Cosa dovrebbe
esserci di più semplice per perdere peso se non “saltare i pasti”, partendo dal
concetto che meno calorie introduciamo nel nostro organismo, più facile sarà
dimagrire. Ebbene, se si vuole vedere la lancetta della bilancia scendere verso
l’ideale peso forma, questo è il metodo più errato che si possa sperimentare perché,
non solo non perderemo peso, ma ne acquisiremo addirittura di più.
La “macchina” umana è infatti apparentemente stravagante. Si porta a pensare che il
metabolismo, la spartizione dei grassi in tutto l’organismo segua ragionamenti
logici che ci porterebbero a credere che il corpo umano utilizzi ciò che gli
serve nell’immediato per espellere tutto quanto non serva al suo funzionamento
e, dunque, basta introdurre di tanto in tanto, saltando, appunto i pasti, meno
nutrienti e tutto si risolve al meglio. E invece alimentarsi in modo
discontinuo come potrebbe avvenire saltando i pasti, mette in allarme l’intero
organismo che “legge” quella mancanza di nutrienti non derivati dall’introito
di alimenti che di norma riceve almeno tre volte al giorno, come un’imminente “carestia”
alla quale porre immediatamente rimedio formando delle scorte, scorte che poi
finiscono in grasso accumulato nell’area addominale. Insomma, per semplificare,
salti i pasti, ti farai una pancia sempre più prominente.
La dieta ideale segue altri criteri
Solo una dieta bilanciata può porre rimedio al rischio di ingrassare, gli scienziati ne sono
sempre più convinti e lo rivela anche uno studio pubblicato su The Journal of
Nutrizonal Biochemistry. Secondo questo ennesimo studio sull’argomento,
ingozzarsi una volta sola al giorno e poi digiunare per tutto il resto della
giornata, alimentandosi dunque in maniera discontinua, appunto “saltando i
pasti”, non solo come abbiamo visto non fa dimagrire, ma addirittura apre la
strada al diabete, ciò a causa dell’insulinoresistenza a livello epatico che si
determina.
Nello studio più recente su questo tema, venivano sottoposti dei
topi ad un particolare esperimento che consisteva nel farli alimentare con un solo
pasto al giorno e farli digiunare per il resto della giornata. Il loro fegato
nel periodo di digiuno non rispondeva ai segnali insulinici che servono proprio
per rallentare fino a bloccare la produzione di glucosio, col risultato che
proprio quel glucosio in eccesso viene trasformato in grasso e immediatamente immagazzinato.
I topolini insegnano!
L’esperimento
ha mostrato dei segni ancora più straordinari, ad esempio, si è visto che quei
topi messi a dieta per qualche giorno e che potevano riprendere ad alimentarsi
in modo regolare e tutte le volte che lo desideravano, aumentavano sicuramente
di peso, come gli altri “compagni” costretti a mangiare una sola volta al
giorno, ma rispetto a quest’ultimi, non accumulavano grasso addominale,
insomma, non mettevano su pancia e non solo, per quanto peso assumevano, questo era di
gran lunga inferiore a quegli altri animali costretti a mangiare una sola volta al
giorno saltando i successivi pasti. Da ricordare che la classica pancia, non
solo è antiestetica, ma aprendo la strada al diabete, come visto, crea le
condizioni tutte per sviluppare nel tempo quelle malattie cardiovascolari a
volte dagli esiti infausti.
Insomma, molti
piccoli pasti durante la giornata possano essere la scelta migliore per tenersi
in forma ed eventualmente perdere peso. Lo spiega Martha Belury, che insegna
nutrizione alla The Ohio State University ed è senior author dello studio sui
topi.
“Ma la cosa sicura è che non bisogna saltare i pasti per ridurre le calorie che si assumono, perché questo lascia spazio al nostro corpo per fluttuazioni ben più ampie nei livelli di insulina e glucosio. E potrebbe preparare l’organismo a guadagnare più peso, piuttosto che a perderlo. Sostanzialmente, precisano i ricercatori, si tratta di un unico grande pasto, un binge eating, seguito da ore (anche 20) di digiuno. Un’abitudine decisamente scorretta che purtroppo ancora oggi entra nella quotidianità di molte persone, non sempre per motivi legati al perdere peso o alle preferenze alimentari, ma anche per mancanza di tempo da dedicare a pasti adeguati. Ma “se nel sangue va a finire zucchero in eccesso, le cellule adipose sono ben felici di raccogliere il glucosio e immagazzinarlo”, spiega Belury. “Questo farà di loro delle cellule felici, ma decisamente non è quello che vogliamo noi”.
Fonte: Science
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