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Che gli uomini derivino dalle scimmie è un fatto che conosciamo da sempre. Ma che molte emozioni che ritenevamo di pertinenza esclusivamente umana, siano condivise anche da altri animali, in questo caso le scimmie ed in particolare i cebi dai cornetti (Sapajus spp) è un fatto forse meno noto e questo indipendentemente dal fatto che si parli di scimmie o di altri animali. Insomma, chi ancora si ostina a credere che gli animali conducano l’intera loro esistenza sotto l’unico stimolo dell’istinto, si sbaglia, gli animali avvertono emozioni e questo studio, condotto dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Istc) di Roma e la Scuola di Psicologia della Newcastle University (Regno Unito), ora pubblicato sulla rivista Animal Behaviour, lo dimostra.
Il topo, nell’immaginario collettivo suscita repulsione, paura, angoscia, per qualcuno pure fobia, perché, da sempre, associamo al topo ambienti sporchi, putridi ed insani, pertanto il topo è riferito, come logica conseguenza, ad una sequela di malattie infettive anche gravi, il che è solo in parte vero, perché operiamo lo stesso discrimine anche col topolino di campagna, che con quello di fogna è solo parente e che magari se ne starebbe pure tranquillo, se avesse di che nutrirsi in proprio, senza portarci particolari patogeni ed al massimo distruggendoci i granai, visto la voracità rappresentata da una colonia di famelici topi. Ma cosa accomuna questo mammifero a noi umani? Perchè ne parliamo in questa sede?
Un tempo, da ragazzi, i mantra per noi bambini al mare erano pressochè due. Non fare mai il bagno prima di due/tre ore dopo aver mangiato, con relativo tormento riservato a quelli che indossavano al polso un orologio affinché ci indicassero il tempo che ci separava dall’amato tuffo in acqua. E, poi, altro mantra, forse più ragionevole: Se vedi una medusa esci subito dall’acqua e chi non lo faceva, poteva rischiare una sorta di ustione, irritazione, che se lo ricordava per giorni. Ma i tempi cambiano, i ragazzini oggi forse non aspettano più due/tre ore per fare il bagno, ma sopratutto forse non sanno che le tanto odiate meduse, a breve, non le troveranno più in acqua, ma nel piatto, ben cucinate, impreziosite di aromi, con un bel contorno, magari di alghe, chissà ed il gioco è fatto! E guai a disubbidire alle mamme di fronte alla neo leccornia!
Per molti versi l’obesità, per non parlare del sovrappeso, è ascritta quale vera e propria emergenza che riguarda quanto mai i Paesi ricchi del mondo, si pensi solo che su 10 soggetti, europei, almeno 6 sono obesi, i restanti 4 normopeso, stessa cosa, sia pure in leggera minor misura avviene in Italia, se ci spostiamo oltreoceano, negli Stati Uniti, ad esempio, il dato è ancora più allarmante.
Forse non è mai esistita epoca storica che ha visto l’umanità così sconvolta dall’uso di sostanze stupefacenti e quanto mai dedita all’alcol. Ma quel che più allarma è l’età in cui si fa strada questo totale degrado della nostra Società, un'età sempre più bassa, fino a coinvolgere quanto mai giovani, giovanissimi, adolescenti e poco più che bambini. L’ultima stima di questo degrado sociale ce lo da un piccolo spaccato dell’Italia, ma forse proprio per questo ancora più significativo.
Estate, tempo di vacanze, tuffi in acqua e l’immancabile tintarella che colora la nostra pelle dandogli quel gradevole effetto abbronzato. Ma se per molti l’abbronzatura è solo un effetto dell’estate, per molti la piacevole colorazione della pelle elargita dai raggi solari, è un vero e proprio cult da mostrare, segno tangibile che abbiamo fatto le vacanze al mare o in qualsiasi posto naturale dove è possibile abbronzarsi. Ne deriva, che se vogliamo evitare di perdere la tintarella, peggio ancora ridurci ad una inestetica abbronzatura a chiazze di tipo leopardato, occorre fare attenzione ad alcuni fattori.
Le infezioni alle vie urinarie, per quanto fastidiose, a volte anche dolorose, possono anche essere molto frequenti nei due sessi, in particolar modo in quello femminile. Il motivo per il quale la donna soffre maggiormente di tali infezioni è, in parte, riconducibile alla diversa anatomia degli organi di pertinenza della donna rispetto all’uomo. Nella donna infatti l’uretra, quella particolare struttura che veicola, dalla vescica, l’urina verso l’esterno, è più corta rispetto a quella dell’uomo. Infatti, nell’uomo, il canale uretrale misura fino a 20 centimetri, nella donna appena 4 centimetri, a volte anche meno. Questo è almeno uno dei motivi per cui la donna soffre maggiormente di infezioni urinarie, poi c’è il ruolo dei diversi ormoni femminili a fare eventualmente il resto e non solo.
Che gli animali domestici potessero contribuire al benessere degli umani, bambini compresi, è cosa ormai nota. Ma che addirittura potessero prevenire proprio quelle allergie che spesso convincono i genitori a non accogliere un cane o un gatto in casa per via di queste patologie manifestate dai bambini, è cosa sicuramente meno nota.
Ape completamente ubriaca |
Chi pensava che il deprecabile vizio di ubriacarsi fosse prerogativa soltanto umana, si sbagliava. Non solo l’uomo, ma anche le api, quando possono, invece di ritirarsi in casa ed in famiglia, farebbero una capatina in osteria pur di concedersi una grossa e gradita sbronza. Nell’assistere a tutto ciò, i ricercatori hanno scoperto che l’ubriachezza delle api somiglia moltissimo a quella degli umani, tanto simile sono i comportamenti che gli scienziati avrebbero notato, che si sarebbero messi subito a lavoro per trovare dei farmaci antisbornia inediti che funzionanino sia su questi simpatici insetti che su di noi.
Tutti sappiamo cosa è la presbiopia, quella condizione fisica che, una volta superati i 40/45 anni, non ci consente la visione ottimale da vicino al punto da costringerci ad usare occhiali, lenti di ingrandimento o quant’altro utile, per cercare di leggere il giornale, persino il telefonino o il computer. Un fatto ineluttabile che coincide impietosamente col passare degli anni.
Prima di assistere agli sviluppi di uno Studio scientifico effettuato su una popolazione di pazienti affetti da artrite reumatoide che hanno beneficiato di un trattamento mediante intervento sul nervo vago, vediamo brevemente cosa di fatto sia in effetti il nervo vago. Tale nervo ha una denominazione di origine latina che lo indica come nervo “vagabondo”, da qui il termine vago. Perchè vagabondo? Perché in effetti il vago appartiene ai nervi cranici, all’interno di 12 coppie di nervi, che a differenza di tutti gli altri, ha un’importante caratteristica, quella di abbandonare il sito di origine anatomica, nella sua collocazione, diramandosi verso il basso.
Il nostro Servizio Sanitario Nazionale, fiore all’occhiello rispetto anche ad altre Nazioni dello stesso Occidente, è ancora così valido o fa acqua da tante parti? Forse il tanto decantato “fiore all’occhiello” si è un po’ appassito e di certo la responsabilità non puo’ non essere ascritta anche alle scelte politiche che si son fatte, nel silenzio generale, negli ultimi dodici, quindici anni.
Con buona pace degli eterni scapoloni, studi recenti annettono invece una grande importanza al matrimonio, ovviamente quello giusto, considerato come un legame che aiuta a stare meglio e a vivere più a lungo. La particolarità dei recenti studi è che, a differenza di un tempo, quando la scienza si interessava dell’argomento coinvolgendo solo coppie sposate, adesso l’ha fatto più volte esaminando i single e la loro storia.
Russare è un disagio che fino a non molto tempo fa si considerava più come un fastidio, quasi ineluttabile, che in una vera e propria patologia cui porre al più presto rimedio, sopratutto per chi condivide il letto con la persona in preda a tale inconveniente, tutte le volte che dorme. Ma oggi tale malessere è invece visto più alla stregua di un disturbo da curare, possibilmente il più presto possibile, che una terribile scocciatura!
All'inizio, sembrava un mercato di nicchia, inimmaginabile il fatto che potesse competere con quello dei farmaci di sintesi ed invece, vuoi per la consapevolezza dovuta al fatto di comprendere che la natura può offrirci soluzioni per il nostro benessere e la nostra salute, senza per questo sostituirsi in toto ai farmaci tradizionali, fatto sta che il mercato degli integratori in Italia ha raggiunto vette inaspettate ed è destinato a crescere ancora a dismisura.