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sabato 3 novembre 2012

Malattie cardiovascolari: la donna rischia di più dell'uomo!

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Ormai le donne non dovrebbero stupirsi più apprendendo che il loro rischio di incappare in una malattia cardiovascolare anche grave ha superato di gran lunga l’analogo rischio per l’uomo. Il problema, se così vogliamo definirlo, oppure, la buona sorte  delle donne, semmai, è data dal cosiddetto “ombrello protettivo”, efficace durante l’età fertile, ovvero, dalla difesa rappresentata dagli ormoni femminili che però dopo la menopausa, diminuendo la loro quota, lascia del tutto scoperta la donna dalla protezione nei confronti delle malattie cardiache e neurologiche in generale.

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venerdì 15 febbraio 2013

Colesterolo: scoperta nuova molecola per abbassarlo

Sappiamo tutto sul colesterolo e sul pericolo che esso comporta per la nostra salute? Forse, ma un recente sondaggio svolto dalla SiteeCs, la Società Italiana di Terapia Clinica e Sperimentale, dimostra che sono ancora tanti gli italiani che sconoscono sia il colesterolo che i danni che determina l’accumulo di tale sostanza nel sangue. La riprova di come siano molti i nostri connazionali in questa condizione ce la da l’esito del sondaggio che ha dimostrato chiaramente che su cento italiani intervistati, ben 63 non sapeva neanche cosa fosse il colesterolo, mentre, fra coloro che erano a conoscenza di questa sostanza, 71 di loro non sapeva che l’eccesso di colesterolo nel sangue può rappresentare l’anticamera per ictus ed infarti. A quanto pare sono di più le persone che per lo meno sanno che il colesterolo va spesso a braccetto con l’iperglicemia, con il diabete e con l’obesità.

venerdì 6 gennaio 2012

Cataratta: seguiamo l'intervento in video

Sembrano passati secoli da quanto chi si sottoponeva ad un intervento di cataratta doveva sopportare  un intervento chirurgico, non del tutto scevro da rischi operatori, nonché contrassegnato da lunghe e dolorose medicazioni e interminabili giorni di degenza. Oggi tale tipo di intervento viene eseguito in regime di Day Hospital, a paziente sveglio, che dopo la seduta operatoria torna a casa con pochi problemi e poche successive medicazioni prive di sofferenza. Una cosa tuttavia riunisce il vecchio schema operatorio col nuovo, la consapevolezza che oggi come allora, non sottoporsi all’intervento per ridurre una cataratta conduce in breve tempo alla cecità.