Il soggetto diabetico, a causa della sua patologia cronica, soprattutto
se scompensato, va maggiormente incontro ad infezioni a carico di organi ed
apparati diversi, comprese le alte, medie e basse vie respiratorie. Tali
infezioni che possono palesarsi sotto forma di bronchiti, polmoniti e
broncopolmoniti, ma anche sinusiti, non dovranno mai essere trascurate nel
soggetto sano, figurarsi nel soggetto diabetico. Non solo, proprio la presenza per lo più costante della glicosuria nel
diabetico scompensato o che non sa di essersi ammalato della patologia, ovvero,
la presenza di glucosio nelle urine, determina sovente reiterati episodi di
infezioni urinarie del tratto basso, medio o alto dell’apparato, soprattutto
rappresentate da cistiti di grado diverso ed anche in questo caso tali
patologie vanno stroncate nel breve tempo per evitare recidive scongiurabili il
più possibile. Ma la domanda è: può il diabetico assumere qualsiasi antibiotico per stroncare eventuali infezioni cui va incontro?
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Se è parimenti utile sfatare l’antica consuetudine di considerare
il soggetto diabetico a maggior rischio di incorrere in effetti collaterali nei
confronti dei comuni antibatterici, come gli antibiotici, è ugualmente necessario sfatare l'eccessiva precauzione nei confronti di questi farmaci, anzi, proprio il diabetico dovrà evitare nel possibile
il cronicizzarsi di malattie infettive e nel possibile dovrà evitare episodi
febbrili severi e prolungati nel tempo. Tuttavia non possiamo neanche
escludere, tout court, che qualche classe di antibiotico non possa essere
sicuramente sconsigliabile per questi pazienti, anche laddove siano riconosciute
a tali famiglie di antibatterici elevate proprietà terapeutiche.
Nello
specifico ci riferiamo alla Gatifloxacina, meglio conosciuta col nome
commerciale di Tequin, che trova impiego nelle infezioni sopra
menzionate. Secondo uno studio della Health Canada, tuttavia,
sarebbe vivamente sconsigliato l’uso di tale molecola in soggetti diabetici, ciò
in quanto si sarebbe potuto dimostrare che in tali pazienti è possibile
assistere a sporadici ma importanti casi di ipo o iperglicemia, ovvero,
abbassamento improvviso o innalzamento repentino della glicemia. Tale
constatazione è stata fatta anche in soggetti non diabetici ma che, in quanto
sani, reagiscono meglio alla comparsa di tali effetti collaterali che al
contrario nei diabetici possono risultare anche gravi. Ne deriva
che anche secondo Park-Wyllie e colleghi che hanno proseguito il primo studio
che aveva messo in risalto tali effetti secondari dall’uso del farmaco e che
hanno compiuto un ulteriore lavoro scientifico su pazienti diabetici con un’età
superiore ai 65 anni in cura per ipo o
iperglicemia, si sarebbe constatato come l’assunzione della Gatifloxacina sia
maggiormente associata al tali effetti avversi rispetto a quei pazienti che
assumevano due diverse classi di antibiotici, nello specifico, un
fluorochinolone per via orale, una cefalosporina di seconda generazione o un
macrolide, assunto un mese prima dal ricovero ospedaliero.
Addirittura,
sempre secondo questi studiosi, il rischio di incorrere in tali effetti
collaterali si quadrupla nei pazienti che abbiano assunto Gatifloxacina
rispetto agli altri, al punto che nella popolazione esaminata si sono osservati
persino 30 decessi per quegli effetti causati da tali sbalzi glicemici. L’occasione
è utile anche per ricordare che la Gatifloxaxcina non è l’unico antibiotico da
sconsigliarsi nel diabetico.
Sarebbe dimostrato che anche la Levofloxacina , nome commerciale Tavanic, dovrebbe
essere attenzionata con cura, a causa della segnalazione di qualche severo caso
di ipoglicemia nel soggetto diabetico. Così come è possibile stilare un elenco
di antibiotici da somministrare con cura nel paziente affetto da diabete, a
causa dell’effetto prodotto da tali farmaci nella percentuale indicata fra
parentesi, in ordine alla resistenza insulinica, intendendo con ciò, la caratteristica
del metabolismo degli zuccheri che ci indica come, per ottenere gli stessi
effetti metabolici, ovvero abbassare la quantità di glucosio nel sangue, sia
necessaria una maggiore quantità di insulina, l’ ormone
prodotto dal pancreas indispensabile per fare entrare lo zucchero nelle cellule
e farle funzionare. A manifestare tali effetti sono stati farmaci del tipo: Gatifloxacina (1.1%), Ciprofloxacina (0.3%), Levofloxacina (0.3%),Moxifloxacina, cefalosporine di seconda generazione (entrambe 0.2%) e
macrolidi (0.1%), a distanza di trenta giorni dalla prima assunzione.
Considerata la bassa evidenza di tali effetti collaterali per alcune di queste
molecole esaminate, secondo i ricercatori, ai pazienti diabetici non dovrebbe
essere prescritto l’antibiotico Gatifloxacina, e Levofloxacina dovrebbe essere
impiegata con cautela."
Endo2006 Inf2006 Farma2006
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