mercoledì 13 luglio 2016

Cosa fare in caso di colica renale?


La colica renale che sovente giunge all'improvviso senza alcun particolare preavviso, nel bel mezzo di una vacanza ad esempio, è una condizione di grande disagio per il paziente che la vive, innanzitutto per il dolore patito, in qualche caso pare che la soglia si avvicini a quella del parto, poi per il senso di prostrazione che il paziente patisce proprio a causa del dolore e dell'agitazione che ne deriva, fatto questo che finisce per palesarsi con tutta una serie di altri sintomi, che vanno dal vomito, alla sudorazione profusa spesso seguita dall'abbassamento della pressione arteriosa che finiscono per peggiorare il quadro clinico che si è determinato a causa dello colica stessa e a tutto quanto ne deriva.

Che la colica renale sia un evento spesso vissuto con un carico di apprensione eccessivo è noto, visto che quasi sempre non esiste alcun pericolo per la vita del paziente, neanche quando assistiamo a delle urine colorate di rosso che generalmente allarmano non poco il malato. Ma, ripetiamo è sempre il dolore acutissimo che prostra il paziente al punto da spaventarlo sopratutto in occasione della sua prima colica. Lo dimostra il fatto che l'accesso al Pronto Soccorso per una colica renale è del 5% ma se si sommano le cause urologiche che sovente si accompagnano all'evento si giunge a punte anche del 35%. 

Fra l'altro va anche detto che quasi sempre si pensa che ad originare una colica renale sia un calcolo che si sia spostato dalla sua sede ove risiedeva chissà da quanto tempo. Ma esistono coliche anche senza calcoli, ma dovuti a spasmi spesso uretrali la cui origine può anche essere dipendente da stress, o stati d'ansia protratti o da forti emozioni vissute. Ad esempio, scampare ad un incidente, ad una possibile strage, ad un evento che abbia messo in pericolo la nostra o l'incolumità di un nostro caro, può di lì a poco scatenare, in soggetti predisposti, una violentissima colica renale, ma una volta eseguita l'ecografia di rito per stabilire la possibilità di calcoli renali si scopre che questi sono del tutto assenti.

Di coliche renali si soffre più d'estate che d'inverno

Forse non tutti sanno che di colica renale si soffre più d'estate che d'inverno, questo sopratutto quando lo spasmo è determinato dal passaggio di calcoli renali. Il motivo è facilmente comprensibile ed è direttamente proporzionale alle indicazioni che i medici danno ai pazienti che soffrono di questa patologia acuta: bere molta acqua. In estate, per la calura insopportabile, nonostante si beva, a volte si trascorre molto tempo in uno stato di disidratazione momentaneo poco percepito dalla persona stessa, ma questo stato può favorire esso stesso l'esordio di una colica renale, spesso perché le alte temperature sono insieme alla disidratazione complice della formazione di nuovi calcoli.

I migliori farmaci da usare in caso di colica renale

Nel caso in cui fossimo colti da una colica renale, la scelta dei farmaci da utilizzare è sicuramente lunga, si va dagli antispastici uniti ai farmaci antinfiammatori (fans) fino all'impiego di soluzioni saline per idratare l'organismo e sperare che queste spingano fuori il calcolo. Oltretutto la flebo applicata al paziente come terapia di primo soccorso serve anche per veicolare farmaci utili ad esempio per stabilizzare la pressione arteriosa, o stroncare il vomito incoercibile e al contempo lenire le sofferenze del malcapitato. Ma uno dei farmaci definiti d'elezione nel caso di una colica renale resta pur sempre il vecchio e tanto amato Diclofenac sodico, più noto come Voltaren fiale. Il farmaco, che va somministrato esclusivamente per via intramuscolare, mai endovena e mai disciolto nell'eventuale flebo, ha ricevuto il suo spazio d'onore nel celeberrimo giornale medico scientifico Lancet. Ciò a seguito di uno studio recente effettuato su 1.644 pazienti affetti da colica renale nei quali si è constatato come questa molecola consente di gestire l'emergenza colica renale nel migliore dei modi. 

Il Diclofenac fiale intramuscolo infatti esercita il suo effetto in un tempo più breve, visto che entro mezz'ora il dolore si riduce di oltre il 50% in quasi sette pazienti su dieci. Il Paracetamolo endovena (la Tachipirina per capirci), pur essendo un buon farmaco, oltretutto meno gastrolesivo del diclofenac, agisce in poco più di sei pazienti su dieci e addirittura la morfina endovena in sei pazienti su dieci. Superata la prima ora dalla somministrazione del Diclofenac fiale intramuscolo il dolore tende a scomparire in una percentuale importante rispetto agli altri farmaci citati, al punto che la necessità di ricorrere ad una nuova iniezione di Diclofenac è di gran lunga ridotta rispetto sia al Paracetamolo endovena che alla morfina anch'essa endovena, considerato che si deve ricorrere ad altra somministrazione di farmaco, nel caso del Diclofenac, nel 12% dei pazienti, contro il 20% con il paracetamolo e il 23% con la morfina.

Ovviamente questo non significa che il paziente debba ricorrere alla cura fai da te in caso di colica renale, visto che oltretutto a seconda dell'età del paziente, delle sue condizioni generali, una colica può slatentizzare qualcosa di più grave e spetta al medico formulare la diagnosi prima e la cura adatta dopo, per ogni circostanza. Oltretutto le coliche renali, spesso al primo esordio, non sono tutte uguali, ci sono eventi ad esempio che impensieriscono non poco i sanitari costretti, al fine di formulare l'esatta diagnosi, ad esami del sangue per scongiurare altre emergenze, vedi appendiciti acute e così via. Forse il significato di quanto emerso dal Lancet può servire per rendersi conto che vecchi farmaci e per di più a basso costo, sopratutto da quando esistono i generici o equivalenti, fanno ancora molto bene il loro difficile “mestiere” !
Giuliano

3 commenti:

  1. Finalmente un articolo chiaro ed esaustivo per un problema che ahimè mi fa soffrire parecchio quando arriva
    GINO

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  2. Sapevo che il Voltaren veniva usato contro le coliche renali, ma pensavo che usare un altro antinfiammatorio fosse la stessa cosa
    Alessietta

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  3. Finalmente un articolo ben fatto,molto chiaro,utile per le emergenze.Grazie

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