lunedì 8 aprile 2013

Trombosi venosa profonda: mai trascurarla




 Un trombo che va ad occludere un vaso della gamba o della pelvi, una condizione
--> clinica questa che presenta anche seri rischi per la salute e a volte per la stessa vita del paziente, è definita clinicamente trombosi venosa profonda, una condizione clinica patologica che può presentarsi per svariati motivi, non ultimo un trauma ad esempio della gamba.

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--> La diagnosi, ovviamente spetta al medico, tuttavia anche lo stesso paziente può rendersi conto da solo che qualcosa non va, a partire dal dolore che riferisce alla gamba oggetto della trombosi venosa, al gonfiore e alla stessa temperatura dell’arto aumentata rispetto all’altro, oltre al colore della pelle che in qualche caso diventa scuro e la pelle edematosa e tirata. Più difficile quando il trombo si è localizzato in una vena ancora più profonda, dove i sintomi sono tanto sfumati da non consentire alla persona interessata di azzardare una qualsiasi ipotesi relativamente alla malattia che lo sta interessando.

La trombosi venosa profonda riguarda solitamente gli arti inferiori, essendo pressocchè sconosciuta a livello delle braccia. La terapia è a base di anticoagulanti cui associare eventuali integratori alimentari per ricostituire la parete venosa danneggiata. Gli esami che portano alla diagnosi definitiva di trombosi venosa profonda sono l’ecocolordoppler e la flebografia. Se ben trattata la patologia che spesso a seconda la scuola di pensiero potrebbe avvalersi di antibiotici in associazione ai farmaci sopraccitati, volge in breve tempo a guarigione.

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