mercoledì 10 maggio 2023

Mal di mare, mal d'auto, mal di aereo, parliamo di cinetosi, ecco come risolvere

 

Alzi la mano chi nella vita non ha mai avuto un attacco di cinetosi o per dirla in modo più chiaro, di mal d’auto, mal di mare e così via. Sicuramente le mani alzate saranno poche o forse nessuna, perché la spiacevole sensazione di nausea, senso di spossatezza che si protrae anche dopo la traversata in mare o quando l’auto si sia arrestata, è un evento che ha coinvolto quasi tutti noi, nel corso della nostra esistenza.

Ma perché si rischia di vomitare stando su una nave o su un’auto che affronta curve e tornanti?

Per una ragione molto semplice: il nostro organismo funziona correttamente, almeno per quanto riguarda il nostro sistema vestibolare che è racchiuso nelle nostre orecchie e il nostro sistema oculare. Quindi, chi crede che sol perché ha affrontato un paio di curve, da passeggero e per tutta risposta ha vomitato subito dopo, di essere affetto da qualche patologia specifica, sbaglia! In buona sostanza la cinetosi si verifica ogni volta che si crea un conflitto fra due sensi, nello specifico, l’organo della vista e l’organo dell’udito. Certo è un po’ bizzarro immaginare che l’allert che ci da il nostro cervello per “salvarci” dalla condizione di “pericolo” rappresentata dal movimento sia quella di vomitare, ma è così che legge l’allarme il nostro sistema nervoso e, quindi, da immediatamente impulso allo stomaco di liberarsi del suo contenuto e ci costringe a riposare.

Quindi, se da una parte, il nostro cervello cerca di adattare le condizioni per mantenere l’equilibrio della persona, dall’altra interpreta il movimento come un fatto anomalo e pone l’individuo in uno stato di protezione inducendo il vomito. Vero è anche che il sistema nervoso non è preparato a subire uno stress come quello rappresentato dal movimento anomalo, come può essere il beccheggio di una nave o le curve affrontate da un’auto in corsa, questo è un processo che richiede tempo all'organismo per far proprie le esperienze vissute e così, mentre il neonato non soffre di cinetosi, in quanto il sistema vestibolare e oculare non ha ancora completato del tutto lo sviluppo, di contro il bambino vi va incontro con maggiore facilità nel momento in cui il suo sistema nervoso è maturo per mettere in pratica tutti quegli accorgimenti necessari a mantenerlo in equilibrio. Possiamo dire che la cinetosi coincide con il periodo in cui il bambino impara a camminare, atteso che la stazione eretta è un insieme di accorgimenti messi in atto dal cervello per mantenersi in equilibrio e, quindi, qualsiasi azione che contrasti proprio con l’equilibrio, genera nel bambino la cinetosi. Solitamente il sistema nervoso dell’adulto che si sia abituato a ricevere stimoli derivanti dal movimento, ad esempio della nave o di un’auto, reagisce meglio ed è quindi il motivo per cui molte persone superano il mal di mare o il mal d’auto se prendono con regolarità quei mezzi di locomozione che lo generino, anche se non è sempre così, visto che ci sono marinai che continuano a soffrire di cinetosi per tutta la loro vita.

Come contrastare la cinetosi

Ribadiamo il concetto, la cinetosi non è una patologia, semmai una condizione indotta da fattori esterni, risolvibile al cessare della causa  che l’abbia determinata. Oggi, in aggiunta ai mezzi di locomozione a far insorgere cinetosi può essere la realtà virtuale, ad esempio, un semplice videogioco in uso.

Vanno particolarmente incontro al fenomeno i bambini di età compresa fra i 2 anni, due anni e mezzo, fino a 12 anni, i neonati solitamente non ne soffrono. Se il fenomeno è presente negli adulti, dopo i 50 anni tende a diminuire, proprio per via del fatto che con l’invecchiamento il sistema vestibolare e oculare subisce un decadimento dovuto all’età.

Le donne vanno maggiormente incontro a cinetosi rispetto agli uomini, questo a causa del sistema ormonale diverso, così come gravidanza e ciclo mestruale tendono ad amplificare la condizione.

Così come chi soffre di emicrania, per non parlare durante un attacco, è più esposto. il vomito indotto dalla cinetosi è molto frequente. Anche l’assunzione di alcuni farmaci utilizzati nella cura di alcune patologie possono partecipare a rendere più impegnativa e persistente la cinetosi.

I sintomi di mal d’auto, mal d’aereo o mal di mare sono ben conosciuti, si va dalla nausea fino al vomito, continuando con sudorazione spesso profusa, spesso fredda, ipersalivazione, respiro affannato o semplicemente aumentato, mal di testa, malessere diffuso, disgusto per odori avvertiti o reali, sonnolenza, sensazione a volte di caldo, perdita dell’appetito.

Cosa si puo’ fare per mitigare il problema senza farmaci specifici?

Per prima cosa, convincersi che il malessere è dovuto alla condizione che si sta verificando, quindi non immaginare che i sintomi di cui sopra siano dovuti ad un’improvvisa patologia insorta. Sembra banale ma non lo è. Non è raro il caso di qualcuno che pensa di aver superato il mal di auto o altro analogo, ma che si ritrova in preda ad un malessere derivante da cinetosi e pensa che si sia improvvisamente ammalato di qualche complicata patologia.

Se il fenomeno si presenta in auto, chiedere, se possibile, di sedersi accanto al guidatore anzicchè dietro, stessa cosa se accade in un autobus. Se si viaggia in aereo, il posto migliore, ai fini del contrasto della cinetosi, è il sedile posto sull’ala dell’aereo. Evitare i movimenti bruschi, anzi, ancorare il più possibile la testa sul poggiatesta e preferire un posto vicino al finestrino.

Se è possibile sdraiarsi; farlo, perchè riduce il problema, chiudere gli occhi, se si riesce, cercare di dormire, se guardate fuori dal finestrino spostate lo sguardo all’orizzonte evitando di vedere il selciato della strada o il movimento del mezzo spostando lo sguardo oltre la carreggiata della strada o della linea ferrata.

Così come converrebbe bere, acqua, sia pure a piccoli sorsi, per mantenersi adeguatamente idratati, evitando alcolici e limitare l'assunzione di caffè. Meglio distrasi ascoltanto musica, effettuando respiri profondi, annusando eventualmente aromi a base di menta o lavanda che aiutano a mitigare il fenomeno.

La digitopressione pare dia risultati, stessa cosa per i braccialetti magnetici. Se esiste una risposta scientifica nei confronti di questi due ultimi rimedi, la risposta è no, ma se fanno bene, tanto basta.

Uso dei farmaci

Di norma il farmaco agisce nella riduzione della nausea, piuttosto che sui fenomeni che hanno determinato la cinetosi. Il problema dei farmaci è comunque rappresentato dalla sonnolenza che determinano, ne consegue, che se facciamo un viaggio alternandoci alla guida, pur soffrendo di cinetosi, dovremmo astenerci dall’usare medicinali come gli antistaminici che, appunto, creano sonnolenza, fra questi i principali sono quelli che utilizzano quale principio attivo: ciclizina, dimenidrinato, meclizina e prometazina (orale e supposta). Altri farmaci comuni usati per trattare la cinetosi sono gli anticolinergici come la scopolamina (ioscina per via orale, intranasale e transdermica), i farmaci antidopaminergici (come la proclorperazina), la metoclopramide, i simpaticomimetici e le benzodiazepine. 

Vero è che esistono antistamici per i bambini per il contrasto della cinetosi, ma sarebbe meglio evitarli per il rischio di iperdosaggio e conseguente sedazione eccessiva, con conseguenze gravi per il bambino o per gli effetti paradossi di questi farmaci che possono provocare una iperagitazione. Ne consegue che dovrà essere il pediatra a stabilire se e quando sommistrare farmaci anticinetosici nei piccoli pazienti.

Fonte:

  1. Golding JF, Gresty MA. Fisiopatologia e trattamento della cinetosi. Curr Opin Neurol. Febbraio 2015;28(1):83–8.

  2. Murdin L, Golding J, Bronstein A. Gestione della cinetosi. BMJ. 2 dicembre 2011;343:d7430.

  3. Priesol AJ. Chinetosi. Deschler DG, editore. Waltham MA: aggiornato; 2017.

  4. Schmäl F. Meccanismi neuronali e trattamento della cinetosi. Farmacologia. 2013 maggio;91(3–4):229–41.

  5. Shupak A, Gordon CR. Cinetosi: progressi nella patogenesi, previsione, prevenzione e trattamento. Aviat Space Environ Med. 2006 dicembre; 77 (12): 1213–23.

  6. Zhang L, Wang J, Qi R, Pan L, Li M, Cai Y. Cinetosi: conoscenze attuali e recenti progressi. CNS Neurosci Ther. 2016 gennaio;22(1):15–24.






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