Si
è fatto, soprattutto negli ultimi tempi, un gran parlare di autismo, complice
il fatto che oggi quanto mai la scienza è impegnata nello studio di questa
grave condizione, da una parte, ma anche alla luce di alcune rivelazioni che
alla fine stanno facendo più confusione che chiarezza sulla affezione che
riguarda una platea sempre più numerosa di pazienti che ne soffrono. Ad esempio
oggi sappiamo per certo che in Italia un bambino su 180 nasce con forme, magari
non del tutto palesi, di autismo.
La buona notizia è che in ambito legislativo finalmente si è fatto qualcosa di
concreto per malati e loro famiglie. Lo prevede una Legge del 5 agosto scorso,
che ha stabilito che l’
autismo debba essere inserito nel novero delle grandi patologie
e, dunque, dovranno essere garantiti livelli di assistenza specializzata alle
famiglie di bambini non solo autistici, ma anche con disturbi definiti di
spettro autistico e quindi, dovranno essere assicurati a tutti i pazienti e
alle loro famiglie, in qualsiasi regione d’Italia residenti, trattamenti e
percorsi riabilitativi adeguati.
Fatta la legge trovata la falla
Dunque
la legge esiste, ma come al solito in Italia, mancano le coperture finanziarie.
Si è infatti constatato da subito che mancano finanziamenti specifici per il
trattamento dell’affezione, mancano percorsi stabiliti e riconosciuti validi
dalla Comunità Scientifica in assenza dei quali ci si rivolge a strutture o
Associazioni che non basano il loro lavoro su nessuna delle basi scientifiche
richieste.
Eppure
l’autismo riguarda una platea di almeno 368 mila famiglie al cui interno c’è un
soggetto autistico. La legge di cui si è parlato prevede che tale soggetto debba
essere seguito anche oltre la minore età, questo era il grosso limite dei precedenti
interventi legislativi e questo, insieme alla maggiore consapevolezza da parte
dei medici nel rapportarsi con questa patologia, ha di fatto ingrandito il
numero di pazienti affetti da autismo, per la semplice ragione che oggi si
riesce a diagnosticare e a prevedere forme di autismo che ieri erano destinate
ad essere inserite in un elenco di affezioni generiche senza che venisse loro riconosciuto
il disturbo di tipo autistico.
Via i preconcetti e le false
cause di autismo
Come
spesso accade di fronte a malattie o affezioni impegnative che mostrano diverse
sfaccettature, anche per l’autismo si è fatto un gran parlare sulle cause che
accompagnavano il suo esordio nel bambino. Si è addirittura parlato di “mamma
frigorifero”
Con tale bizzarra definizione si indicava il rapporto quasi conflittuale che
esiste fra il bambino e sua madre la quale assumendo atteggiamenti freddi nei
confronti del proprio figlio, ecco l’idea del frigorifero, addirittura
glaciali, finiva con costringere il bambino all’isolamento, manifestando in
questo modo nel tempo forme di autismo più o meno conclamate. Oggi tale teoria
pare destituita di ogni fondamento.
Secondo
un importante Studio scientifico californiano infatti, non è la “mamma
frigorifero” a causare autismo nel bambino né tanto meno i vaccini, visto che
anche su questi presidi sanitari si è fatto un gran parlare negli ultimi anni
ritenendo, a torto, che i vaccini detenessero delle sostanze al loro interno capaci
di scatenare forme di autismo anche gravi. Secondo lo studio dell’Università
della California, l’autismo trae origine durante la gestazione, con una
particolare conformazione di alcune aree cerebrali: non c'è nessuna epidemia,
rispetto al passato le diagnosi sono di più solo perché ormai i medici
riconoscono e chiamano col suo nome un disturbo spesso identificato con altro.
Ciò
che invece è davvero importante ai fini della cura e del miglioramento dei
sintomi di autismo è la diagnosi precoce, ecco perché dovrà essere l’Istituto Superiore
di Sanità l’ente che dovrà aggiornare le Linee guida sul trattamento di questo
disturbo, le Regioni attraverso i LEA dovranno garantire le prestazioni per la
diagnosi precoce, la cura ed il trattamento personalizzato, ma anche corsi di
formazione e sostegno alle famiglie con un bambino autistico. Così come ci si
auspica che si ponga fine alla cronica carenza di organico per quanto attiene gli
insegnanti di sostengo e di personale specializzato per la cura e per seguire
il soggetto anche domiciliarmente tutti i giorni dell’anno. Ciò anche alla luce
del fatto che purtroppo nelle famiglie dove vi sia un bambino autistico, domani
ci sarà un adulto autistico che dovrà essere seguito passo dopo passo in tutti
gli anni della sua vita, fino a quando la scienza magari non rivelerà percorsi
rivoluzionari nel trattamento di tali pazienti.
Rainews24
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