venerdì 15 luglio 2016

Hai il colesterolo alto? Hai buone possibilità di non morire di tumore!



Certo che la ricerca scientifica presentata a Firenze, durante un incontro effettuato dal Frontiers in CardioVascular Biology a proposito di uno studio corposissimo durato ben 14 anni e che ha riguardato un milione di pazienti, ha dell'incredibile! Secondo i ricercatori, i livelli nel sangue di colesterolo mantenuti più alti della norma si associano anche ad un minore rischio di incorrere in malattie neoplastiche, quali tumore al polmone, mammella, prostata e fin' anche colon.
Dobbiamo concludere allora che mangiare oltre misura, non controllare il colesterolo e addirittura convivere con il colesterolo alto faccia bene alla salute al punto da prevenire i più temibili tumori? Assolutamente no e il fulcro della ricerca sta proprio qui, la sorpresa che ha colto persino i ricercatori sta proprio nella constatazione che non è il colesterolo alto a preservare sensibilmente dal cancro, bensì i farmaci utilizzati per abbassarlo,le statine nello specifico. E poiché i pazienti che contrastano alti livelli di colesterolo alto nel proprio organismo sono costretti ad assumere statine, l'ipercolesterolemia è una causa indiretta nella prevenzione di questi tumori dove la cura per riportare i “grassi” nella normalità sono la chiave di apertura nel prevenire alcune malattie neoplastiche.




I ricercatori hanno concluso, dopo l'immane lavoro scientifico che è stato presentato, che dopo un aggiustamento dei fattori che potrebbero influenzare la mortalità, ricordiamo l'età, le abitudini di vita, il sesso, l'etnia, coloro che erano stati a loro volta colpiti dal cancro avevano minori possibilità di morire se nella loro anamnesi figuravano alti livelli di colesterolo trattati con le statine. Dunque, l'altra sorpresa. Non solo tali farmaci prevengono alcuni tipi di tumore e chissà che non se ne scoprano altri, ma addirittura se i pazienti si sono ammalati di questa grave patologia, hanno maggiori possibilità di farla franca. Addirittura si discute di percentuali di rischio inferiori del 22% nel cancro del polmone, del 43% più basse nel cancro al seno, del 47% inferiori nel cancro alla prostata e del 30% più basse nel cancro dell'intestino. "Sulla base di precedenti ricerche - commentano gli autori - pensiamo che ci sia una possibilità molto forte che siano farmaci utilizzati per il colesterolo alto come le statine a produrre questo effetto positivo". Sono risultati "che rafforzano la necessità di una sperimentazione clinica che valuti il possibile effetto protettivo delle statine e di altri farmaci cardiovascolari abitualmente utilizzati (come aspirina, beta-bloccanti e Ace-inibitori) in pazienti con cancro".

A questo punto si apre un altro filone di inchiesta per quanto concerne le statine e non solo visto che si parla di altri farmaci cardiovascolari, i quali, con adeguata sperimentazione e aggiustamento della posologia e della concentrazione di principio attivo, potrebbero essere domani assunti anche indipendentemente dal loro ruolo protettivo nei confronti delle malattie cardiovascolari, ma per questo bisogna aspettare uno studio ad hoc.

Giuliano


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