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sabato 18 maggio 2019

Morbo di Alzheimer: la cura da una pianta

Non è per nulla una novità che in medicina, molti farmaci anche di sintesi derivino dalle piante e dal mondo vegetale in genere. La farmacologia è ricca di sostanze naturali impiegate e che, adeguatamente trattate, hanno effetti terapeutici, alcune volte pure salvavita, sugli umani. L’esempio più eclatante ci proviene dalla digitale, una pianta erbacea che anche in Italia si reperta facilmente in alcune regioni sopratutto, in Sardegna, capace, opportunamente trattata, di avere effetti curativi importantissimi d unici per il cuore.


venerdì 19 luglio 2013

Morbo di Alzheimer: stretta correlazione con il cancro nella terza età, ma c'è una particolarità






La scienza medica sarebbe divenuta ad una importante conclusione, quella che vede due malattie serie, gravi, a volte letali, sempre di più di pertinenza geriatrica. Parliamo del Morbo di Alzheimer, da una parte e del cancro dall’altra. Ma c’è un’inedita evidenza rispetto al passato. Non soltanto entrambe le malattie sono sempre più rivolte alla terza età, ma c’è un fatto davvero singolare.




lunedì 6 febbraio 2023

Aspirina: nessuna azione preventiva su demenza e Morbo di Alzheimer


 

Talvolta accade che un farmaco storico, come l’acido acetilsalicilico, l’Aspirina, per comprenderci meglio, salga ai vertici della ribalta con potenzialità e nuovi meccanismi d’azione prima del tutto sconosciuti. Infatti, da normale antipiretico, l’Aspirina ha mostrato il meglio di sè come antinfiammatorio, ritenuto per eccellenza la capostipite, per poi divenire centrale per le attività antiaggreganti, insomma, in grado di scongiurare eventuali trombi e quant’altro prevenendoli e proteggendo anche per questa ragione il paziente.

sabato 6 luglio 2019

Diete: ecco quella che fa vivere almeno 120 anni... Ma è una bufala!




Alzi la mano chi non ha sentito parlare di portentose
diete capaci di allungare la vita almeno fino a 120 anni. Bello, se fosse vero, triste anche campare così tanto stando a dieta per tutta la vita, ci sarebbe anche da dire! Fatto sta che chi vi propone una dieta del genere promettendo mirabolanti virtù dal nuovo regime alimentare al punto da darvi un traguardo di vita non inferiore a 120 anni vi sta turlupinando e pure a caro prezzo!

mercoledì 12 aprile 2023

Lassativi: massima attenzione nell'uso per il rischio di gravi demenze



Una recente notizia scientifica, avrebbe associato alcuni tipi di demenza, all’uso prolungato e continuato di lassativi, almeno di certi lassativi. Questo potrebbe essere uno dei più gravi casi di effetti collaterali da uso di farmaci, non soltanto per la gravità dell’effetto collaterale in sé, ma per la semplice ragione che basta visitare una RSA, una casa di riposo, o sbirciare sopra il comodino di una persona anziana e spesso allettata, per scoprire in bella mostra di sè, uno o più lassativi, a riprova di quanto sia diffuso il loro utilizzo.

domenica 29 aprile 2012

Morbo di Alzheimer: Ginkgo Biloba, inutile e persino dannoso?

La domanda che in molti si fanno è, il Ginkgo Biloba è utile nelle demenze senili, potrebbe contrastare in qualche modo persino il Morbo di Alzheimer?  Una domanda che sta a cuore a molti, non solo ai pazienti e ai loro familiari affetti da questa patologia, ma anche a medici e ricercatori in genere alle prese con questa sostanza.

venerdì 18 gennaio 2019

Il consumo regolare di frutta e verdura rende attivo il cervello anche da anziani


Fin da bambini ci veniva ripetuto continuamente di mangiare frutta e verdura, un refrain inculcato da genitori, nonni e adulti in generale. Ma forse neanche coloro che ci istillavano queste continue pillole di saggezza si rendevano bene conto dell’importanza di ciò che asserivano, basandosi su esperienze empiriche non avvalorate al tempo da supporti scientifici. Oggi più che mai ad avvalorare l’assunto, più frutta, più benessere, ci pensa la scienza con uno studio dettagliato e durato nel tempo che afferma come il consumo regolare di frutta e verdura migliori le performance cognitive nel tempo di chi si alimenta in questo modo, rallentando significativamente il decadimento cognitivo negli anni.

mercoledì 19 giugno 2013

Morbo di Alzheimer: il malato non deve pagare la retta in casa di cura


Gli enti pubblici e le case di cura convenzionate non possono far pagare la retta per il ricovero di una persona affetta dal morbo di Alzheimer al malato o al parente. Ad affermarlo è la Corte di Cassazione, con sentenza n. 4558 del 22 marzo 2012 con la quale statuisce che la retta deve essere a carico del Servizio Sanitario Nazionale

domenica 8 settembre 2013

Addio carie: adesso uno spray la sconfiggerà per sempre!





Fin da bambini le nostre mamme, in primis, ci hanno raccomandato di lavarci i denti per preservarci dalla carie. Sicuramente un’ottima abitudine, ma spazzolarsi i denti regolarmente, ci preservava davvero dalla carie, oppure tale azione era un semplice palliativo che poco o nulla poteva contro il temibile danneggiamento dei denti

giovedì 11 ottobre 2012

Farmaci on line: un altro allarme, diffidate anche dei farmaci "miracolosi" che curano l'Alzheimer e quant'altro venduti in rete



Un allarme, l'ennesimo, che stavolta ci viene dalla Food and Drug Amdinistration (Fda), l'Ente americano di controllo degli alimenti e dei farmaci e che nello specifico riguarda gli pseudofarmaci acquistati su Internet, pericolosi, anzi, pericolosissimi, visto che qualcuno ci ha lasciato fin'anche la pelle!

giovedì 13 settembre 2012

Prozac: sicuro che faccia sempre bene?




Vacilla un po’ l’idea che la Fluoxetina, più nota col nome del farmaco che la contiene, il Prozac, la “pillola della felicità”, sia del tutto innocua per l’organismo, ciò da quando si sarebbe visto che l’aumento dei livelli di serotonina non seguiti da assorbimento, per contrastare l’ansia e la depressione, alla lunga modificano la fisiologia del cervello.A questo risultato, che deve intendersi limitato allo studio che ne è seguito, è giunta un’equipe di ricercatori della Nippon Medical School, che hanno pubblicato il lavoro scientifico sulla rivista Molecular Brain dopo aver studiato gli effetti della sostanza sull’ippocampo, una zona del cervello nota perché custode della nostra sfera emotiva e nella memoria recente e remota.