martedì 15 settembre 2015

Uova: attenti alla scadenza, a non rispettarla si rischia la salmonella!

Attenzione a prolungare il periodo di conservazione delle uova: questo aumenterebbe i rischi di intossicazione alimentare da salmonella. Chiamata dalla Commissione europea a esprimere una valutazione scientifica su possibili sviluppi futuri relativi alla marchiatura della data per le uova, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha messo in evidenza i possibili rischi di intossicazione da salmonella.

Nel dettaglio, gli esperti dell’Efsa si sono concentrati sul rischio per i consumatori causato da Salmonella enteritidis, batterio responsabile del più alto numero di focolai di infezioni trasmesse da uova nell’Unione europea. Sono state analizzate le conseguenze di un eventuale prolungamento della “data di vendita raccomandata” e della “data di durata minima” per le uova, consumate da sole o come ingredienti di prodotti alimentari. La data di vendita raccomandata è la data ultima in cui i negozi possono mettere in vendita le uova; la data di durata minima è il periodo durante il quale le uova mantengono le loro qualità al meglio, come la consistenza e il sapore. Mentre la data di durata minima compare sulla confezione, la data di vendita raccomandata è un’istruzione destinata al personale dei negozi e non è riportata sull’imballaggio esterno delle uova.

La consulenza scientifica è stata richiesta dalla Commissione europea per ottenere informazioni in vista di qualsiasi sviluppo futuro riguardante la marchiatura della data per le uova, tenuto anche conto del fatto che la scarsa comprensione da parte dei consumatori del significato dell’etichettatura relativa alla data contribuisce agli sprechi di alimenti.

Sostiene l’Efsa: “Se la data di vendita raccomandata per il consumo domestico delle uova viene estesa da 21 a 28 giorni , il rischio d’infezione aumenta del 40% e del 50% rispettivamente per le uova crude e per le uova poco cotte. Nello scenario peggiore, in cui la data di vendita raccomandata è 42 giorni e la data di durata minima è 70 giorni, il rischio è circa tre volte più elevato di quello corrente, sia per le uova crude sia per le uova poco cotte”. Risultati simili si hanno per le uova usate nella ristorazione e solitamente acquistate direttamente dai grossisti.

Per calcolare tali stime, gli esperti dell’Efsa hanno utilizzato un modello quantitativo che ha permesso di confrontare la situazione attuale riguardante la conservazione delle uova nell’Unione europea con i diversi scenari possibili, utilizzando diverse date di vendita raccomandata e date di durata minima. “Se la Salmonella è presente all’interno delle uova, può moltiplicarsi più rapidamente con l’aumento della temperatura e del tempo di conservazione. Tuttavia cuocere completamente le uova riduce il rischio d’infezione”, ha detto John Griffin, presidente del gruppo di esperti scientifici sui pericoli biologici. Tenere le uova in frigorifero è l’unico modo di ridurre il maggiore rischio di infezioni dovuto al prolungamento della conservazione. Tuttavia, se la data di vendita raccomandata e la data di durata minima vengono estese oltre le tre settimane, precisa l’Autorità, il rischio aumenta, anche con la refrigerazione nel punto vendita.

Ufficio Stampa Help Consumatori

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