Autismo e
vaccino trivalente, due facce della stessa medaglia che hanno gettato nel panico
migliaia di persone alle prese con un dilemma angosciante, possiamo vaccinare
tranquillamente i nostri figli o rischiamo di esporli al rischio di autismo? Un
tema questo dibattuto da più di 20 anni, da quando un medico, che fu poi espulso
dall’Ordine, concluse che esisteva una stretta relazione esistente fra la malattia e la sua
origine nel vaccino trivalente.
Ma a far
definitivamente luce sull’assenza di alcun legame fra vaccino trivalente e
autismo ci ha pensato uno studio pubblicato dal The Journal of the American Medical
Association (Jama) cui si rifà anche l’Agenzia Italiana Sul Farmaco che
insieme all’Organizzazione Mondiale della Sanità tornano a parlare dell’opportunità
di vaccinarsi senza paura di incorrere in alcuna forma di autismo.
Intanto
ricordiamo che il vaccino trivalente è quel presidio che agisce contro malattie
quali il morbillo, la rosolia e la parotite. Ebbene, da una ricerca finanziata dal National Institute of Mental Health,
dai National Institutes of Health e
dall’U.S. Department of Health and Human
Services condotta su più di 95 mila bambini seguiti per cinque
anni, ovvero dal 2001 al 2012, con fratelli maggiori, alcuni dei quali
autistici, spiega l’Aifa, “È emerso
che non esiste alcuna correlazione tra immunizzazione e patologia, smentendo la
“bufala” sul legame tra vaccini e autismo, nata da uno studio su 12 bambini
autistici pubblicato su “Lancet” nel 1998 dal medico Andrew Wakefield,
che affermava esistesse un legame tra la malattia, alcuni problemi
gastrointestinali e l’immunizzazione. L’articolo
fu ufficialmente ritirato dalla rivista nel 2010 e Wakefield espulso
dall’ordine dei medici inglese, dal momento che aveva ricevuto 500.000 sterline
da un avvocato specializzato in cause contro le case farmaceutiche”. I ricercatori non hanno trovato nessun legame e
nessuna associazione dannosa fra la ricezione del vaccino e il rischio di
autismo, anche fra i bambini che avevano fratelli autistici.
“Non abbiamo trovato nessuna evidenza che aver
ricevuto una o due dosi di vaccino trivalente sia associato con un aumento di
rischio di autismo — sottolineano gli autori, coordinati da
Anjali Jain del Lewin group di Falls Church, in Virginia — neanche tra bambini che hanno un fratello maggiore
con la malattia”.
Quello di far
luce una volta per tutte sull’assenza di rischio autismo da parte di bambini
che si approssimano a vaccinarsi è quanto mai importante e necessario, se si
considera che sono molti i genitori che si rifiutano di sottoporre i propri
piccoli al vaccino trivalente, col risultato che malattie come il morbillo che stavano
scomparendo, sono tutt’ora presenti e spesso anche aggressive, con l’aggravante
che chi non si è vaccinato non solo rischia di ammalarsi di morbillo ma di
pagarne il prezzo più alto prima di ristabilirsi.
L’Oms ricorda
che l’immunizzazione previene ogni
anno fra 2 e 3 milioni di morti e protegge i bambini non solo
da malattie per le quali i vaccini sono ormai disponibili da molti anni, come
la difterite, il tetano, la poliomielite e il morbillo, ma anche contro
malattie come la polmonite e la diarrea da rotavirus, che fanno moltissime
vittime fra i più piccoli. Nel 2013
le stime dicono che 21,8 milioni di bambini non hanno ricevuto i vaccini
salvavita. Le causa? “Inadeguato apporto di vaccini, la
mancanza di accesso ai servizi sanitari, la carenza di informazioni precise
sulla vaccinazione e un sostegno politico e finanziario insufficiente giocano
tutti un ruolo”, spiega l’Oms, che ricorda invece quanto sia necessario
investire nelle politiche di vaccinazione e tenere presenti i ritorni dati
dall’immunizzazione non solo per quanto riguarda la salute dei bambini e la mortalità
infantile, ma anche per la riduzione della povertà, l’equità, l’istruzione e il
rafforzamento dei sistemi sanitari nel loro complesso.
Fonte: Help Consumatori
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