C’è
poco da fare,basta poco, qualcuno che si alza di buon mattino
rilasciando in rete o col passaparola una sonora fesseria ed in breve
tempo quella che oggi amiamo tanto definire una fake news diventa una
notizia virale e degna di rigore scientifico. E’ il pericolo che
oggi corriamo con Internet, che per la verità ha colpe relative in
questo circolo vizioso che si instaura, visto che ieri, quando
Internet non esisteva, c’erano le legende metropolitane, che di
danni ne hanno fatto senza fine. C’è poco da fare, è la natura
umana che a volte ha bisogno di aggrapparsi al sentito dire o ha
esigenza di credere al miracolo a tanto al chilo, per sentirsi meglio e
la tavola non fa eccezione, anche perché, rilevare pericoli o
proprietà terapeutiche eccezionali in questo o quell’altro cibo fa
sicuramente molta presa. Ed ecco La top ten delle castronerie a
tavola stilata da Coldiretti e dall’Osservatorio sulla criminalità
nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare presentata in
occasione della campagna #stopfakeatavola. L’elenco è lungo ma
qualche riferimento a qualche ghiotta castroneria non guasta. Un
esempio? l’ananas fa dimagrire…
Chissà
quanti sono convinti di poter mettere a tacere la coscienza per
essersi lasciati prendere la mano dai bagordi natalizi e spera così
di
tornare in forma con l’ananas capace come è di bruciare tutti i
grassi in eccesso. Pura e semplice illusione, se solo si pensi che
l’artefice di questo “miracolo” è ascrivibile alla bromelinache in effetti è contenuta nell’ananas ma ha tutt’altre qualità,
la prima antinfiammatoria, la
seconda moderatamente antiedemigena
nel senso che partecipa ad assorbire eventualiedemi formati, ovvero, laddove sia presente
una quantità di liquido superiore alla norma negli spazi
interstiziali dei tessuti e che comporta un anomalo rigonfiamento
degli organi o delle regioni interessate. Ne
deriva,
quindi, che
alla bromelina potremmo ascrivere il ruolo di digerire le proteine ma
non certo i grassi e le calorie e poi c’è un piccolo particolare
tutt’altro che trascurabile. La bromelina si trova nel gambo
dell’ananas
e
a meno di non essere tutti delle “capre”, chi ha mai visto
qualcuno mangiare questa parte del frutto?
Altra
notizia priva di fondamento: le banane sono ricchissime di potassio…
non si sa il motivo, ma in moltissimi sono convinti che il gustoso
cibo esotico sia un concentrato di potassio, peccato apprendere che
su dieci frutti freschi presi in esame la banana, in fatto di
concentrazione di potassio è agli ultimi posti, preceduta persino
dal kiwi. Ma
la stessa cosa si potrebbe dire degli spinaci ricchi di ferro, salvo
poi scoprire che così non è, con buona pace del simpatico “Bracciodi Ferro” dei cartoni animati!
E
che dire del latte. Secondo i suoi detrattori e
secondo
certe mode vegane, farebbe malissimo, oltretutto spesso ci
viene rinfacciato e anche
duramente che l’uomo è l’unico mammifero che si ciba di latte
tutta la vita ricavandolo
da altri mammiferi.
Embè? Per questo il latte dovrebbe far male? E che dire del fatto
che beviamo latte dalla notte dei tempi al punto che
il genoma si è modificato per consentire anche in età adulta la
produzione dell’enzima deputato a scindere il lattosio, lo zucchero
del latte.
E qui il terreno si fa scivoloso, perché se il latte fa male i
latticini dovrebbero fare malissimo! Salvo
scoprire che così non è.
La lista del terrorismo alimentare è
lunga e forse non
converrebbe
più
assecondare chi smanetta dalla mattina alla sera per terrorizzare il
prossimo, ma qualche altra chicca conviene ricordarla, come quella
che annovera la carne, anche a dosi omeopatiche assunte durante la
settimana, quale pericolosa minaccia per la propria salute. Tutto
falso, persino l’Organizzazione Mondiale della Sanità che aveva
lanciato tempo fa l’allarme è tornata sui propri passi
minimizzando il tutto. E, infine che dire del Kamut, il grano dei
Faraoni in grado di detenere chissà quale porzione magica e di
detenere nutrienti capaci di mirabilie, posto che i faraoni non ci
risulta
morissero centenari. Eppure,
il
Kamut, non è altro che un marchio commerciale privato, registrato
negli USA, con cui viene venduto il grano della varietà Khorasan
(Triticum turgidum spp. turanicum). La varietà Khorasan – comebene afferma la Coldiretti – è coltivata anche in Italia e ha
caratteristiche che possono essere ritrovate anche nel farro o nella
varietà di grano duro italiane. Ma
chissà perché, amiamo l’idea di aggrapparci a queste castronerie
vere e proprie per sentirci meglio.
“La scorretta informazione nell’alimentare ha un peso più rilevante che negli altri settori perchè va a influenzare direttamente la salute. Per questo dobbiamo prestare particolare attenzione ed essere grati a quanti sono impegnati nello smascherare gli inganni”,
ha affermato
il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.
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