La domanda è: si può ad un neonato di appena sei mesi di vita
somministrare lassativi per almeno sette giorni di terapia per intervenire su uno stato di stipsi insorto? Così come, può
una donna in gravidanza assumere lassativi per almeno sette giorni di terapia senza che questi si riflettano sulla salute del nascituro?
Queste
sono le domande che un gruppo di ricercatori si sono posti
utilizzando il database
National Health
Insurance Research Database di Taiwan per valutare i dati di 291
bambini che hanno ricevuto
lassativi per almeno 7 giorni durante i
loro primi 6 mesi di vita e 1.164 bambini di riferimento che non
avevano ricevuto lassativi, tra il 1997 e il 2013. Tutti
i bambini sono stati osservati in modo che peso, numero di visite
ospedaliere pediatriche ed età della loro mamma, coincidessero in
tutto il gruppo preso a riferimento, in uno
studio che è durato non
meno di 5 anni. I lassativi che erano stati usati con la stessa
posologia e con un periodo di somministrazione uguale per tutti i
bambini osservati erano:
lassativi
formanti massa,
lassativi osmotici, lassativi stimolanti,
lubrificanti e ammorbidenti delle feci, gli stessi che hanno presentato
problemi per altre patologie associate in soggetti adulti. Stessa
cosa è stata osservata nelle loro mamme che avevano assunto gli
stessi lassativi per almeno 7 giorni consecutivi nei mesi che
precedevano il
parto.
I
risultati dello studio
A
seguito dello studio effettuato si è osservato che l’esposizione
ai lassativi di cui sopra si associava allo sviluppo di malattie allergiche in misura maggiore entro i 5 anni di vita nei bambini, in
coloro che nei primi sei mesi di vita erano stati sottoposti a
somministrazione di lassativi, in una percentuale che era quasi il
50%, mentre i bambini che non avevano assunto lassativi andavano
incontro ad allergie in una percentuale al di sotto del 42%. Nei
bambini cui erano stati previsti lassativi e che andavano incontro ad
allergie si notava come nel 38% di loro era prevalente la rinite allergica, nel 4% di loro si sviluppava una dermatite atopica e nel
5% di loro un’asma. Fra coloro che non avevano assunto lassativi la
percentuale di insorgenza di allergie era dimezzata, ad esclusione della rinite allergica.
Interessante
anche osservare che anche in coloro cui non venivano somministrati
lassativi, laddove si era assistito ad un esordio delle allergie,
queste erano più dipendenti dalla salute delle madri che erano a
loro volta affette da
malattie allergiche o che erano andate incontro
a
parto pretermine. Si è infine
osservato che l’uso dei lassativi citati somministrati alla madre
durante la
gravidanza esponeva ad un rischio molto significativo il
bambino allo sviluppo delle allergie, con prevalenza di
rinite
allergica. Che il focus sia stato rivolto ai lassativi è
anche dovuto al fatto che, madri che avevano assunto
antibiotici, che
avevano contratto
infezioni, durante la gravidanza o che avevano
subito un
parto cesareo, nonostante su questo c'è contrasto di vedute fra studiosi, stante il fatto che
non è del tutto escluso che il parto cesareo non incida nell'insorgenza di allergie sul nascituro, non mostravano associazione con il subentro di allergie
dei nascituri.
Perchè
i lassativi assunti dalla madre o dal neonato conducono alle allergie
del bambino?
I
ricercatori, al proseguire delle conoscenze sul microbiota, non hanno
più dubbi nel sostenere che i lassativi cambiano la consistenza, la
composizione, la salute e le funzioni del microbiota intestinale,
ritenuto oggi, al contrario di quanto si ritenesse un tempo, un
organo vero e proprio dell’organismo, responsabile di funzioni
importanti, persino cognitive dell’individuo. Pertanto, laddove si
interviene farmacologicamente su di esso, si assiste a cambiamenti
della salute dell’individuo, creando
disturbi nelle vie metaboliche e, persino neurologici e, nello
specifico, aprendo la strada alle allergie fin da bambini. D’altro canto, per concludere, vero è che indagare sull’aumentato numero
di soggetti allergici rispetto al passato significa indagare su
diversi fronti, anche sulla qualità dell’aria che respiriamo, ma pure alla luce di questo studio, ben si comprende che anche questa
potrebbe essere una chiave di lettura che giustifica un numero
abnorme di soggetti allergici di oggi rispetto ad un tempo.
Fonte
( Xagena2022 ) - Annals of Allergy, Asthma & Immunology, 2022 -
Pedia2022 Allergo2022 Gastro2022 Gyne2022 Farma2022
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