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giovedì 11 ottobre 2012

Farmaci on line: un altro allarme, diffidate anche dei farmaci "miracolosi" che curano l'Alzheimer e quant'altro venduti in rete



Un allarme, l'ennesimo, che stavolta ci viene dalla Food and Drug Amdinistration (Fda), l'Ente americano di controllo degli alimenti e dei farmaci e che nello specifico riguarda gli pseudofarmaci acquistati su Internet, pericolosi, anzi, pericolosissimi, visto che qualcuno ci ha lasciato fin'anche la pelle!

mercoledì 19 settembre 2012

Morbo di Alzheimer: si abbassa l'età in cui ci si può ammalare, ma un vaccino potrebbe salvarci


Il Morbo di Alzheimer spaventa sempre di più, anche alla luce del fatto che si sta abbassando l’età di insorgenza della malattia, visto che dopo i 50 anni le probabilità che la patologia si faccia strada si è elevata sensibilmente rispetto al passato. Ne deriva che il mondo scientifico da un po’ di tempo invita i medici a prevedere una serie di controlli accurati su quei pazienti che abbiano sia pure di poco superato i 50 anni d’età anche in assenza di sintomi importanti. Secondo il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Roma Tor Vergata e della Fondazione Santa Lucia con a capo Giovanni Carlesimo, Andrea Cherubini, Carlo Caltagirone e Gianfranco Spalletta, dalla valutazione congiunta, neuroradiologica e neuropsicologica, è emerso che nei soggetti al di sopra dei 50 anni le basse prestazioni ai test di memoria sono correlate a significative alterazioni microstrutturali a livello dell’ippocampo, sede dei danni causati da fattori fisici e chimici ed anche traumi al punto che anche le momentanee perdite della memoria in questi soggetti ancora giovani, dovrebbe indurre medici e pazienti ad indagare a fondo sull’integrità delle strutture dell’ippocampo stesso.

giovedì 13 settembre 2012

Prozac: sicuro che faccia sempre bene?




Vacilla un po’ l’idea che la Fluoxetina, più nota col nome del farmaco che la contiene, il Prozac, la “pillola della felicità”, sia del tutto innocua per l’organismo, ciò da quando si sarebbe visto che l’aumento dei livelli di serotonina non seguiti da assorbimento, per contrastare l’ansia e la depressione, alla lunga modificano la fisiologia del cervello.A questo risultato, che deve intendersi limitato allo studio che ne è seguito, è giunta un’equipe di ricercatori della Nippon Medical School, che hanno pubblicato il lavoro scientifico sulla rivista Molecular Brain dopo aver studiato gli effetti della sostanza sull’ippocampo, una zona del cervello nota perché custode della nostra sfera emotiva e nella memoria recente e remota. 

martedì 12 giugno 2012

Morbo di Alzheimer: un semplice esame del sangue per rivelarlo




 
Il Morbo di Alzheimer resta fino adesso una delle patologie più gravi e di difficile diagnosi. Ma al di là della gravità della patologia, in aggiunta al fatto che fino a qualche decennio fa la diagnosi era solamente presuntiva poiché non esisteva alcuna possibilità di diagnosticare la malattia in vita, oggi, in aggiunta a tutte le tecniche diagnostiche in grado di scoprire la malattia, c’è un semplice esame del sangue in grado di palesarci la progressione del morbo.

sabato 9 giugno 2012

Morbo di Alzheimer: perchè la donna si ammala di più?



Quando parliamo di Morbo di Alzheimer e di demenze in generale, è importante annettere grande importanza ai progressi scientifici compiuti soprattutto negli ultimi decenni che, se da una parte non ci hanno ancora consentito di trovare la soluzione a queste gravissime malattie, dall’altra però ci consentono oggi, per lo meno, di stabilire le cause di queste temibili patologie, situazione questa che oggi ci consente di immaginare una soluzione a breve rappresentata da un futuro che ci affranchi da queste e altre malattie neurodegenerative. Ma quali sono i traguardi che la scienza ha raggiunto o si è prefissa di toccare nei riguardi delle malattie cerebrali?

domenica 29 aprile 2012

Morbo di Alzheimer: Ginkgo Biloba, inutile e persino dannoso?

La domanda che in molti si fanno è, il Ginkgo Biloba è utile nelle demenze senili, potrebbe contrastare in qualche modo persino il Morbo di Alzheimer?  Una domanda che sta a cuore a molti, non solo ai pazienti e ai loro familiari affetti da questa patologia, ma anche a medici e ricercatori in genere alle prese con questa sostanza.

lunedì 23 aprile 2012

Morbo di Alzheimer: attenzione a questo farmaco


Attenzione ad un farmaco utilizzato dai malati di Alzheimer che, a giudizio della Pubblic Citizen, una importante Associazione di difesa dei Consumatori, dovrebbe essere ritirato dal commercio a causa dei gravi effetti collaterali che la molecola farmacologia potrebbe essere in grado di determinare.

lunedì 9 aprile 2012

Morbo di Alzheimer: ecco come evitare che il paziente si perda


Chi si prende cura di un ammalato di Alzheimer, così come chi è affetto da tale patologia ed è ancora in una fase iniziale della malattia, ben sa cosa significhi, in aggiunta a tutte le difficoltà annesse allo stato, perdere nella città il parente o l’amico malato, o sapere, per un paziente, di non essere più in grado di ritrovare la via di casa, con un carico di ansia e preoccupazione che tale stato determina nel paziente e nei parenti che lo accudiscono. Ma oggi la soluzione a questo problema potrebbe essere lì, a portata di mano ed ad un costo quasi risibile.

venerdì 27 gennaio 2012

Morbo di Alzheimer: scoperto il vaccino che lo guarirà



Potrebbe essere giunta la vera risposta da parte della scienza contro il Morbo di Alzheimer, senza per questo immaginare di essere ancora giunti alla soluzione definitiva della malattia. Tuttavia, l’ultimo ritrovato scientifico messo a punto dal CNR, ovvero, dall’Istituto di Genetica e Biofisica e dall’Istituto di Biochimica delle Proteine, apre sviluppi immediati e speranze quanto mai concrete verso questa temibile patologia che, oltretutto, si fa sempre più strada nell’uomo moderno. Il lavoro fin qui svolto è stato pubblicato sulla rivista Immunology and Cell Biology.

venerdì 13 gennaio 2012

Morbo di Alzheimer: i diabetici si ammalano 85 volte di più


Un po’ a sorpresa la notizia che il diabete di tipo II ed il Morbo di Alzheimer avrebbero più di un filo conduttore che li lega. A giungere a questa straordinaria scoperta una ricerca denominata ‘Insulin activated Akt rescues Aβ oxidative stress-induced cell death by orchestrating molecular trafficking’, nata dalla collaborazione tra gli Istituti di biomedicina e immunologia molecolare (Ibim) e di biofisica (Ibf) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Palermo e il dipartimento di Fisica dell’Università di Palermo. Al centro dello studio, pubblicato su Aging Cell, gli effetti della somministrazione di insulina su un modello di cellule neuronali, precedentemente trattate con piccoli aggregati della proteina beta-amiloide (A-beta), coinvolta nell'eziopatogenesi della malattia di Alzheimer. 


domenica 8 gennaio 2012

Morbo di Alzheimer: insieme al Parkinson, che strumenti abbiamo per curarli?

Quando parliamo di Morbo di Alzheimer e di demenze in generale, è importante annettere grande importanza ai progressi scientifici compiuti soprattutto negli ultimi decenni che, se da una parte non ci hanno ancora consentito di trovare la soluzione a queste gravissime malattie, dall’altra però ci consentono oggi, per lo meno, di stabilire le cause di queste temibili patologie, situazione questa che oggi ci consente di immaginare una soluzione a breve rappresentata da un futuro che ci affranchi da queste e altre malattie neurodegenerative. Ma quali sono i traguardi che la scienza ha raggiunto o si è prefissa di toccare nei riguardi delle malattie cerebrali?