Due
elementi contraddistinguono l’asma nel mondo e per quel che ci
riguarda più da vicino in Europa. Il fatto di essere una patologia
in costante aumento, da una parte e il fatto che le previsioni
riguardo alla possibilità di ammalarsi, nel tempo sono destinate a
crescere vertiginosamente. Ci sarebbe un terzo elemento che per la
verità è spesso sottaciuto. E’ vero che questa patologia
si riesce a tenerla sotto controllo con i farmaci, ma resta il fatto
che in presenza di esacerbazione della malattia o di fenomeni
improvvisi in soggetti che pure non hanno avuto a che fare con l’asma
direttamente, la patologia può avere esiti a volte persino mortali.
Non
da tutti i medici e non in tutte le Nazioni l’approccio con l’asma
è unanime, ne deriva che la malattia è spesso sottovalutata e se
pensiamo al fatto che, come in premessa, la malattia è in aumento,
inquieta non poco il fatto di sapere che nella sola Italia a farne
i conti
sono ben 3 milioni di persone, il 5% della popolazione ed in Europa
si sale fino a 30 milioni, oltre il 30% della popolazione europea.
Discorde il numero di pazienti affetti da asma nel mondo, secondo
l’Organizzazione Mondiale
della Sanità sarebbero intorno a 150 milioni gli individui della terra che
soffrono di asma, ma se si da uno sguardo ai dati ripresi da “ TheGlobal Initiative for Asthma (GINA), un Ente internazionale che
riunisce le associazioni impegnate a sensibilizzare i cittadini,
migliorare l’assistenza ai malati e offrire supporto a familiari,
amici e operatori sanitari e
che
monitora l’evoluzione di questa patologia, nel mondo sarebbero
oltre 300 milioni i pazienti in
tutto il pianeta a soffrire di questa malattia.
Ma
cosa è l’asma
Si
tratta quindi di capire di che malattia stiamo parlando, quando ci
riferiamo all’asma.
L’asma è
una malattia cronica che interessa le vie aeree dei polmoni.
La mucosa che riveste i bronchi si infiamma e si “gonfia”, le
ghiandole della mucosa producono del muco denso, i muscoli della
parete dei bronchi si contraggono. Ne risulta una riduzione di
calibro dei bronchi, con difficoltà
al passaggio dell’aria,
sintomo principale dell’asma. Si
tratta di capire se allo stato delle nostre conoscenze
questa patologia è curabile e sopratutto come si faccia a
riconoscerla per tempo evitando quelle esacerbazioni che potrebbero
complicarla fino a mettere a repentaglio la stessa vita del paziente.
Secondo l’Istituto Superiore della Sanità, Epicentro, l’asma
genera
un aumento della responsività bronchiale che, a sua volta, causa
episodi ricorrenti (i cosiddetti ‘attacchi d’asma’) di crisi
respiratorie, respiro sibilante, senso di costrizione toracica e
tosse. Durante gli attacchi, che possono essere improvvisi o
graduali, peggiorano i sintomi e la funzionalità respiratoria.
Parliamo
pur sempre di una malattia cronica che non è possibile
debellare, almeno allo stato attuale delle conoscenze mediche,
tuttavia è sicuramente possibile controllarne il decorso,
riducendo gli attacchi d’asma e le loro conseguenze, come i sibili
e la tosse, e le difficoltà respiratorie. Gioca così un ruolo
fondamentale, un
controllo adeguato e costante del paziente e soprattutto una diagnosi
precoce,
al
fine di evitarne la cronicità. In sostanza, gli asmatici possono
avere una vita “normale”, a patto che tengano sotto costante
controllo la patologia cronica. Se non trattati in modo adeguato, gli
attacchi possono essere anche molto gravi e addirittura fatali.
L’asma è
Poichè
si parlava anche dell’asma ad esito infausto, è indispensabile che
il paziente al primo episodio o laddove la sintomatologia sia pure
sfumata potesse ascriversi all’asma, si rechi dal medico in modo da
istituire quelle cure che consentono al paziente una vita normale
controllando al meglio tutti quegli episodi anche gravi che finiscono
per trasformare l’asma in un evento infausto. Ciò in quanto i
decessi, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono
quasi 200 mila all’anno. Ancora più inquietanti i dati dell’Istat
che rileva come nella sola Italia si registrino due morti ogni tre
giorni per crisi gravi di asma, il che si legge con 500 morti
all’anno, dii cui la metà sono adulti. Nei bambini a cagionare un evento tragico dell’asma è l’asma allergica. Questa nei soggetti
pediatrici prevale su tutte le altre forme d’asma, con una
percentuale che è pari addirittura all’80%.
Perchè
ci si ammala di asma
La
genetica la fa da padrone. Lo dimostra il fatto che i figli di
genitori allergici o asmatici sviluppano la malattia con una maggiore
incidenza rispetto
a quei soggetti in cui la genetica non è chiamata in causa. Ma
non solo. Di grande rilevanza sono i fattori ambientali quali
l’inquinamento atmosferico, all’aperto o al chiuso, compreso il
contatto con la polvere e gli acari della polvere, con
insetti e animali e domestici (cani e gatti), alla presenza di muffa
nell’ambiente in cui si vive, a un eccesso di umidità ambientale,
alla presenza di infezioni polmonari precoci.
Poichè
l’asma si lega perfettamente con le allergie respiratorie, fatto
questo che coinvolge nel nostro Paese quasi
nove milioni
di persone, ma la stima è in difetto, perché sfuggono a questo
conteggio i nuovi casi diagnosticati di allergie, sopratutto sui
giovani, possiamo
tranquillamente concludere
che ad essere affetti da allergie respiratorie che finiscono
per sfociare nell’asma, nel nostro Paese sono finanche
12 milioni
di persone. Sempre secondo l’Oms, ogni dieci anni il numero di
malati aumenta
del 50%, segno evidente che, genetica a parte, i fattori ambientali
stanno avendo un peso sempre maggiore su questa patologia, vuoi per
la vita sempre più in città che altrove, vuoi per il
fatto di vivere
gran parte del tempo in ambienti chiusi con poca circolazione di
aria, più esposti alla polvere e agli acari e inseriti in situazioni
urbane dall’elevato tasso di inquinamento.
Asma,
quanto ci costi…
Quindi
una malattia complessa, a volte anche drammaticamente pericolosa e
che in qualche caso, invalida il paziente. Ma quali sono i costi
perla collettività dell’asma? Secondo
quanto riporta
FederAMSA, questa
patologia costituisce
oggi la
terza voce di spesa dell’assistenza sanitaria italiana. Quindi,
non possiamo ovviamente trascurare il fattore genetico,
tutt’altro, ma non possiamo
di certo trascurare i corretti stili di vita e dell’alimentazione
che giocano un ruolo centrale nei confronti della malattia, così
come non è possibile
sottacere sulle cause ambientali che hanno fatto assurgere l’asma
in alto delle classifiche
in fatto
di incidenza e di morbilità. Se quindi, prevenire è meglio che
curare, oltre alle cure essenziali per l’asma, non si devono
trascurare di focalizzare quei fattori che la scatenano l’evento,
intervenedo
dove possibile, anche con accorgimenti individuali per evitare quelle
cause che fanno di questa patologia una vera e propria piaga sociale,
fastidiosa, pericolosa e costosa per le casse pubbliche.
Fonte:
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