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martedì 18 settembre 2012
Autismo: una nuova strada aperta dal CNR per diagnosticarlo e presto curarlo
Tumori: uno studio italiano ci induce a ben sperare
Morbo di Parkinson: gli antinfiammatori ne ridurrebbero l'insorgenza
lunedì 17 settembre 2012
Dolore: quello della donna è silente, quello dell'uomo assordante!
Tè al fluoro: in grandi quantità può far male seriamente alla salute
Alimentazione: usare il bicarbonato per allontanare i pesticidi potrebbe aiutarci a prevenire il diabete
domenica 16 settembre 2012
Melanoma: altre speranze di cura del devastante tumore
Ictus: riconoscerlo in tempo può salvare la vita
In Italia si verificano qualcosa come 200 mila nuovi casi di ictus, una condizione clinica grave in grado di evolvere infaustamente in breve tempo. Parlando di ictus ci riferiamo a quella manifestazione patologica conseguenza di un’ostruzione di un vaso con relativo mancato afflusso di sangue e ossigeno nel distretto interessato, per lo più cerebrale. Le conseguenze sono variabili perché dipendenti da diversi fattori, primo fra tutti, l’area ischemica che ha subito l’insulto, così come importante è anche l’eventuale impossibilità che il sangue abbia avuto di irrorare i tessuti dopo un primo fatto ischemico. Il risultato è che in Italia i decessi per ictus o per le conseguenze di esso, si collocano come terza causa di morte, dopo gli infarti, annoverando tutte le patologie cardiovascolari e i tumori. Ma c’è anche di più. Nel nostro Paese, a causa dell’ictus, un numero imponente di pazienti resta invalido in maniera permanente, al punto che gli ictus rappresentano la prima causa di invalidità