Se parlassimo soltanto di dermatite, genereremmo soltanto confusione,
indicando in questo modo tutta una sequela di affezioni infiammatorie della
pelle generiche ognuna delle quali espressione di una diversa patologia anche
non correlata alla cute e di diverso approccio terapeutico. Quando invece
parliamo di dermatite seborroica ci inoltriamo in un campo specifico il cui
approccio diagnostico e terapeutico è ancora in parte nebuloso a causa della
varietà delle forme della malattia che non ben si conoscono ancora e con una sintomatologia
tanto diversa quanto dipendente dalla localizzazione che l’infiammazione ha
assunto nel corpo. Una cosa è tuttavia certa, ovvero, non si conosce la causa
che determina la patologia, mentre è più facile pensare che nel lattante che
spesso manifesta questa forma patologica reversibile al cuoio capelluto, l’origine
può ascriversi a degli squilibri gastrici insorti nei primi giorni di vita.
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Tali disordini gastrici potrebbero ricondursi alla carenza di biotina
che viene sintetizzata dalla flora batterica intestinale ed è quasi sicuramente
lì che si dovrà intervenire, perché se è vero che, come detto, le forme neonatali
sono quasi sempre reversibili, vero è anche che laddove una di queste forme non
dovesse risolversi per tempo, si può assistere ad una trasformazione della
patologia più impegnativa che potrebbe sconfinare persino nella più temibile
psoriasi.
Nel lattante la dermatite seborroica si avvale in ordine alla terapia,
dell’applicazione topica di pomate quali la vasellina, così come, a giudizio
del pediatra, potrebbe rivelarsi utile l’ossido di zinco al 10% se la forma
patologica sta assumendo un andamento più impegnativo, ciò in quanto in questo
caso si potrebbe assistere ad una infezione sovrapposta nelle aree in cui si è
manifestata la patologia dove si potrebbe anche instaurare una infezione da Candida,
fatto più probabile se la zona di localizzazione della dermatite è a ridosso
dei punti di contatto col pannolino segno evidente che la malattia si è estesa
ben oltre il cuoio capelluto fatto questo che va fatto prontamente rilevare
allo specialista che potrebbe decidere di trattare farmacologicamente la
malattia includendo nella terapia anche il cortisone.
Dermatite seborroica dell’adulto
Vista la localizzazione specifica, solitamente a carico del cuoio capelluto, non è difficile
scambiare una dermatite seborroica per una psoriasi, a rendere più agevole la
diagnosi è tuttavia l’evidenza che laddove la dermatite si estenda ad altre
aree del corpo, fronte, base laterale delle pinne nasali, sopracciglia,
alcune aree del torace, sia anteriormente che posteriormente, ascelle,
pube
e nel maschio anche nello scroto, questo fatto dovrebbe poter
escludere la più impegnativa psoriasi. A rendere spesso più nebuloso il quadro clinico
è il fatto di assistere, da parte del paziente, ad un continuo sfregamento delle aree interessate a causa dell’intenso
prurito che la malattia cagiona, nonché l’evidenza di come si assista all’esacerbazione
della malattia d’inverno più che d’estate.
Come
accade con le malattie autoimmuni a carico della cute, anche la dermatite
seborroica viene aggravata dallo stress, ma a volte è la stessa alimentazione e
persino l’uso di un certo tipo di indumenti, l’alimentazione incongrua,
associata o meno ad infezioni da parte di patogeni virali ad aprire la strada o
ad esacerbare una patologia già in atto. E non solo, recenti acquisizioni
ascriverebbero ad un lievito, il Pityrosporum, una delle cause da alcuni ritenute importanti, da altri
meno, di dermatite seborroica. Da sottolineare anche che a fronte di un’incidenza
pari al 5% della dermatite in soggetti sani, senza considerare i neonati, la
malattia colpisce in una percentuale pari al 30% e oltre, pazienti già malati
ad esempio di Parkinson, fino a giungere ad oltre un paziente si e uno no se
già ammalato di AIDS. Interessante immaginare che in queste ultime malattie
citate il ruolo dello stress è determinante più della stessa patologia di cui
già si soffra. La terapia della dermatite seborroica si avvale in primis dei benefici
offerti dal cortisone, associato quasi sempre all’uso di antibiotici e/o
antimicotici, atteso che sovente si assiste all’esacerbazione dei sintomi a
causa del sovrapporsi di infezioni da parte di germi e agenti opportunisti.
Evitare l’uso si saponi nelle aree infette, usare detergenti specifici
prescritti dal medico.
Fonte: The Pharmacological basis of therapeuties - Godman & Gilman
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