Che
l'etilismo cronico o alcolismo, sia una piaga sociale è più che
evidente, che tale piaga possa essere sopratutto individuale è
fin'anche scontato, basti pensare agli effetti devastanti dell'alcol
sul soggetto che ne fa abuso. Resta da capire come possa una persona
dedita all'alcol sfuggire da questa grave schiavitù. Senza
inoltrarci nei percorsi previsti per disassuefare una persona
dall'alcol, percorsi che prevedono anche l'aiuto di uno
psicoterapeuta, esiste da recente anche la possibilità di affidarsi
a moderni farmaci che riducono al massimo la dipendenza, quando
questa non sia anche espressione di un grave disagio totale, in
maniera rapida e “indolore”!
Il
nuovo farmaco scoperto
in
Gran Bretagna si chiama Selincro il cui principio attivo è il
nalmefene, una sostanza che agisce a livello cerebrale intervenendo
direttamente
su alcuni recettori, gli stessi che si attivano con le sostanze quali
gli oppiacei e dunque riducendo la produzione di dopamina. Ricordiamo
che la dopamina è un neurotrasmettitore secreto a livello del
mesemcefalo. Tale sostanza viene rilasciata in particolari condizioni
in quantità maggiori, ovvero di fronte a quelle attività che
generano di per sé piacere fisico, il cibo, il sesso, il successo ed
in questi casi il rilascio di maggiori quantità di dopamina
determinano un maggiore benessere psicofisico per il soggetto. Le
sostanze stupefacenti hanno riflessi proprio nella secrezione della
dopamina, ma anche l'alcol determina un
effetto più o meno analogo.
Il
farmaco riduce la produzione di dopamina
e di conseguenza diminuisce il desiderio di ricorrere a bevande
alcoliche, ne deriva che poiché l'alcolista sente continuamente il
desiderio di assumere alcol durante il giorno, il farmaco andrà
assunto tutti i giorni fino ad assistere ad una caduta del desiderio.
L'efficacia terapeutica di Selincro è
molto
alta, al punto che i ricercatori sono dell'avviso che una compressa
assunta 1 - 2 ore prima dell'eventuale bisogno di consumare alcol
riduce nel 61% dei casi la successiva assunzione di alcol, fino a
giungere alla completa disassuefazione.
Poiche, come dicevamo, la cura dell'etilismo cronico è di pertinenza
specialistica e spesso prevede anche altri percorsi terapeutici, nei
casi impegnativi potrebbe non bastare la sola assunzione di questo
farmaco, che invece può essere somministrato con tranquillità in
quei casi in cui la dipendenza da alcol è moderata o afferente solo
a determinati periodi della propria vita, proprio per scongiurare
l'etilismo cronico vero e proprio. Il farmaco esiste anche in Italia,
anche se il suo uso non è molto
diffuso, eppure parliamo di un farmaco autorizzato già tre anni fa
dall’European Medicines Agency (Ema) e dai
bassi effetti collaterali, che si registrano in una percentuale bassa
di pazienti che non supera il 10%. Tali effetti che comprendono
sonnolenza,
ipertensione, tachicardia, sudorazione eccessiva, vertigini, nausea e
vomito, sono
reversibili e di solito
scompaiono
con un aggiustamento della posologia o una sospensione in casi
estremi del farmaco.
Giuliano
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