Uno scivolone è quello che è accaduto all’azienda farmaceutica Bayer che è stata denunciata da alcune Associazioni dei Consumatori per aver dichiarato il falso nella commercializzazione di alcuni complessi plurivitaminici.
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Uno scivolone è quello che è accaduto all’azienda farmaceutica Bayer che è stata denunciata da alcune Associazioni dei Consumatori per aver dichiarato il falso nella commercializzazione di alcuni complessi plurivitaminici.
In America c’è allarme per una grave epidemia, niente a che fare coi virus, ma è una sorta di diffusa malattia che sta investendo tutti gli Stati Uniti ed è più subdola e più “contagiosa” del Covid 19. Una malattia che si sta diffondendo con tanta velocità da restare sbigottiti, lasciando al suo passaggio dolore e disperazione. Stiamo parlando di una malattia mentale che non ha uguali nella storia degli Stati Uniti d’America, nemmeno paragonabile agli effetti sulla gente che ebbe la grave crisi di wall street del 1929.
Vista l’abitudine degli italiani di sfogliare il foglietto illustrativo interno dei farmaci, quello che solitamente si definisce “bugiardino”, salvo poi non capirci niente, ma non certo per la scarsa intelligenza dei nostri connazionali, quanto invece per il modo astruso con il quale è scritto tale foglietto, una cosa coglie sempre più delle altre. Non tanto il meccanismo d’azione del farmaco e la sua reale utilità, quanto invece la sequela di effetti collaterali che accompagnano l’assunzione, di norma dieci, venti volte di più delle indicazioni per le quali prendiamo il farmaco stesso.
La depressione è una malattia psicopatologica che un tempo veniva ascritta più ad un disagio psicologico che ad una malattia organica vera e propria. La depressione è invece un disturbo patologico vero e proprio che colpisce il 15% della popolazione ed i dati sono in difetto, visto che molti depressi sfuggono al conteggio dei malati. La depressione colpisce più la donna che l’uomo. Nei casi gravi di depressione, parliamo della cosiddetta depressione maggiore, si contano 15 malati di depressione maggiore su cento che chiudono le sofferenza con la malattia col suicidio.
Si fa sempre più strada l’idea che l'uso delle vitamine sia efficace nel contrasto di malattie importanti, addirittura inguaribili e scarsamente curabili. Parliamo della vitamina C e della vitamina E nel prevenire malattie neurodegenerative quali il Morbo di Parkinson.
Se si potesse svolgere un rapido sondaggio fra la gente per strada, giovani, meno giovani, anziani e si chiedesse loro, "ti piace la pizza? quanto ti piace la pizza?" Pensiamo che il risultato di tale sondaggio sarebbe a “maggioranza bulgara” e, quindi, tutto a favore di questo simbolo della cucina italiana. Questo perché la pizza piace davvero agli italiani e anche ai turisti, che italiani non sono, se si pensa alla ressa che si crea davanti le pizzerie in estate da parte dei visitatori stranieri del nostro Paese.
In un mondo sempre più ipertecnologico, senza accorgerci viviamo la nostra vita immersi in questo universo dominato dalla tecnologia sempre più esasperata e il fulcro delle innovazioni tecnologiche l’abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni e lo teniamo in mano quasi continuamente, oltre che ossessivamente, come fosse la logica continuazione del nostro corpo, sopratutto quando siamo fuori casa, terrorizzati dall'idea di doverne fare a meno. Ovviamente stiamo parlando del cellulare.
Un ortaggio comunissimo, dalla forma per certi versi pure sgraziata ma la cui storia ci riporta indietro di secoli, l'allontanamento delle streghe era una sua prerogativa. Parliamo dell'aglio. In epoca più recente l’utilizzo dell’aglio si estese alla medicina popolare, più diffuso era l'utilizzo atto ad allontanare i parassiti intestinali, sopratutto nei bambini, ma non era infrequente l’utilizzo anche contro l’influenza, la dissenteria ed in epoca manzoniana e non solo in quella, quando la peste rappresentò il vero flagello di Dio, si scelse l’aglio come cura ritenuta efficace, sia pure con risultati molto scarsi.
La bevanda più amata dagli italiani ed al contempo vanto degli stessi abitanti del bel Paese per il modo, unico al mondo, con cui la preparano. Ovviamente parliamo del caffè e parlandone non possiamo neanche fare a meno di esaltarne non solo i pregi per il nostro palato, ma anche le virtù che via, via, emergono da studi scientifici che ritengono, il caffè, un toccasana se assunto con moderazione e giudizio e con proprietà curative in certi casi al pari di un farmaco.
La storia dell’amianto, purtroppo, è costellata da migliaia di morti da quando circa trent’anni fa si decise, dopo lunghe osservazioni e dopo la sequela di decessi da parte di addetti alla lavorazione di questo materiale, la messa al bando. Quello dell’amianto e dell’azienda che agli inizi del secolo scorso produceva manufatti in esclusiva con questo materiale, anche di uso comune, ma sopratutto come materiali di copertura, è una storia tristissima. Le malattie che si correlarono all’amianto, purtroppo con decenni di ritardo, oltre che terribili erano oltretutto subdole.
Mai come in questo periodo si annette importanza alle sostanze naturali come fossero un vero toccasana. Da una parte questo orientamento dei consumatori va nella giusta direzione, visto che in natura troviamo tutto quanto necessario per farci stare bene. Dall’altra, però, rischiamo di alimentare delle false illusioni quando riteniamo che una sostanza naturale che si reperta in natura, venduta sotto forma di integratore debba per forza mantenere inalterate le proprie doti benefiche come se la si reperisse tal quale come in origine, ovvero, senza alcun trattamento. La maggior parte delle volte così non è, come nel caso della pappa reale.
Si chiama parodontite anche se in molti la riconoscono meglio come piorrea ed è una malattia a livello infiammatorio che colpisce 6 italiani su dieci, quindi abbastanza diffusa. Parliamo di una patologia che nel tempo finisce col distruggere i supporti dei denti, ovvero l’osso e le stesse gengive col risultato che il dente privo di ogni supporto finisce per cadere.
Forse l’omeopatia sta vivendo una nuova primavera, almeno a giudicare dal fatto che da un sondaggio svolto ad ottobre scorso, una Società di indagini a livello internazionale, la Harris Interactive, che ha ricevuto incarico da Boiron, ha dimostrato che nel corso della loro vita, più della metà degli italiani, precisamente il 57%, ha utilizzato l’omeopatia almeno una volta nella vita e di questi, quasi 7 italiani su dieci ha fiducia in questa scienza e quasi 8 italiani su due la ritiene complementare alla medicina convenzionale.