domenica 16 aprile 2023

Allergie del bambino: attenzione ai lassativi somministrati ai neonati e alla madre in gravidanza


 

La domanda è: si può ad un neonato di appena sei mesi di vita somministrare lassativi per almeno sette giorni di terapia per intervenire su uno stato di stipsi insorto? Così come, può una donna in gravidanza assumere lassativi per almeno sette giorni di terapia senza che questi si riflettano sulla salute del nascituro?

Queste sono le domande che un gruppo di ricercatori si sono posti utilizzando il database National Health Insurance Research Database di Taiwan per valutare i dati di 291 bambini che hanno ricevuto lassativi per almeno 7 giorni durante i loro primi 6 mesi di vita e 1.164 bambini di riferimento che non avevano ricevuto lassativi, tra il 1997 e il 2013. Tutti i bambini sono stati osservati in modo che peso, numero di visite ospedaliere pediatriche ed età della loro mamma, coincidessero in tutto il gruppo preso a riferimento, in uno studio che è durato non meno di 5 anni. I lassativi che erano stati usati con la stessa posologia e con un periodo di somministrazione uguale per tutti i bambini osservati erano: lassativi formanti massa, lassativi osmotici, lassativi stimolanti, lubrificanti e ammorbidenti delle feci, gli stessi che hanno presentato problemi per altre patologie associate in soggetti adulti.  Stessa cosa è stata osservata nelle loro mamme che avevano assunto gli stessi lassativi per almeno 7 giorni consecutivi nei mesi che precedevano il parto.

I risultati dello studio

A seguito dello studio effettuato si è osservato che l’esposizione ai lassativi di cui sopra si associava allo sviluppo di malattie allergiche in misura maggiore entro i 5 anni di vita nei bambini, in coloro che nei primi sei mesi di vita erano stati sottoposti a somministrazione di lassativi, in una percentuale che era quasi il 50%, mentre i bambini che non avevano assunto lassativi andavano incontro ad allergie in una percentuale al di sotto del 42%. Nei bambini cui erano stati previsti lassativi e che andavano incontro ad allergie si notava come nel 38% di loro era prevalente la rinite allergica, nel 4% di loro si sviluppava una dermatite atopica e nel 5% di loro un’asma. Fra coloro che non avevano assunto lassativi la percentuale di insorgenza di allergie era dimezzata, ad esclusione della rinite allergica.

Interessante anche osservare che anche in coloro cui non venivano somministrati lassativi, laddove si era assistito ad un esordio delle allergie, queste erano più dipendenti dalla salute delle madri che erano a loro volta affette da malattie allergiche o che erano andate incontro a parto pretermine. Si è infine osservato che l’uso dei lassativi citati somministrati alla madre durante la gravidanza esponeva ad un rischio molto significativo il bambino allo sviluppo delle allergie, con prevalenza di rinite allergica. Che il focus sia stato rivolto ai lassativi è anche dovuto al fatto che, madri che avevano assunto antibiotici, che avevano contratto infezioni, durante la gravidanza o che avevano subito un parto cesareo, nonostante su questo c'è contrasto di vedute fra studiosi, stante il fatto che non è del tutto escluso che il parto cesareo non incida nell'insorgenza di allergie sul nascituro, non mostravano associazione con il subentro di allergie dei nascituri.

Perchè i lassativi assunti dalla madre o dal neonato conducono alle allergie del bambino?

I ricercatori, al proseguire delle conoscenze sul microbiota, non hanno più dubbi nel sostenere che i lassativi cambiano la consistenza, la composizione, la salute e le funzioni del microbiota intestinale, ritenuto oggi, al contrario di quanto si ritenesse un tempo, un organo vero e proprio dell’organismo, responsabile di funzioni importanti, persino cognitive dell’individuo. Pertanto, laddove si interviene farmacologicamente su di esso, si assiste a cambiamenti della salute dell’individuo, creando disturbi nelle vie metaboliche e, persino neurologici e, nello specifico, aprendo la strada alle allergie fin da bambini. D’altro canto, per concludere, vero è che indagare sull’aumentato numero di soggetti allergici rispetto al passato significa indagare su diversi fronti, anche sulla qualità dell’aria che respiriamo, ma pure alla luce di questo studio, ben si comprende che anche questa potrebbe essere una chiave di lettura che giustifica un numero abnorme di soggetti allergici di oggi rispetto ad un tempo. 

Fonte ( Xagena2022 ) - Annals of Allergy, Asthma & Immunology, 2022 - Pedia2022 Allergo2022 Gastro2022 Gyne2022 Farma2022


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