E’
per intanto una speranza, ma a giudicare dall’enfasi dei
ricercatori che hanno partecipato allo studio scientifico, non è
destinata a rimanere confinata nell’ambito delle mere aspettative,
potrebbe infatti trasformarsi in una cura efficacissima contro la
Sindrome di Down e per di più a basso costo.
Si
sarebbe infatti accertato che il resveratrolo, una fitoalessina, una
sostanza in grado di combattere le malattie delle piante e dunque
presente in una moltitudine di frutti come l’uva, non a caso si trova in alta percentuale nel vino, potrebbe rigenerare i neuroni
compromessi nella Sindrome di Down riattivando le funzioni
mitocondriali nella trisomia 21. Lo studio che avrebbe conclamato
tutto ciò è stato pubblicato sulla rivista Biochimica et Biophysica
Acta-Molecular Basis of Disease. La ricerca è stata condotta
dall’Istituto di biomembrane e bioenergetica del Consiglio
nazionale delle ricerche (Ibbe-Cnr) di Bari. Un lavoro in
collaborazione con il Dipartimento di scienze mediche di base,
neuroscienze e organi di senso dell’Università di Bari, il
Dipartimento di neuroscienze e tecnologie del cervello dell’Iit di
Genova e l’Inserm di Parigi. La disabilità intellettiva è tra le
conseguenze più evidenti dell’alterazione cromosomica che
caratterizza i soggetti con sindrome di Down. La presenza di una
terza copia del cromosoma 21 riduce, in particolare, la capacità di
generare nuove cellule nervose nell’area del cervello denominata
ippocampo.
"Con
questo lavoro, eseguito su linee cellulari di un modello animale con
sindrome di Down, dimostriamo che il resveratrolo è in grado di
ripristinare la neurogenesi agendo a livello dei mitocondri",
spiega Rosa Anna Vacca, ricercatrice dell’Ibbe-Cnr e coordinatrice
del lavoro. "In condizioni normali - continua la ricercatrice -
i mitocondri forniscono l’energia necessaria per alimentare i
diversi processi cellulari, tra cui la proliferazione e la corretta
funzionalità dei neuroni, che risultano alterati nelle persone con
sindrome di Down e vengono invece riportati a valori normali dal
resveratrolo. Esistono migliaia di studi sugli effetti protettivi del
resveratrolo in diverse malattie, da quelle metaboliche e
neurodegenerative a quelle dell’apparato cardio-vascolare e
nell’invecchiamento: è però la prima volta che questa molecola
viene testata in sindrome di Down, attraverso un meccanismo che
inoltre correla il deficit della funzionalità dei neuroni alla
ridotta funzionalità mitocondriale".
La
ricerca conferma anche l’efficacia di un altro polifenolo di
origine naturale, l’epigallocatechina-3- gallato (Egcg), estratto
dal tè verde, nel riattivare il metabolismo energetico mitocondriale
e la generazione di nuovi neuroni.
In
effetti i benefici del tè verde sono già noti contro diverse
patologie e poter aggiungere una funzione rigenerativa in una
Sindrome così importante è sicuramente positivo, ciò che stupisce
è notare come un componente sia pure ritenuto importante come il
resveratrolo possa detenere certe proprietà che se non guariscono
dalla Sindrome di Down, per lo meno aiutano a meglio comprenderla e a
intervenire efficacemente per ridurne al minimo gli aspetti a volte
davvero penosi di questa patologia.
Giuliano
Fonte:
Pharmakronos
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