martedì 14 marzo 2023

Vino veritas: in verità un concentrato di salute e benessere

 

Il vino, balzato in cima alle prime pagine di tanti giornali perché additato dai soliti noti in Europa come una sorta di flagello di Dio, capace di regalare solo veleni per ogni calice bevuto e quindi da bandire e se proprio non si riesce a farne a meno, che almeno si sappia quante malefatte è capace il fu nettare degli Dei, basterà leggere le controindicazioni che l’Europa vorrebbe imporre in ogni bottiglia al pari di come già si fa con le sigarette. Ma stanno veramente così le cose o tante falsità servono solo a screditare l’ennesima eccellenza italiana, almeno per quanto ci riguarda?

E’ del tutto ovvio che come tutte le cose, anche per il vino servono delle regole. Ubriacarsi non fa sicuramente bene, poi esistono le controindicazioni anche per il vino, ad esempio in presenza di gravi epatopatie, ma questo è del tutto ovvio. Ma può mai essere possibile che un prodotto ricavato dalla natura, l’uva in questo caso, potrebbe essere così malsano per la salute al punto che i Soloni dell’Europa vorrebbero scoraggiarne l'uso a colpi di avvertenze e divieti imperativi?

Assolutamente no! Il vino è cultura, innanzitutto, solo il fatto che ogni zona d’Italia e se vogliamo del mondo, si caratterizza per il suo vino ci fa capire come ogni bottiglia venga ricavata da un’area geografica diversa che si caratterizza per la propria personalità. Per cui, lasciando perdere la storia che il vino ha rappresentato per gli uomini fin dall’antichità, iniziando dai greci, per passare ai fenici e ai romani, vediamo a livello medico scientifico cosa può rappresentare il vino per il nostro organismo.

Ottimo antiossidante

Cominciamo col dire che il vino è una fonte inesauribile di antiossidanti, che sono quelle sostanze che si oppongono alla formazione di radicali liberi, prodotti di degradazione che se accumulati danneggiano, fino ad uccidere, le cellule del nostro corpo accelerando i processi di invecchiamento e, quindi, alla lunga, decretando la nostra fine prima del previsto e per di più interessata quanto mai da malattie anche gravi, come i tumori. Se riempiamo un bicchiere o un calice di vino e lo scomponiamo per costituenti intrinsechi, scopriamo che su 100 parti di vino, 85 sono rappresentati dall’acqua. Il resto è un concentrato di carboidrati, sali minerali, ricordiamo i principali, magnesio, potassio zinco, sodio, calcio, sperando di non averne dimenticati altri, poi c’è una percentuale di zuccheri, proteine e, infine, alcol. A questo aggiungiamo il carico di vitamine visto che nel vino troviamo la vitamina A, il complesso B1, B2, B3, B4, B6, la vitamina K e la colina che ormai si associa al gruppo delle vitamine B. A tutto questo si aggiunge la presenza di polifenoli. Quei composti che repertiamo in tanti altri alimenti o bevande, il caffè ad esempio, e che hanno un ruolo fondamentale nel contrasto all’infiammazione. Il vino rosso, per la cronaca contiene una percentuale di polifenoli decisamente maggiore del vino bianco a parità di dosi.

Vino antiulcera? Può darsi

Secondo l’Università di Siena che ha effettuato uno studio sul vino delle diverse regioni d’Italia, il vino avrebbe anche un ruolo nel contrasto dell’ulcera gastrica. L’azione contro questa patologia è dovuta all'azione che il vino detiene nel neutralizzare l’Helicobacter pylori, il noto agente patogeno che si insinua fra le anse dello stomaco e lì vive indisturbato, se non lo si debella, causando ulcere gastriche e nel tempo, eventualmente, potrebbe essere coinvolto in tumori gastrici maligni, il carcinoma dello stomaco, ad esempio, come effetto conseguente dell’ulcera gastrica determinata dal patogeno. Tale ruolo parrebbe più di pertinenza del vino rosso rispetto al bianco e volendo sottilizzare, secondo gli studiosi dell’Università di Siena, i vini siciliani e del Salento più di altri avrebbero questo importante attività curativa e preventiva dell’ulcera gastrica.

Ossa in ordine con un bicchiere di vino

Secondo più recenti studi scientifici si sarebbe anche visto il ruolo esercitato dal vino nel contrasto dell’osteoporosi, un problema di degradazione dell’osso e che apre la strada a fratture che vale per gli uomini e sopratutto per le donne, sopratutto ad una certa età. Il vino bianco poi parrebbe anche associato alla prevenzione delle malattie reumatiche nei due sessi grazie a due importanti componenti quali il tirosolo.




Formula bruta del tirosolo

Il tirosolo, che per la verità si repertà maggiormente nell’olio di oliva, ma il vino ne detiene pure quantità utili che gli consentono di svolgere una protezione cardiaca in grado di contrastare patologie cardiovascolari, riducendo la pressione arteriosa e regolando il glucosio a livello cellulare, ha attività antibatterica, ha persino un ruolo nel contrasto di malattie neurodegenerative come il Parkinson e l’Alzheimer.

In aggiunta al tirosolo, nel vino ritroviamo la presenza dei bioflavonoidi, che sono sostanze che si repertano nella frutta che fra le tante funzioni hanno quella di mantenere sana la parete dei vasi anche periferici e l’acido caffeico




Formula bruta dell’acido caffeico

L’acido caffeico che prende il suo nome in quanto repertato in origine nei chicchi di caffè, in effetti è un derivato per scissione chimica dell’acido cinnamico. Tale acido ha proprietà antibiotiche, sopratutto per certi germi che albergano a livello intestinale, ha un debole effetto antinfiammatorio ed in ultimo, ha un ruolo anche nel contrasto della gotta, per una complessa attività a livello biochimico e per la capacità detenuta di inibire l'enzima xantina ossidasi, che in assenza si trasforma in acido urico che va a depositarsi a livello delle articolazioni determinando appunto la gotta e l’artrite gottosa che ne deriva.

Insomma, un concentrato di benessere, una bevanda intrisa di virtù che l’Europa vorrebbe relegare ad un rifugio per soli viziosi ed etilisti cronici da salvare. E’ del tutto ovvio che bere vino smodatamente fa malissimo, bere quello di scarsa qualità non fa di certo bene perché probabilmente depauperato dai migliori costituenti della bevanda, ma da qui a criminalizzare un prodotto della natura sapientemente curato e imbottigliato è un crimine da non far passare per nessuna ragione al mondo!


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