Incredibile ma vero, neanche le metastasi
spegneranno più la vita di un paziente, in questo caso una donna affetta da un tumore al fegato, già metastatizzato. Per fermare la terribile neoplasia in una donna
giovane di appena 38 anni, non restava che una strada ancora percorribile. Espiantare
l’organo curandolo fuori dal corpo della paziente e successivamente
reimpiantarlo una volta curato.
Notizie aggiornate in tempo reale sul mondo della medicina, del benessere, delle scoperte medico scientifiche, delle novità farmacologiche e in campo terapeutico, ricordando che i contenuti di questo sito hanno esclusivamente scopo informativo. Le informazioni ivi contenute non intendono in alcun modo formulare diagnosi o sostituire il lavoro del medico, cui sempre rivolgersi in caso di necessità
venerdì 5 ottobre 2012
Tumore al fegato: anche con le metastasi il paziente può salvarsi
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Fratture ossee: finalmente una tecnica che le guarisce tutte
Forse non si sa, ma su cento fratture ossee,
almeno 20 non guariscono più, con la conseguenza che il paziente finisce per
subire un vero e proprio handicap e una riduzione funzionale dell’osso
danneggiato. Fino adesso, di fronte a questa situazione non esisteva molto da
fare, fino a quando a soccorrere medici e pazienti non sono intervenute le
cellule staminali. La metodica utilizzata per risolvere in maniera definitiva
quasi tutte le fratture ossee si chiama politerapia, una tecnica che provvede a
sanare l’osso dai monconi ai quali, in sala operatoria, l’ortopedico inserisce
un vero e proprio cocktail di staminali cosiddette stromali, ovvero, prelevate
dal bacino dello stesso paziente e impiantate insieme ai tradizionali sistemi
utilizzati in ortopedia, ovvero, chiodi placche e quant’altro.
Vitamina D: ecco perchè si oppone al decadimento fisico
Può la vitamina D opporsi al
decadimento cognitivo degli anziani e delle donne in particolare? A quanto pare
si, lo avrebbero stabilito studiosi di EPIDOS, sottoponendo un cospicuo numero
di donne anziane a dei test per studiare l’eventuale azione che la vitamina D
esercitava in esse. Le donne che si sono sottoposte allo
studio erano 5.596 con un’età media di 80 anni e mezzo. Il gruppo è stato
suddiviso in due categorie omogenee, al primo veniva chiesto di assumere
vitamina D al di sotto della soglia ritenuta inadeguata per il fabbisogno
giornaliero, al secondo veniva somministrata una quantità leggermente o uguale
alla soglia ritenuta normale.
giovedì 4 ottobre 2012
Junk Food: rischio depressione!
Saranno anche buone, ma patatine,
hamburger e fritti misti fanno male alla salute e questa volta non si parla di
colesterolo, aterosclerosi e malattie cardiache, ma di depressione. Da uno
studio spagnolo condotto dai ricercatori dell'Università di Las Palmas di Gran
Canaria guidati da Almudena Sánchez-Villegas in collaborazione con gli studiosi
dell'Università di Navarra diretti da Miguel Ángel Martínez-González e
pubblicato su PLoS ONE, emerge infatti che chi consuma molti grassi trans -
contenuti in alcuni prodotti tra cui gli alimenti da forno e da pasticceria
realizzati industrialmente e il cibo "spazzatura" tipico dei fast
food e naturalmente presenti in alcuni cibi come il latte intero e grassi saturi, aumenta fino al 48% il rischio
di sviluppare la depressione.
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Salute donna: la donna fa scorpacciate di farmaci, eppure gode di maggior salute rispetto all'uomo
Mai come in questo periodo essere donna presenta dei vantaggi,
almeno da un punto di vista sanitario. Il gentil sesso infatti vive di più e
meglio, da un parte, di contro però le donne consumano più farmaci perché
prestano maggiore attenzione ai segnali del loro organismo. Risultato, la donna consuma più del
40% di farmaci e integratori rispetto agli uomini.
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Statine: e se esponessero a gravi malattie?
Da tempo ormai le statine sono
entrate nella cura non soltanto della ipercolesterolemia ma anche nel
trattamento delle malattie cardiovascolari per il ruolo detenuto da queste
molecole nel migliorare il trofismo dei vasi. Resta da capire però se tali farmaci
alla lunga detengano quegli effetti collaterali tali da richiedere in qualche
caso la sospensione del trattamento. Gli studi nel merito sono stati fatti in
epoca non recente, ma un recente lavoro scientifico sembra più di altri
indicativo nel mettere in chiaro la reale efficacia di queste molecole insieme
alle eventuali reazioni avverse delle statine stesse. Ci riferiamo al lavoro
effettuato da Ricercatori dell’University Park a Nottingham in Gran
Bretagna, che hanno eseguito uno studio basato su un’ampia popolazione, al fine
di stabilire se importanti patologie quali la miopatia moderata-grave, la
malattia di Parkinson, la demenza, la disfunzione epatica, il tromboembolismo
venoso, l’artrite reumatoide, la cataratta, i tumori e le fratture
osteoporotiche, potessero o meno essere associate all’utilizzo di queste
molecole farmacologiche. Nel novero delle malattie è stata anche inserita
l’insufficienza renale acuta dopo i dati emersi da uno studio pubblicato su The
Lancet ( 2004 ), assieme a segnalazioni di proteinuria nei pazienti a cui era
stata prescritta la
Rosuvastatina ( Crestor ).
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mercoledì 3 ottobre 2012
Insonnia: ecco perchè la donna in menopausa ne soffre
Forse adesso possiamo meglio
spiegare il motivo secondo il quale le donne in premenopausa, in post menopausa e
nel periodo intermedio fra la sospensione delle mestruazioni e la definitiva
cessazione, soffrono sovente di insonnia. Parrebbe infatti che a determinare
l’insonnia potrebbero essere le vampate di calore notturne in forma più o meno
grave. Per giungere a ciò si è puntato tutto su uno studio che ha coinvolto una
popolazione femminile rappresentata da 3.243 soggetti di età diverse e tutti
californiani. Tali donne sono state divise in tre gruppi, sulla base
dello stato menopausale: premenopausa (57.2%), perimenopausa (22.3%) e
postmenopausa (20.5%).
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Depressione: molte volte si scambia la tristezza per il mal di vivere
Viviamo un momento difficile, l’attuale condizione umana attraversa un confine dove la mancata serenità, la certezza
per il futuro, minata da sempre nuovi eventi avversi, hanno finito per sballottolare
l’animo umano all’interno di una soglia di tristezza che attanaglia sempre di
più l’animo umano, ma che coincide anche con la scoperta di nuove molecole
farmacologiche attive per la cura della depressione. In un ambito tanto
ristretto, dove spesso è persino difficile discernere la malattia dal sintomo
passeggero in un soggetto, fondamentalmente sano, si rischia di scambiare la
vera depressione con la tristezza e la momentanea poca voglia di tirare avanti,
col risultato di ricorrere sempre più
sovente alle cure con gli psicofarmaci.
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Centri benessere: un successo tricolore
Vero e proprio boom negli ultimi anni delle
beauty farm, dei centri benessere e quant’altro, un tempo ritenuti utili solo
per il mantenimento ottimale del proprio corpo, oggi quanto mai importanti
anche per l'effetto detenuto da queste strutture nel liberare l’organismo dalle
tensioni, dalle fatiche, persino dallo stress, insomma il tutto al fine di migliorare di conseguenza anche l’efficienza fisica.
martedì 2 ottobre 2012
Mal di schiena: cosa da ragazzi!
Un tempo una notizia del
genere avrebbe avuto dell’incredibile, adesso ci stupisce molto meno. La
constatazione, infatti, di assistere al mal di schiena e dolori cervicali da
parte di una popolazione giovane, addirittura di adolescenti che soffrono di
queste sintomi ci coglie meno impreparati ben sapendo delle abitudini attuate
oggi dai ragazzi stessi.
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Parto prematuro: adesso c'è il farmaco che lo evita
Cominciamo col dire che per parto prematuro o
pretermine si intende un parto che abbia luogo tra la ventesima e la
trentasettesima settimana di gestazione. Con tale evenienza devono fare il
conto dieci donne su cento, molto spesso perché all’origine di ciò v’è una
storia di infezioni o infiammazioni di cui soffre la madre, ma anche forti
stress cui sia andata incontro la gravida, così come importante anche ai fini
di un parto pretermine l’anomalo impianto della placenta e altre cause meno
diffuse.
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Artrite reumatoide: sei pazienti su dieci corrono il rischio di ammalarsi di infarto cardiaco
Fino a
qualche decennio fa, se si fosse chiesto ad un reumatologo l’eventuale pericolo
cui un paziente affetto da artrite reumatoide incorreva nei riguardi di altre
patologie, il medico avrebbe risposto che, fermi i veri e propri disastri che è
in grado di produrre la grave patologia, la stessa non avrebbe tolto un solo
giorno, all’aspettativa di vita del malato stesso. Ma oggi, di fronte ai progressi della medicina, si sa bene che le
cose stanno in modo del tutto diverso. Lasciando
perdere i danni che la malattia produce alle articolazioni, col rischio anche
di fratture che, generalmente sono esse stesse eventi gravi che a volte possono
risultare fatali, tralasciando l’effetto avverso di quei farmaci un tempo ancor più utilizzati per cercare di contrastare l’artrite reumatoide, in grado, eccome,
di danneggiare organi e apparati vitali dell’individuo, oggi c’è un’altra
consapevolezza scientifica.
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lunedì 1 ottobre 2012
Cosmetici: se adulterati possono causare la morte
Si può
rischiare di morire a causa di un cosmetico? Si, se questo è adulterato con
sostanze tossiche. La
dimostrazione di quanto importanti siano i controlli delle Forze dell’Ordine
anche su questi prodotti, ce la da il maxi sequestro di ben 400 mila
confezioni di trucchi ritenuti, a ragione, pericolosi dalla Guardia di Finanza
di Savona che ha portato al ritiro delle partite di merci molto pericolose
perché contenevano metalli pesanti, nichel, cobalto e cromo. I sequestri sono
avvenuti in tutta Italia.
Ictus: nuovo farmaco ne riduce l'insorgenza
Potrebbe aprirsi un nuovo scenario nella lotta all'ictus, questo grazie ad un farmaco inedito, tecnicamente un inibitore diretto della trombina il cui principio attivo è il dabigatran etexilato scoperto e prodotto da Boehringer Ingelheim. La prima caratteristica di questa nuova molecola è la facilità d'assunzione, appena due compresse al giorno, altra particolarità del farmaco è l'indicazione medica che prevede l'assunzione per quei pazienti affetti da fibrillazione atriale non valvolare. Negli ambienti scientifici ricordano come da mezzo secolo a questa parte non è mai stato autorizzato un farmaco del genere assumibile oralmente.
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Herpes Zoster: pronto il vaccino
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domenica 30 settembre 2012
Lupus Eritematoso: benefici con questo farmaco biologico
Quando si
parla di Lupus Eritematoso (Les), ci si riferisce ad una grave malattia
autoimmune che ha il suo picco di insorgenza in particolar modo nelle donne di
età compresa tra i 15 e i 44 anni. Tale patologia tende a colpire organi
diversi mettendo finalmente fine, ai fini della diagnosi, all’idea che ad
essere colpita fosse solo la pelle, mentre
ad essere più ancora interessati dalla malattia sono organi cosiddetti
bersaglio quali le articolazioni, il cuore, il cervello, i polmoni, i reni.
sabato 29 settembre 2012
Stitichezza: ecco la soluzione!
Potrebbe
essersi imboccata la strada giusta per debellare una sintomatologia fastidiosa,
frequentissima negli anziani e non solo non scevra alla lunga, da
ripercussioni negative su tutto il digerente e facente parte del corollario dei
disturbi che si accompagnano a molte malattie gastriche e intestinali come il
colon irritabile, tanto per citarne una. Tale sindrome è conosciuta come stipsio stitichezza e adesso, per debellarla definitivamente, la scienza ha messo in
atto una strategia unica ed importante rappresentata da un singolo farmaco. Dunque
al grido di, “niente più stipsi cronica”, l’azienda farmaceutica americana,
Synergy Pharmaceuticals, che è specializzata nella preparazione di farmaci
contro le malattie gastrointestinali, ha messo a punto uno straordinario
farmaco costituito da un unico principio attivo.
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Calcio: troppe malattie sospette fra gli atleti
Inquietanti quanto mai le
notizie che provengono dal mondo del calcio, prendendo ancora spunto da una
vicenda occorsa circa un anno e mezzo fa e che riguardava il campione francese del Barcellona, Eric Abidal,
affetto da tumore al fegato. Ciò che ci si chiede è il motivo per cui atleti impegnati
a giocare a calcio a livello agonistico sono così esposti a malattie
gravissime.
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venerdì 28 settembre 2012
Infarto cardiaco: un semplice test per escludere una tale malattia
Un paziente si presenta al Pronto
Soccorso in preda ad un forte dolore toracico, il sospetto è quello di un
infarto acuto, ma serpeggia anche l’idea che possa trattarsi di altro, ad
esempio, di un’angina pectoris e, dunque, si perde tempo per la diagnosi. Ma
oggi è tutto reso più un facile da un semplice test. Tale test enzimatico è fornito dal
Nice, National institute for health and clinical excellence britannico e
consiste nel dosare i livelli di copeptina, un marker della vasopressina, che
in caso di infarto si libera in grande quantità. La negatività a tale indagine
potrebbe far escludere l’eventualità di un infarto.
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Cotton Fioc: meglio di no
Non è per nulla innocuo, parliamo del Cotton Fioc e, sovente, a seguito di un utilizzo continuo o incongruo, per pulire il padiglione auricolare, può avere effetti nefasti sull’organo dell’udito e non solo.
Difatti, a parte i danni che si possono avere all'organo dell’udito, persino la rottura del timpano, non è escluso che si possono avere danni anche a carico di altri organi, con paralisi facciale, vertigini e quant’altro. Secondo uno studio svolto dall’Henry Ford Hospital, negli Stati Uniti, gli eventuali deterioramenti al timpano sono molto più frequenti di quel che si crede.
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