 30%, in passato non si superava il 10%.
Abbiamo visto che non è facile individuare la malattia dalle prime
avvisaglie potendola scambiare per malattie molto più banali, ma c'è
un sintomo che forse dovrebbe indurre a cercare soccorsi immediati e
competenti. La rigidità della nuca, accompagnato dal forte mal di
testa, dall'aumento repentino della febbre, come visto e dalla
confusione mentale. Poichè è raro che una sindrome para infuenzale
si accompagni anche a rigidità della nuca, se questa si associa agli
altri sintomi correte al Pronto Soccorso e non aspettate che il
medico di famiglia vi venga a visitare a casa, anche perché lui
stesso vi consiglierebbe di raggiungere il primo ospedale
disponibile. Se si interviene subito è possibile che ci si salvi, a
meno di non finire in quella tragica percentuale di casi, 10 su cento
casi di meningite che ha riguardato le giovani ragazze morte nei
giorni scorsi, in cui l'esito letale della malattia si conclude in
circa tre, quattro ore dei primi sintomi. Purtroppo, spiace tanto
dirlo, ma sono più esposti i giovani a queste forme più gravi
rispetto agli adulti e agli anziani.
«Le meningi son l'ultima barriera per difendere l'encefalo spiega il virologo Fabrizio Pregliasco - quando c'è questa reazione infiammatoria il corpo esagera e paradossalmente è la reazione immunitaria eccessiva che ti porta al decesso». Morti che spesso sono bambini e giovani al di sotto dei trent'anni.
Che
altro dire, di contro non drammatizziamo e non facciamo terrorismo fra
i giovani ma che almeno si sappia che contro questa malattia non si
può scherzare, per la semplice ragione che spesso non c'è neanche
il tempo per pensare di poterci scherzare!
Giuliano
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