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mercoledì 24 ottobre 2012

Scompenso cardiaco: con poca vitamina D si muore!



Attenzione, in corso di scompenso cardiocircolatorio, ai tassi di vitamina D nel sangue. Infatti, secondo un recente studio scientifico, più è bassa la quota di questa vitamina nel sangue, più alto è il rischio di morire per la patologia. Lo avrebbero appurato ricercatori del Licette Liu e collaboratori del Centro universitario medico di Groningen (Olanda).


domenica 16 settembre 2012

Melanoma: altre speranze di cura del devastante tumore


Si aprono nuovi nella cura di uno dei più aggressivi tumori quale di fatto è il melanoma, la gravissima malattia ad esito infausto diffusa nella popolazione umana a tutte le età e soprattutto laddove ci si esponga per troppo tempo e senza difese all’azione diretta di raggi solari e lampade abbronzantiEpidemiologicamente parlando, il melanoma è meno frequente nelle donne rispetto agli uomini, mentre le età di incidenza massima vanno da 35 ai 65 anni (raro in adolescenza ed età infantile). E' 17 volte più frequente nei soggetti con pelle chiara e nel 5% dei casi si presenta con lesioni multiple. In occidente negli uomini colpisce prevalentemente il tronco mentre nella donna gli arti, il collo, il cuoio capelluto e il volto. Negli uomini di colore si riscontra perlopiù nella pianta dei piedi (eziologia traumatica).

lunedì 11 febbraio 2013

Osteoporosi: addio con questo farmaco

Potranno presto dire addio all'osteoporosi le donne in menopausa, condizione questa che espone il sesso femminile alla perdita graduale ma irreversibile di calcio esponendola a tutta una serie di problematiche, fratture in primis, che in molti casi possono persino mettere a rischio la vita della stessa paziente. A dire basta all'osteoporosi provvederebbe un nuovo farmaco biologico, stiamo parlando del Denosumab. E, a proposito di farmaci biologici, occorre una precisazione, i “biologici” non sono prodotti naturali, semmai molecole trattate in laboratorio con sofisticate tecniche dove si interviene su una proteina che si ricombina intervenendo sul suo DNA, in modo da agire  su un anticorpo riprogrammandolo così da  indirizzarlo verso un bersaglio già individuato al fine di  poterlo colpire in modo “intelligente” risparmiando le altre cellule sane.

lunedì 18 giugno 2012

Osteoporosi: ecco perchè le donne in menopausa le diranno addio!


Potranno presto dire addio all'osteoporosi le donne in menopausa, condizione questa che espone la donna alla perdita graduale ma irreversibile di calcio esponendola a tutta una serie di problematiche, fratture in primis, che in molti casi possono persino mettere a rischio la vita della stessa paziente.

venerdì 23 giugno 2023

Artrite reumatoide: una cura non farmacologica parrebbe offrire incoraggianti risultati


 

Prima di assistere agli sviluppi di uno Studio scientifico effettuato su una popolazione di pazienti affetti da artrite reumatoide che hanno beneficiato di un trattamento mediante intervento sul nervo vago, vediamo brevemente cosa di fatto sia in effetti il nervo vago. Tale nervo ha una denominazione di origine latina che lo indica come nervo “vagabondo”, da qui il termine vago. Perchè vagabondo? Perché in effetti il vago appartiene ai nervi cranici, all’interno di 12 coppie di nervi, che a differenza di tutti gli altri, ha un’importante caratteristica, quella di abbandonare il sito di origine anatomica, nella sua collocazione, diramandosi verso il basso.

giovedì 19 gennaio 2023

Insufficienza renale cronica: un nuovo farmaco per fermare la malattia

 

Prendiamo sempre con una certa prudenza le notizie che potrebbero stravolgere sia pure in meglio la qualità della vita di una certa categoria di malati cronici. Fatto sta che, quella che oggi è considerata una malattia ad andamento irreversibile, senza una vera e propria cura, se non la speranza che applicando determinati stili di vita, a partire dall’alimentazione, si spera possa non peggiorare. Stiamo parlando della insufficienza renale cronica, che potrebbe avere un andamento clinico migliore a seguito della scoperta di un farmaco che appare oggi rivoluzionario, forse!

domenica 8 gennaio 2012

Morbo di Alzheimer: insieme al Parkinson, che strumenti abbiamo per curarli?

Quando parliamo di Morbo di Alzheimer e di demenze in generale, è importante annettere grande importanza ai progressi scientifici compiuti soprattutto negli ultimi decenni che, se da una parte non ci hanno ancora consentito di trovare la soluzione a queste gravissime malattie, dall’altra però ci consentono oggi, per lo meno, di stabilire le cause di queste temibili patologie, situazione questa che oggi ci consente di immaginare una soluzione a breve rappresentata da un futuro che ci affranchi da queste e altre malattie neurodegenerative. Ma quali sono i traguardi che la scienza ha raggiunto o si è prefissa di toccare nei riguardi delle malattie cerebrali?