giovedì 6 dicembre 2012

Diverticolosi e diverticolite: due facce della stessa medaglia



Accade sovente, il paziente va dal medico per segnalargli disordini digestivi e problemi intestinali generici e il curante lo invia dallo specialista per una sospetta diverticolosi e/o diverticolite. Risultato, difficilmente il malato riesce a raccapezzarsi sui due termini che, per altro, individuano due patologie diverse, anche perché la diagnosi del medico curante in questo caso si basa sulla sua esperienza ma può essere solo presuntiva, visto che la diagnosi definitiva delle due patologie è affidata al solo ricorso alle indagini strumentali. Si tratta di capire a questo punto, laddove si sia proceduto ad un esame accurato del paziente ed il ricorso all’indagine strumentale abbia confermato la presenza di una diverticolite o di una diverticolosi, a cosa mai il malato possa andare incontro.

Per prima cosa bisogna sgombrare il campo dalla confusione, la diverticolosi è dovuta alla presenza di diverticoli che sono delle anse patologiche che si fanno strada nell’intestino e sono provocate nel tempo da una serie spesso continua di disturbi digestivi di diversa natura. Quando tali anse si infiammano si va incontro alla diverticolite. Ne
consegue che già soltanto questo fa bene intendere che parliamo di due patologie distinte, sia pure fra di esse correlate.

Il motivo per cui si soffre di tali patologie

A determinare il quadro clinico ascrivibile a tali patologie concorre la reiterata frequenza di disturbi gastrici ed intestinali cui il paziente sia andato incontro nel corso della propria esistenza. La diagnosi tardiva, mista all’assunzione di farmaci ritenuti banali dal paziente e assunti senza alcuna indicazione medica, aggrava la situazione, al punto che, quando ci si ammala di diverticolosi e/o diverticoliti l’azione che le due patologie esercitano sul digerente è tale da confondere il paziente che non trova più sollievo da quei farmaci che si era autoprescritto e che in qualche modo alleviavano la propria sofferenza.

Il malfunzionamento di tale apparato infatti è il primo momento che innesca nel tempo la malattia, a partire da una stipsi ostinata e mai curata, situazione questa frequentissima che concorre a peggiorare il quadro clinico a causa della presenza nell’intestino di un certo quantitativo di feci dure che vengono espulse con grande sforzo e che al contempo divengono esse stesse vero e proprio terreno di coltura per microbi e batteri in genere che da normali colonizzatori intestinali, visto che fanno parte della flora intestinale, diventano, una volta che sia mutato lo stato dell’organo per la concomitante presenza di eventuali altre patologie associate, veri e propri agenti infettivi. Una volta che il paziente sia andato incontro alla diverticolosi e spesso alla relativa diverticolite, assiste ad una esacerbazione dei sintomi, primo fra tutti la stitichezza che nel frattempo si è cronicizzata ed è pure divenuta più ostinata, seguito il tutto da una digestione lenta accompagnata spesso da tensione gastrica, bruciore intermittente, flatulenza, meteorismo, sensazione sgradevole di pancia gonfia anche in assenza di un pasto abbondante, difficoltà della digestione che diviene lenta e sofferta.


Inutile dire che un paziente che vada incontro a tali sintomi o ad alcuni di essi dovrà rivolgersi al medico al fine di non peggiorare il suo stato clinico e, soprattutto, al fine di scongiurare il rischio reale che in presenza di una diverticolosi con annessa diverticolite qualcuna di queste tasche si fori riversando l’intero contenuto, sovente purulento, nel peritoneo, la membrana di rivestimento dello stomaco, col risultato di provocare una peritonite con le conseguenze che quest’ultima grave evenienza comporta.

Terapia delle diverticolosi

Il trattamento di una diverticolosi e soprattutto per quanto concerne la diverticolite è volto a quei farmaci in grado di arrestare l’infezione in atto, pensiamo agli antibiotici, così come il paziente può trarre benefici anche da un maggiore apporto idrico che concorra ad evitare il ristagno delle feci nel controllo della stipsi. Anche i farmaci cosiddetti procinetici, ovvero quelle molecole che agiscono sulla motilità intestinale, risultano efficaci, così come lo è una dieta equilibrata, che preveda la presenza di fibre che si oppongano alla stipsi e lo stesso consiglio rivolto al paziente di evitare la vita sedentaria a favore di una leggera attività fisica non possono che essere utili accorgimenti per opporsi a tali malattie digestive. Risulta ovvio a questo punto ricordare che solo il medico sarà in grado, sulla base di una accurata visita e suffragato da indagini strumentali, di diagnosticare una diverticolosi con diverticolite in atto e, dunque, eventuali terapie sono esclusiva del curante, ciò in considerazione del fatto che affidandoci al “Fai da te” il rischio è quello di mascherare le due patologie peggiorandole fino alle estreme conseguenze prima accennate. 

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