Sotto
gli occhi dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità
gli adolescenti per i quali si è lanciato l’allarme. In un’epoca
come la nostra infatti,
questa fascia d’età è quella più colpita da eventi avversi,
malattie comprese e, secondo l’Organizzazione, almeno la metà
degli
eventi patologici inizierebbero proprio a quest’età a causa di
stili di vita che sarebbero deleteri per tutti, ma
lo sono ancor di più
a quell’età.
La
causa primaria di eventi avversi anche gravi, riguarda
l’uso
da parte dei giovanissimi dell’alcol, cui i ragazzi si stanno
sempre più accostando sempre di più ed ad un’ età sempre
più vicina all’infanzia che all’adolescenza. A seguire le
sostanze stupefacenti che preoccupano medici e le famiglie, stante
il fatto che nell’adolescenza una vasta fetta di giovani ne fa uso
quasi abituale. Il risultato sorprendente e angosciante al contempo è
che la fascia di ragazzi e giovani dai 15 ai 29 anni è funestata da
episodi suicidari tanto frequente che a quell’età risultano essere
la seconda causa di morte. L’uso di sostanze stupefacenti è causa
oltretutto di incidenti stradali, così come la tossicodipendenza
apre anche la strada al sesso
praticato senza alcuna precauzione e, quindi, non sicuro riguardo le
malattie sessualmente trasmissibili. Il risultato è che la
percentuale di insorgenza di malattie a seguito di queste condotte di
vita errate, nei giovanissimi si assesta al 16% del
carico globale di patologie, così come analoga percentuale di andare
incontro a lesioni o infortuni riguarda la fascia d’età fra i 10 e
i 19 anni.
Paradossalmente
nei giovanissimi si fanno strada pure le malattie mentali, un
problema questo fino a qualche decennio fa nemmeno descritto in
letteratura scientifica per una popolazione così giovane. Aumentano
anche i livelli di stress nei giovani e nei giovanissimi, complice la
tecnologia esasperata con una connessione sempre aperta verso
dispositivi quali smartphone, pc, tablet e quant’altro, che induce
i ragazzi a restare continuamente collegati ai social network, sia di
giorno che di notte, sottraendo ore di sonno sempre maggiori con le
conseguenze immaginabili a quell’età. Insomma, la medicina deve
attrezzarsi per trattare casi di patologie mentali in soggetti tanto
giovani, ma prima di arrivare alle cure bisognerebbe trattare queste
fasce della popolazione da un punto
di vista preventivo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della
Sanità,
la prevenzione deve
iniziare
con la consapevolezza e la comprensione dei primi segnali e sintomi
di una malattia mentale. Anche perché l’Organizzazione rileva come
la metà delle malattie mentali inizia a 14 anni ma nella maggior
parte dei casi non sono riconosciute e quindi curate. Si
fa appello quindi alla famiglia, alla scuola e agli stessi Governi
dei diversi Paesi, che dovranno investire in comunicazione e
programmi che concernono il settore sociale, sanitario e
dell’istruzione volto
ad aumentare la consapevolezza degli adolescenti e degli adulti
rispetto ad una malattia mentale e al supporto nei confronti dei loro
compagni, genitori e insegnanti.
Fonte: Help Consumatori
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