mercoledì 30 gennaio 2019

Anestesia generale nei bambini piccoli: può avere effetti sullo sviluppo del loro cervello?




Soprattutto chi ha bambini piccoli sa bene l'ansia che pervade i genitori di fronte alla necessità di dover ricorrere ad un intervento chirurgico cui sottoporre il proprio figlio in età prescolare. Spesso non è neanche l'entità dell'intervento operatorio a spaventare, quel che atterrisce più di tutti è il solo pensiero di dover sottoporre ad anestesia generale il proprio piccolo.

martedì 29 gennaio 2019

Listeriosi: i modi per evitare di infestarsi anche in casa

Premesso che non c'è nessun allarme listeriosi, tuttavia l'Efsa, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha ugualmente posto il dito sull'aumento dei casi di infezione dal batterio Listeria monocvtogenes responsabile di gastroenteriti con conseguenze anche gravi in soggetti affetti da multipatologie, soggetti immunodepressi, anziani e neonati.La possibilità di andare incontro a questo tipo di infezioni è rara, ciò non toglie che chi si ammala si trova costretto a fronteggiare una patologia impegnativa, così come parrebbe acclarato il fatto che tale batterio privilegia le fasce più anziane della popolazione, maschi di età superiore ai 75 anni, mentre le donne statisticamente sono più vulnerabili da giovani, all'interno di una fascia d'età che va dai 25 ai 44 anni. Il motivo sarebbe da ascriversi alla gravidanza, il cui periodo coincide con questa fascia d'età.

lunedì 28 gennaio 2019

Diabete: basta insulina con la siringa, un' invenzione italiana cambia la vita del diabetico






In questa prima fase il nuovissimo sistema che presto sarà in uso ai diabetici è riservato solo ai quei pazienti affetti da diabete tipo 1, quello che un tempo era definito diabete giovanile. Ma non è escluso che l’inedito sistema prima o poi non si possa utilizzarlo anche per i diabetici di tipo due. Ma di cosa si tratta, quale rivoluzionario sistema renderà qualitativamente eccellente la vita del paziente diabetico?


L'uovo senza gallina: non è uovo è un intruglio vegetale per i vegani e basta



I vegetariani, ma molto di più i vegani, fanno sentire la loro voce come fossero un partito politico scagliandosi ad ogni piè sospinto sulle scelte di chi ritiene che l’alimentazione umana debba essere onnivora. Va benissimo ritenere che per scelte etiche e personali si scelga di non cibarsi della carne, come fanno i vegetariani, continuando ad alimentarsi dei prodotti degli animali, uova, latte, latticini, va pure bene che altri più estremisti, come i vegani, scelgano di tenere al bando oltre la carne anche uova e tutto ciò che viene prodotto degli animali, ma purché sia una loro scelta non imposta a tutto il genere umano, additando coloro che vegani non sono come assassini e insensibili di fronte ai guasti del pianeta. Eppure in Italia secondo i dati Eurispes i vegetariani non raggiungono neanche il 5% della popolazione, mentre i vegani sono appena il 3%, eppure quando parlano i vegani sembra lo facciano a nome di tutti gli abitanti della terra. Al punto che, di fronte ad un’invenzione dell’Università friulana che avrebbe brevettato un intruglio tutto vegetale dalla sembianze di un uovo e dalle proprietà organolettiche simile all’uovo, ma questo lo dicono ovviamente soltanto loro, riescono a parlare di uovo vegano, come si trattasse di una sottospecie di prodotto che in natura esiste già.

domenica 27 gennaio 2019

Farmaci per abbassare il colesterolo contro il tumore al seno: la scienza dice si!


Due studi scientifici effettuati entrambi in Europa le cui conclusioni sarebbero avvenute a distanza di tre anni l’uno dall’altro, avrebbero evidenziato un dato importante. L’uso delle statine, i noti farmaci utilizzati per abbassare i tassi di colesterolo nel sangue, avrebbero un ruolo protettivo contro il cancro, fatto questo già evidenziato in precedenti studi, ma,nello specifico, tale ruolo sarebbe ascritto anche al cancro al seno.

sabato 26 gennaio 2019

Ma dove vai se le bacche non ce le hai? Erbe, aromi e frutti esotici, padroni sempre più in cucina!



Non importa se costano al chilo più del filetto, se poi hanno pure quel tocco di esotico che fa tanto tendenza, meglio ancora. Insomma, gli italiani faranno pure fatica ad arrivare alla fine del mese, gli italiani saranno piagnucolosi quando ricordano che ci sono milioni di disoccupati e di persone indigenti, ma guai a toccar loro le mandorle, la quinoa, i mirtilli, il farro e lo zenzero. Non ci credete? Provateci e altro che gilet gialli, qui scoppia la rivoluzione!

giovedì 24 gennaio 2019

Tumore al seno: sei sicura di sapere tutto su questa temibile patologia?


Siamo veramente sicuri che le donne sappiano tanto di uno dei tumori più diffusi nell’universo femminile come quello al seno? Se sei una donna, sai nel 2017 quanti nuovi casi di tumore al seno si sono verificati in Italia? Sai fare una autopalpazione efficace e sai se il tumore al seno è una neoplasia guaribile e prevenibile? Probabilmente sai rispondere a tutte le domande, ma una buona fetta della nostra popolazione non sa quasi nulla del tumore al seno, come dimostra un sondaggio condotto dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) volto a stabilire il grado di preparazione delle donne rispetto a questa temibile e grave malattia oncologica.

Dolore da neuropatia? Mettiti a dieta subito!


Esiste un dolore subdolo, silenzioso perché non sempre si riesce a comprendere, di primo acchito, cosa vi sia alla base di questo che per certi versi è un fastidio, per altri una sofferenza vera e propria, perché chi ne è affetto riferisce spesso di avvertire un dolore vivo, urente, come se ci si scottasse con la piastra calda di un ferro da stiro. Parliamo del dolore neuropatico. Questa che può essere una vera e propria patologia anche a se stante è tanto impegnativa da curare quanto frustrante per medici e pazienti perché il dolore neuropatico non sempre è attivato da un’infiammazione, da una patologia sottostante che ne giustifica la sensazione algica. Molto spesso sono le stesse fibre nervose a trasmettere lo stimolo doloroso senza motivo o ad esasperare la sindrome dolorosa a fronte di un impegno patologico d’organo di rilevanza minore.


mercoledì 23 gennaio 2019

Morbo di Alzheimer: vicini al vaccino che lo sconfiggerà


E se parlando del Morbo di Alzheimer fossimo ad un passo dallo scoprire un vaccino preceduto da un apposito test in grado di ritrovare la patologia prima che si manifesti con i sintomi che la caratterizzano e fossimo con questa metodica in grado di sconfiggerla definitivamente? Scienza o sogni di chi ha a cuore la sconfitta definitiva di questa temibile patologia che, stando alle evidenze, si presenta con sempre maggiore frequenza e spesso anche precocemente?

martedì 22 gennaio 2019

Disturbi alimentari dei bambini: non solo anoressia e bulimia




Spesso i bambini a tavola fanno i capricci e questo è un fatto risaputo, ma individuare il confine fra i capricci e i veri disturbi alimentari che impediscono al piccolo di alimentarsi come dovrebbe, non è sempre facile, visto che parliamo di un argomento tanto delicato e tanto poco conosciuto, se consideriamo che sono ben sette gli italiani su dieci che hanno scarsa consapevolezza del problema, perché non adeguatamente informati dei disturbi alimentari. Eppure tali problematiche esistono eccome e non sono solo le più note, ad esempio l’anoressia, ma tante altre che si conoscono spesso molto poco.

domenica 20 gennaio 2019

Alcol, droga, abusi: tutti i pericoli dei ragazzi e dei bambini di oggi



Poche cifre, ma che danno bene il senso di quanto sta avvenendo in Italia a proposito dell’uso di sostanze stupefacenti da parte di giovani e giovanissimi insieme al consumo abituale da parte di quest’ultimi, di alcol, sigarette, farmaci ansiolitici o sedativi. Un quadro tutt’altro che roseo se solo consideriamo che i consumatori di queste sostanze sono poco più che bambini che non si rendono neanche conto, vista l’età, dei rischi cui stando andando  incontro. L’Italia ha questo triste primato rispetto a tutti gli altri Stati dell’Europa.

venerdì 18 gennaio 2019

Cosa fare per il cuore spezzato?



Quando il cuore si spezza, non sempre a causare la vistosa incrinatura è una delusione d’amore, spesso il cuore si infrange, con conseguenze ben più drammatiche, a causa di un infarto cardiaco, creando delle vaste zone di necrosi in alcuni casi dalla prognosi infausta. Riparare le aree infartuate non è possibile, la cura post infarto passa per altre strade, anche se, qualcosa potrebbe muoversi molto presto, “ricucendo” il cuore malato con un semplice cerotto!


Il consumo regolare di frutta e verdura rende attivo il cervello anche da anziani


Fin da bambini ci veniva ripetuto continuamente di mangiare frutta e verdura, un refrain inculcato da genitori, nonni e adulti in generale. Ma forse neanche coloro che ci istillavano queste continue pillole di saggezza si rendevano bene conto dell’importanza di ciò che asserivano, basandosi su esperienze empiriche non avvalorate al tempo da supporti scientifici. Oggi più che mai ad avvalorare l’assunto, più frutta, più benessere, ci pensa la scienza con uno studio dettagliato e durato nel tempo che afferma come il consumo regolare di frutta e verdura migliori le performance cognitive nel tempo di chi si alimenta in questo modo, rallentando significativamente il decadimento cognitivo negli anni.

giovedì 17 gennaio 2019

Morbo di Alzheimer: nuova molecola apre la strada a nuove cure





La ricerca volta ad una cura definitiva contro il Morbo di Alzheimer è in fase avanzata e galoppante. Da qui a ritenere che siamo vicini ad una soluzione definitiva sarebbe azzardato e poco serio. C’è però da segnalare un intervento del tutto inedito volto, se non a guarire dalla malattia, almeno a ritardarne l’esordio sopratutto rallentandone i sintomi. Lo studio è italiano e stride non poco con la decisione della Casa farmaceutica Pfizer di abbandonare ogni tipo di ricerca medico scientifica contro il Morbo di Alzheimer. Ma lo sconforto che aveva sortito tale decisione da parte del colosso farmaceutico Pfizer non deve assolutamente far ritenere che non si investa e non si studi contro questa subdola e insidiosa malattia dei nostri giorni.

Bambini italiani sempre più pantofolai: uno studio ci mostra come i piccoli amino la sedentarietà

Cambiano i tempi, così chi immagina bambini correre per i parchi desiderosi di una giornata di sole per dare sfogo alla loro voglia di scatenarsi in giochi all’aria aperto, in corse per i prati e quant’altro comune ai bambini in età scolare dovrà abituarsi sempre di più a vedere sempre più pargoli davanti ad uno schermo, che sia tv, pc, smartphone poco importa, quel che veramente importa che la vita sedentaria pare iniziare molto prima nei bambini della nostra epoca.




mercoledì 16 gennaio 2019

Di cosa si muore? di infarto sopratutto, un video ci aiuta a capire i segnali più pericolosi


Sbagliato pensare che nel mondo occidentale si muoia prevalentemente a causa del cancro e successivamente a seguito di malattie cardiovascolari. Il cuore, nelle cause di morte al mondo, è al primo posto, seguito dal cancro e da eventi cerebrovascolari, come l’ictus al terzo posto. Una triste classifica ma che al contempo ci offre anche le linee guida per cercare di prevenire, quanto più possibile, quegli eventi cardiovascolari che fanno delle malattie ad essi connessi la prima causa di morte al mondo, con il 44%, dati Istat, di tutte le morti, che nei fatti significa che su 100 mila abitanti i morti per eventi legati al cuore sono 148. Si muore quindi di infarto nel 28% delle morti in Italia, quindi il triste primato spetta anche all’Italia, a seguire troviamo le malattie neoplastiche e gli accidenti cerebrovascolari al terzo posto con una percentuale del 13%.

Un fascio di luce per guarirci: nuovi farmaci che agiscono solo dove servono


Che la medicina, insieme al progresso tecnologico e scientifico, stia diventando qualcosa che somiglia sempre di più alla fantascienza è risaputo, come risaputo è il fatto che fruitori di queste conquiste in ambito terapeutico saremo noi e le prossime generazioni in un mondo sempre più affrancato dalla sofferenza fisica e psichica, in un mondo in cui la gestione della cura e del dolore non verrà risolto con un mix di farmaci in grado di agire su una pluralità di organi per poi raggiungere il bersaglio da curare, con tutti gli inconvenienti del caso, ma in grado di agire solo dove serve e quando serve. Un esempio per tutti, può partire anche da un semplice mal di denti. Prendendo una pillola, come si fa oggi, il farmaco migra per tutto il corpo prima di raggiungere l'obiettivo da curare. Domani la stessa pillola si attiverebbe solo sull'organo malato e si dissolverebbe finito il compito che si era prefisso, come se non fosse mai esistito.

martedì 15 gennaio 2019

Supplementi di Omega 3 e vitamina D: non aiutano a scongiurare il cancro e l'infarto


 Ma come, ci hanno bombardato ad ogni piè sospinto sulla necessità, quasi imprescindibile di fare bisboccia di integratori di acidi grassi omega-3, aggiunti alla vitamina D. Ci hanno frastornato la mente ricordandoci il ruolo strategico di queste sostanze, da reperire non solo in natura, ad esempio nel pesce, ma ancor meglio sotto forma di preparati, abilmente commercializzati da apposite industrie al fine di contrastare in maniera efficacissima il cancro e le malattie cardiovascolari e ora che succede? Non è scientificamente vero tutto ciò? Assumere regolarmente tali sostanze non serve proprio a niente?


Scie chimiche: la fake news che resiste al tempo!


Da una parte forse la paura di essere sopraffatti da qualcosa di misterioso che proviene dall’alto, da una parte l’idea di dover credere a tutti i costi a fonti che non sono convenzionali e per questo forse più suggestive, fatto sta che da più di vent’anni va avanti, nonostante le smentite, nonostante si sia ben capita la motivazione che sta alla base di questa legenda metropolitana, la sonora bufala delle scie chimiche (chemical trails). La cosa comica è che anche fra gli scranni della politica qualcuno con questa sonora idiozia ha partecipato a costruirsi un discreto successo politico e ha trovato in qualche boccalone un discreto seguito.

lunedì 14 gennaio 2019

Possibile un legame tra depressione e malattie autoimmuni


Ma è possibile che chi è ammalato di depressione, oltre a doversi barcamenare con questa impegnativa patologia, debba anche correre il rischio di ammalarsi di malattie autoimmuni ed in particolarelupus eritematoso sistemico (LES), una delle più gravi malattie autoimmuni che oggi si conoscono? Se lo son chiesti gli studiosi, anche perché studi del passato avevano in qualche modo sollevato questa possibilità. Il risultato non è molto incoraggiante, pare infatti che esiste una correlazione fra la depressione e l’insorgere delle malattie autoimmuni.