giovedì 3 agosto 2023

Soffri di attacchi di emicrania? Potresti essere celiaco e non averlo mai saputo


 

Chi soffre di attacchi emicranici ben sa di cosa si parla. Si parla infatti di pazienti che vanno incontro ad emicrania e durante un attacco, che puo’ persistere dalle 4 alle 72 ore nei casi più estremi, avvertono un dolore insopportabile, pulsante, intenso sul lato sinistro o destro della testa, più o meno nella fronte dietro uno dei due occhi, a seconda del lato in cui ha origine l’emicrania.

Inoltre, chi soffre di emicrania e, quindi, dei suoi penosi ed insopportabili attacchi, durante una crisi, oltre al dolore, sperimenta la nausea, talvolta persino il vomito, non sopporta né la luce né il rumore, qualunque esso sia. Nel caso il paziente debba fare i conti con gli attacchi emicranici per almeno 15 giorni al mese o nel caso in cui gli attacchi si protraggano per 3 mesi consecutivi, parliamo di emicrania cronica, così come, nel caso la crisi si protragga per più di una settimana, non si parla più di attacco di emicrania ma semmai di stato emicranico. Tuttavia in questa sede non vogliamo parlare di emicrania, ma, semmai, di uno o più fattori, cui magari in passato non si è fatto molto caso, che potrebbe contribuire a scatenare o indurre l'emicrania stessa.

E se a scatenare l’emicrania ed i suoi attacchi fosse una celiachia subclinica?

Cominciamo col dire che per patologia subclinica si intende quella malattia che puo' non ha ancora aver evidenziato i sintomi che, semmai, potrebbero essere riscontrabili solo con la diagnostica strumentale o, nel caso ad esempio della celiachia, con gli esami ematici. Ciò, partendo anche dal presupposto che la celiachia non è necessariamente una malattia congenita ma acquisibile pure nel corso della vita, qualora si fosse geneticamente predisposti. Premesso ciò, pare quanto mai interessante uno studio scientifico svolto da Ricercatori dell’Università Sacro Cuore di Roma che hanno voluto stabilire l’eventuale incidenza, nei pazienti affetti da emicrania, anche di malattia celiaca, sia pure ancora a livello subclinico. Inoltre, gli stessi ricercatori, hanno anche voluto indagare la possibile esistenza di anomali flussi ematici a livello cerebrale regionale in quei pazienti affetti da emicrania ed al contempo ai quali era stata confermata una diagnosi di celiachia ed infine, per quei pazienti ai quali non era stata ancora confermata la diagnosi di malattia celiaca, ma questa era stata solo supposta, verificare se da una dieta priva di glutine si otteneva la remissione non solo dei sintomi della celiachia, supposta o ancora reale che fosse, ma anche dell’emicrania.

Per indagare su queste eventualità, sono stati arruolati 90 pazienti con emicrania idiopatica, intendendo per idiopatica quella malattia di cui non si conosce ancora la causa primaria che l’abbia generata. Questi pazienti, mentre era certo che soffrissero di emicrania, non avevano ancora ottenuto nessuna diagnosi di malattia celiaca. Una volta effettuati i test per stabilire la possibilità che potessero essere affetti da celiachia, a maggior conferma sono stati anche sottoposti a endoscopia. Gli stessi pazienti sono stati inseriti all’interno di una dieta priva di glutine e seguiti per sei mesi, trascorsi i quali si è ben visto come quei pazienti che avevano ottenuto una diagnosi positiva alla malattia celiaca, si erano affrancati dagli attacchi emicranici in una misura pari ad un paziente su quattro, i restanti 3 pazienti, pur non avendo assistito ad una remissione completa della sintomatologia riferita all'emicrania,  hanno presentato un miglioramento riguardo alla frequenza, alla durata e alla gravità dell’emicrania stessa.

La conclusione cui sono giunti i ricercatori è stata quella di consigliare ai medici maggiori e più approfondite indagini sulla salute complessiva di quei pazienti che soffrono di emicrania i quali, senza saperlo, potrebbero soffrire di forme sfumate e comunque non ancora del tutto conclamate di malattia celiaca e, quindi, una volta stabilito che parliamo di pazienti affetti da tale patologia, gli stessi, potrebbero trarre un grosso miglioramento anche dello stato emicranico o dell’emicrania stessa in tutte le sue forme, conducendo una dieta privata di glutine.

Fonte: Gabrielli M et al, Am J Gastroenterol - (Xagena)


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