venerdì 24 luglio 2015

Vaccino trivalente: espone davvero i bambini all'autismo?

Autismo e vaccino trivalente, due facce della stessa medaglia che hanno gettato nel panico migliaia di persone alle prese con un dilemma angosciante, possiamo vaccinare tranquillamente i nostri figli o rischiamo di esporli al rischio di autismo? Un tema questo dibattuto da più di 20 anni, da quando un medico, che fu poi espulso dall’Ordine, concluse che esisteva una stretta relazione esistente fra la malattia e la sua origine nel vaccino trivalente.

Ma a far definitivamente luce sull’assenza di alcun legame fra vaccino trivalente e autismo ci ha pensato uno studio pubblicato dal The Journal of the American Medical Association (Jama) cui si rifà anche l’Agenzia Italiana Sul Farmaco che insieme all’Organizzazione Mondiale della Sanità tornano a parlare dell’opportunità di vaccinarsi senza paura di incorrere in alcuna forma di autismo.

Intanto ricordiamo che il vaccino trivalente è quel presidio che agisce contro malattie quali il morbillo, la rosolia e la parotite. Ebbene, da una ricerca finanziata dal National Institute of Mental Health, dai National Institutes of Health e dall’U.S. Department of Health and Human Services condotta su più di 95 mila bambini seguiti per cinque anni, ovvero dal 2001 al 2012, con fratelli maggiori, alcuni dei quali autistici, spiega l’Aifa,  “È emerso che non esiste alcuna correlazione tra immunizzazione e patologia, smentendo la “bufala” sul legame tra vaccini e autismo, nata da uno studio su 12 bambini autistici pubblicato su “Lancet” nel 1998 dal medico Andrew Wakefield, che affermava esistesse un legame tra la malattia, alcuni problemi gastrointestinali e l’immunizzazione. L’articolo fu ufficialmente ritirato dalla rivista nel 2010 e Wakefield espulso dall’ordine dei medici inglese, dal momento che aveva ricevuto 500.000 sterline da un avvocato specializzato in cause contro le case farmaceutiche”. I ricercatori non hanno trovato nessun legame e nessuna associazione dannosa fra la ricezione del vaccino e il rischio di autismo, anche fra i bambini che avevano fratelli autistici.


Non abbiamo trovato nessuna evidenza che aver ricevuto una o due dosi di vaccino trivalente sia associato con un aumento di rischio di autismo — sottolineano gli autori, coordinati da Anjali Jain del Lewin group di Falls Church, in Virginia  — neanche tra bambini che hanno un fratello maggiore con la malattia”.

Quello di far luce una volta per tutte sull’assenza di rischio autismo da parte di bambini che si approssimano a vaccinarsi è quanto mai importante e necessario, se si considera che sono molti i genitori che si rifiutano di sottoporre i propri piccoli al vaccino trivalente, col risultato che malattie come il morbillo che stavano scomparendo, sono tutt’ora presenti e spesso anche aggressive, con l’aggravante che chi non si è vaccinato non solo rischia di ammalarsi di morbillo ma di pagarne il prezzo più alto prima di ristabilirsi. 

L’Oms ricorda che l’immunizzazione previene ogni anno fra 2 e 3 milioni di morti e protegge i bambini non solo da malattie per le quali i vaccini sono ormai disponibili da molti anni, come la difterite, il tetano, la poliomielite e il morbillo, ma anche contro malattie come la polmonite e la diarrea da rotavirus, che fanno moltissime vittime fra i più piccoli.  Nel 2013 le stime dicono che 21,8 milioni di bambini non hanno ricevuto i vaccini salvavita. Le causa? “Inadeguato apporto di vaccini, la mancanza di accesso ai servizi sanitari, la carenza di informazioni precise sulla vaccinazione e un sostegno politico e finanziario insufficiente giocano tutti un ruolo”, spiega l’Oms, che ricorda invece quanto sia necessario investire nelle politiche di vaccinazione e tenere presenti i ritorni dati dall’immunizzazione non solo per quanto riguarda la salute dei bambini e la mortalità infantile, ma anche per la riduzione della povertà, l’equità, l’istruzione e il rafforzamento dei sistemi sanitari nel loro complesso.

Fonte: Help Consumatori

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