lunedì 6 febbraio 2012

Malattie e invecchiamento: sicuro che i frutti di bosco sono utili?




Si fa un gran parlare della necessità di tornare ai vegetali, frutta e verdura in generale, per riacquistare la salute al riparo dalle malattie intervenendo anche con la conseguenza di ritardarlo sull’invecchiamento. Il dibattito sulle potenzialità degli alimenti vegetali è sempre aperto, come dimostra l’attenzione dei ricercatori sui frutti di bosco, che detengono grandi proprietà salutari. Ma è possibile con questi alimenti sconfiggere davvero le malattie?


In effetti i frutti di bosco detengono quantità importanti di polifenoli e antocianine che già da soli potrebbero essere in grado di opporsi alle malattie, anche quelle importanti come i tumori, così come, in linea teorica, potrebbero prevenire le malattie cardiovascolari e, addirittura ritardare l’invecchiamento in generale. Oltretutto tali frutti detengono importanti quantità di Sali minerali, quali il potassio, la vitamina C e le fibre. Dunque ben vengano sulle nostre tavole. Ma sono davvero in grado di opporsi con questo vigore alle tante patologie che affliggono il genere umano?

I ricercatori, pur ammettendo l’efficacia di questi prodotti della natura, invitano a spegnere un po’ gli entusiasmi, per la sola ragione che gli esperimenti condotti sino ad oggi riguardo l’efficacia di questi alimenti è stata solamente dimostrata sugli animali e non sull’uomo. Non solo, gli studiosi sottolineano la necessità di andare cauti sulle proprietà miracolose di questi alimenti per la semplice ragione che in laboratorio agli animali che venivano sottoposti ad alimentazione con more e mirtilli, in grado di opporsi ai radicali liberi, le quantità loro somministrate erano impossibili da replicare in proporzione sull’uomo.

Allora, che "peso" dare a queste notizie e soprattutto ai "meriti" dei polifenoli?

«I frutti di bosco — ammette Daniele Del Rio, ricercatore e docente di Alimentazione e nutrizione umana all’Università
di Parma e coautore di una recente revisione su questo argomento, pubblicata sul British Journal of Nutrition — contengono tanti e diversi composti polifenolici. Non solo flavonoidi, ma anche acidi fenolici, più piccoli e come tali probabilmente più facili da assorbire per il nostro organismo. Gli studi più recenti dimostrano che i polifenoli, una volta ingeriti, ad esempio con una porzione di mirtilli, subiscono molte modifiche all’interno del tratto digerente e altre ancora ne subiscono dopo essere stati assorbiti. Le nuove molecole che si formano, durante questo processo, sono quelle che poi entrano in contatto con le cellule dei tessuti, esercitando azioni che appaiono, via via che la ricerca si affina, più interessanti. Oltre ad avere attività antiossidanti (e cioè a proteggerci dai radicali liberi), alcune di queste sostanze riducono l’infiammazione, altre possono migliorare l’elasticità dei vasi sanguigni o ridurre i danni che la glicemia alta (magari dopo un pasto abbondante) può provocare a vari livelli».





«Tuttavia, —
prosegue Del Rio — per capire se questi composti
sono davvero capaci di prevenire in maniera consistente le patologie croniche o di migliorare significativamente la performance cognitiva (e in che dose manifestano appieno la loro azione) ci vorrà tempo, anche perché parte della ricerca è stata condotta senza considerare l’azione dell’apparato digerente sulla struttura chimica di questi composti». Tornando al contenuto in polifenoli che comunque già d’ora può essere considerato un pregio, c’è differenza fra i frutti di bosco selvatici e quelli che normalmente acquistiamo al supermercato? «In generale — risponde Daniele Del Rio — i frutti di bosco selvatici crescono con quantitativi d’acqua molto inferiori rispetto al più standardizzato parente di serra: ciò fa sì che i polifenoli in questi ultimi risultino un po’ più diluiti. Ed è per lo stesso motivo che i frutti di bosco davvero "di bosco" sono più saporiti: le molecole che ne definiscono il gusto sono più concentrate. Ma questo non significa che anche i mirtilli di serra non costituiscano un’ottima fonte di polifenoli e di fibra».

1 commento:

  1. Se non altro sono buoni, per cui pazienza se magari non hanno effetti così miracolosi come viene decantato...

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