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Dall’associazione arriva anche un vademecum per orientarsi fra i prodotti conformi alla legge.
I prodotti devono contenere almeno le seguenti indicazioni:
• denominazione legale o merceologica del prodotto;
• nome o ragione sociale o marchio e alla sede legale del produttore o di un importatore stabilito nell’Unione europea;
• Paese di origine se situato fuori dell’Unione europea;
• eventuale presenza di materiali o sostanze che possono arrecare danno all’uomo, alle cose o all’ambiente;
• materiali impiegati e metodi di lavorazione ove questi siano determinanti per la qualità o le caratteristiche merceologiche del prodotto;
• istruzioni, eventuali precauzioni e destinazione d’uso, utili ai fini di fruizione e sicurezza del prodotto.
Per molto tempo si è ritenuto che ad essere
interessati dal grave fenomeno della contraffazione, compresa la possibilità di
una vendita non regolamentata, fossero solo i farmaci, visto il business che
riguarda questo settore merceologico. Ma così non è, oltre alle sostanze
farmacologiche, si assiste oggi ad un altro, se non bastasse, persino più grave
fenomeno rappresentato dalla contraffazione di sostanze parafarmacologiche,
cosmetici compresi, semmai li potessimo annoverare fra queste ultime molecole. Il motivo per cui si ritiene più grave questo tipo di contraffazione rispetto ai farmaci è dovuto alla rilevanza del mercato cui
appartengono tali sostanze e non solo, se consideriamo che per lo meno il
farmaco dovrebbe essere accompagnato da tutta una serie di precauzioni mediche,
mentre il cosmetico fa parte della libera vendita e dunque possiamo bene intendere il
rischio allargato cui un prodotto come il cosmetico può arrecare alla
popolazione.
Del resto sono i numeri che ci danno
contezza della gravità della situazione venutasi a determinare, si pensi che il
fenomeno della contraffazione del farmaco è cresciuto del 51%, mentre il dato
relativo ai cosmetici parla di un incremento della falsificazione quantizzato
in non meno del 264% da un anno ad un altro.
A puntare l’indice sul fenomeno è l’Associazione dei
Consumatori, Codici, che nel rapporto 2008 stigmatizza davanti alla Commissione
Europea il pericolo per la Salute ed al contempo, facendo riferimento ai 178
milioni di euro che è il valore economico della merce sequestrata dalla Guardia
di Finanza e dai NAS. Un fenomeno inquietante che pone anche l’accento su un altro
importante elemento di riflessione che riguarda l’assenza di una normativa
chiara a livello comunitario che tenga conto della classificazione merceologica
cui dovrebbe essere annoverato un cosmetico. Fino ad oggi a rendere più
nebulosa la questione concorre il fatto che il cosmetico si colloca in una zona
grigia che non lo classifica né come farmaco e dunque avulso da tutte quelle
normative che riguardano i farmaci, né parafarmaco e dunque al riparo da quelle
disposizioni concernenti i prodotti parafarmaceutici. Ne deriva che possiamo
immaginare che un produttore di cosmetici possa immettere un nuovo prodotto sul
mercato senza obbligo di citare chiaramente la composizione del preparato, cosa
che diverrà obbligatoria nel 2013 per disposizione della UE. Di conseguenza
oggi assistiamo al fatto che, ad esempio, nelle confezioni disposte in vendita,
l’acqua è indicata con il nome latino aqua, mentre gli estratti vegetali, i
burri e gli olii vengono scritti con il nome botanico della pianta, e gli altri
ingredienti (materie grasse, siliconi, tensioattivi, sali, acidi, emulsionanti)
con il nome inglese. Gli ingredienti vengono messi nella lista secondo un
ordine decrescente.
Dall’associazione arriva anche un vademecum per orientarsi fra i prodotti conformi alla legge.
I prodotti devono contenere almeno le seguenti indicazioni:
• denominazione legale o merceologica del prodotto;
• nome o ragione sociale o marchio e alla sede legale del produttore o di un importatore stabilito nell’Unione europea;
• Paese di origine se situato fuori dell’Unione europea;
• eventuale presenza di materiali o sostanze che possono arrecare danno all’uomo, alle cose o all’ambiente;
• materiali impiegati e metodi di lavorazione ove questi siano determinanti per la qualità o le caratteristiche merceologiche del prodotto;
• istruzioni, eventuali precauzioni e destinazione d’uso, utili ai fini di fruizione e sicurezza del prodotto.
E che dire dei cosmetici naturali?
Sono ancora in molti a ritenere che una
sostanza naturale, per il semplice fatto di essere tale, debba considerarsi per
forza di cose del tutto innocua. Sbagliato, per le sostanze naturali si
dovrebbe osservare la stessa attenzione che di norma si presta per i farmaci di
sintesi, visto che anche la natura è in grado di creare prodotti dagli effetti
spesso tossici e mortali.
Eppure, sia che si tratti di un farmaco su
base naturale, sia che si parli di un integratore o di un cosmetico, alla vista
della dicitura “naturale” l’attenzione va a farsi benedire. A raccomandare cautela
è la nota Associazione dei Consumatori, Altroconsumo che, in base ad uno studio
del Centro Antiveleni di Milano e l’Istituto
Superiore della Sanità ha messo in risalto l’estrema leggerezza
dei consumatori nel
destreggiarsi fra le sostanze “naturali”. Il fatto è ancor più grave se si
pensa che sperro un prodotto su base naturale è formato da un insieme di
sostanze di cui non si conoscono gli effetti avversi quando agiscono tutte
insieme.
Vale dunque la raccomandazione di Altroconsumo: “In caso di problemi
che si sospetti possano essere messi in relazione al consumo di erbe, piante o
prodotti “naturali”, bisogna telefonare subito al Centro Antiveleni, sia per definire
gli interventi di cura, sia per allertare eventualmente gli organi di Sanità
Pubblica, affinché intervengano anche con urgenza, con il ritiro dal commercio
di prodotti contaminati o pericolosi o il sequestro di sostanze illegali. Il Centro, in
funzione 24 ore su 24, dispone di una linea telefonica di emergenza (02
66101029): ad essa possono accedere, tramite contatto telefonico diretto, sia i
privati cittadini sia gli operatori sanitari (medici, veterinari,
farmacisti)”.
E' disponibile sul sito http://www.trovanorme.salute.gov.it/renderNormsanPdf?anno=0&codLeg=44618&parte=1%20&serie= una nota del Ministero della Salute recante "Informazioni in materia di contraffazione dei cosmetici"
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