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giovedì 17 maggio 2012

Depressione post partum: i sintomi anche lontano dal parto


Parlando di depressione post partum si è indotti a pensare che tale condizione patologica si palesi soltanto immediatamente dopo il parto. Eppure, così non è, la depressione post partum può presentarsi a distanza di qualche settimana dal lieto evento, qualche donna riferisce di averne sofferto addirittura dopo mesi dal parto e qualche altra a distanza anche di un anno. Una cosa è certa. Chi soffre di tale patologia, indipendentemente dal tempo intercorso fra la nascita del bambino e la condizione patologica, dovrà trattarla adeguatamente e tempestivamente.

martedì 22 gennaio 2013

Sindrome del colon irritabile: non è solo un... mal di pancia!

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Mai affezione più diffusa è stata definita in così tanti modi diversi; colon spastico, colite mucosa, diarrea funzionale o nervosa; eppure, parliamo del colon irritabile, che, la moderna medicina, oggi, preferisce definire come ” sindrome dell’intestino irritabile“. La diffusione nella popolazione è larghissima e tantissimi sono i fattori esterni che influiscono su questa affezione dell’apparato gastroenterico che è causata da una motilità eccessiva e anormale sia del colon e, a volte, dell’intestino tenue; ecco perché si è deciso di chiamarla in altro modo. Una cosa è certa, chi soffre di sindrome dell’intestino irritabile, può accusare disturbi, periodicamente nel corso dell’anno, isolatamente, o associati a particolari pasti, o particolari periodi di stress, o in concomitanza dell’assunzione di taluni farmaci. 

lunedì 17 agosto 2015

Come fare a riconoscere i grassi che ti fanno male al cuore?



Sembrava che solo il burro fosse la causa primaria dei nostri malanni intriso com’è di grassi saturi. Ed invece ecco la sorpresa, i grassi saturi, da uno studio condotto in Inghilterra e che ha trovato spazio nelle pagine del British Medical Journal, verrebbero riabilitati, appunto quelli contenuti nel burro e vengono messi all’indice solo i grassi trans, quelli di cui sono ricchi i cibi industriali e la margarina.


venerdì 3 marzo 2023

Pizza: perchè questo piatto ha un enorme successo? Ce lo dice la scienza

 



Se si potesse svolgere un rapido sondaggio fra la gente per strada, giovani, meno giovani, anziani e si chiedesse loro, "ti piace la pizza? quanto ti piace la pizza?" Pensiamo che il risultato di tale sondaggio sarebbe a “maggioranza bulgara” e, quindi, tutto a favore di questo simbolo della cucina italiana. Questo perché la pizza piace davvero agli italiani e anche ai turisti, che italiani non sono, se si pensa alla ressa che si crea davanti le pizzerie in estate da parte dei visitatori stranieri del nostro Paese.


venerdì 2 marzo 2012

Intolleranze alimentari: e se avessero i giorni contati?


Sono decine di migliaia le persone in Italia affette da intolleranza alimentare, persone che di fronte ad un succulento cibo gradito ai più, devono rinunciarci per scongiurare il rischio di andare incontro a penose sofferenze. Molto meno drammatica la situazione che si palesa in quegli individui che sono intolleranti alle proteine del latte, ma sicuramente non meno degna di nota se si considera il ruolo che tale alimento determina nel benessere dell’organismo. Dovranno dunque gli intolleranti privarsi a vita del loro piatto preferito o del primo alimento? A giudicare dagli esiti di uno studio del CNR, parrebbe il contrario, le intolleranze alimentari potrebbero avere i giorni contati.

mercoledì 18 maggio 2016

Autismo: le terapie alternative che possono far bene e quelle no




Purtroppo la scienza non è ancora in grado di trovare una soluzione terapeutica all'autismo e tutto ciò perché non è ancora stata stabilita la causa che genera tale disturbo. Tuttavia con un approccio precoce, aggiunto a quanto oggi la medicina è pur sempre in grado di fare, è possibile agire affinché l'autismo possa riflettersi in modo meno grave nel soggetto che ne soffre?


venerdì 9 ottobre 2015

Allergie: la disinformazione può uccidere!


Frutta e verdura rappresentano le allergie di gran lunga più comuni (72%) seguite da crostacei (13%) pesce (4%) latte (3%) uovo (3%) cereali (2%). E’ quanto emerge dalla ricerca sulle allergie alimentari condotta in 17 Centri,distribuiti in 10 regioni italiane. Nei pazienti con allergia ad alimenti di origine vegetale la proteina allergenica più frequentemente responsabile di sensibilizzazioni, e quindi di reazioni allergiche, è la LTP  (lipid transfer protein), un allergene del regno vegetale frequentemente cross-reagente presente nella pesca, albicocca, prugna ma anche noce, nocciola, arachide, mais, riso. Sembra che la prevalenza dell’allergia all’LTP aumenti gradualmente con la latitudine, con un marcato aumento nelle regioni meridionali.

giovedì 4 ottobre 2012

Junk Food: rischio depressione!


Saranno anche buone, ma patatine, hamburger e fritti misti fanno male alla salute e questa volta non si parla di colesterolo, aterosclerosi e malattie cardiache, ma di depressione. Da uno studio spagnolo condotto dai ricercatori dell'Università di Las Palmas di Gran Canaria guidati da Almudena Sánchez-Villegas in collaborazione con gli studiosi dell'Università di Navarra diretti da Miguel Ángel Martínez-González e pubblicato su PLoS ONE, emerge infatti che chi consuma molti grassi trans - contenuti in alcuni prodotti tra cui gli alimenti da forno e da pasticceria realizzati industrialmente e il cibo "spazzatura" tipico dei fast food e naturalmente presenti in alcuni cibi come il latte intero  e grassi saturi, aumenta fino al 48% il rischio di sviluppare la depressione.


giovedì 25 ottobre 2012

Gravidanza: quante false credenze!


Difficile che un evento tanto importante come la gravidanza per la donna e per la stessa Società, potesse non risentire di quelle che un tempo erano vere e proprie credenze al limite delle leggende metropolitane, nate in un contesto sociale sicuramente arretrato, quando il parto era affidato più alla natura che all’intervento di una medicina allora arretrata in fatto di terapie, conoscenze diagnostiche, scoperte scientifiche e indagini strumentali. Oggi tali credenze, oltre che essere superate, sono quotidianamente sconfessate dai riscontri scientifici di cui si dispone, ma val la pena guardare al passato per scoprire che, a volte, certe credenze non erano del tutto infondate.

mercoledì 24 ottobre 2012

Scompenso cardiaco: con poca vitamina D si muore!



Attenzione, in corso di scompenso cardiocircolatorio, ai tassi di vitamina D nel sangue. Infatti, secondo un recente studio scientifico, più è bassa la quota di questa vitamina nel sangue, più alto è il rischio di morire per la patologia. Lo avrebbero appurato ricercatori del Licette Liu e collaboratori del Centro universitario medico di Groningen (Olanda).


mercoledì 6 luglio 2016

Burro: ma chi l'ha detto che fa male, protegge pure dal diabete


Cade un altro baluardo per i salutisti ad oltranza che fino adesso sembra si appostassero al supermercato in prossimità del bancone dei freschi pronti ad ammonirci se solo avessimo tentato di sfiorare una confezione di burro. Su questo alimento quanti fiumi di inchiostro si sono sprecati, quante pagine di letteratura anche medica sono state utilizzate per informarci, redarguirci, consigliarci, minacciarci e sopratutto convincerci del fatto che il burro non fa male, fa malissimo! imputato numero uno delle ipercolesterolemie, ovverol'aumento della quantità di colesterolo nel sangue, restringimento delle arterie e conseguente ictus e infarti a catenelle! Ma in effetti, le cose stanno davvero così?



domenica 29 settembre 2013

Bambini: attenzione agli avvelenamenti, ecco i consigli dei pediatri




Detersivi, medicinali, vernici, cibi tossici. Sono questi i principali prodotti che possono provocare avvelenamento o intossicazione che, nel 90% dei casi, avvengono in casa. Ad essere più esposti al rischio sono i bambini a causa di gesti e comportamenti per loro assolutamente naturali e che fanno parte del normale percorso di crescita: tendenza a portare gli oggetti alla bocca, estrema curiosità, desiderio di esplorazione e capacità di approfittare di circostanze favorevoli, come quando il genitore è impegnato in una conversazione telefonica, durante la preparazione dei pasti o in un momento di stanchezza.